Rassegne stampa.

Stamattina ascoltando radio24 mi sembrava che i conduttori e i loro ospiti avessero copiato i miei ultimi post sull’Europa e sull’ormai stucchevole battibecco quotidiano tra Di Maio e Salvini.  Non credo proprio che quei giornalisti abbiano il tempo e la necessità di venire a leggere i miei blog, quindi non li querelerò (che ridere!!!),  anzi mi ha fatto un gran piacere rendermi conto che non sempre scrivo  banalità….

Seguendo invece le rassegne stampa di varie emittenti radiofoniche e televisive, si può riscontrare che anche i giornali che pretenderebbero di fare opposizione a questo governo (per non parlare di quelli che lo sostengono) col loro continuo dare spazio alle immagini di Salvini, alle sue provocazioni fatte apposta per far parlare di sé, gli stanno tirando la campagna elettorale, per giunta gratis et amore dei.

Io penso che sarebbe molto meglio non metterlo sempre al centro dell’attenzione e parlare invece di proposte concrete e alternative.

 

UTE: La conquista dello spazio.

sbarco-sulla-lunaOggi sono arrivata in ritardo e ho potuto seguire solo l’ultima ora della lezione del prof. Damiani, che concludeva il ciclo  sul tema “La conquista dello spazio”.  Quando sono arrivata, il nostro scienziato-poeta stava parlando della sconfinata, inimmaginabile infinità dell’universo, in cui si trovano miliardi di stelle in ognuna delle sterminate galassie che lo compongono; il nostro sistema solare è come una goccia nell’immensità dell’oceano.

Secondo il prof. Damiani non ha molto senso impegnare tante risorse nella conquista dello spazio, soprattutto perchè non è che qui sul nostro pianeta tutto funzioni al meglio. I cambiamenti climatici, ad esempio, sono ormai un problema la cui soluzione non è più dilazionabile: se non ci sarà una svolta decisiva nelle politiche ambientali, entro il 2030 ne deriveranno conseguenze disastrose. E non ha senso pensare di abbandonare il pianeta senza sapere se è possibile trovarne un altro.

Le nostre conoscenze sull’universo sono al momento ampiamente insufficienti, approssimative, settoriali e  l’ ambiente  spaziale è ostile alla vita come noi la intendiamo.

E’ necessaria una conoscenza più profonda che consideri sempre che noi non siamo altro da ciò che osserviamo e sperimentiamo.

Un sentito grazie e un affettuoso arrivederci al prossimo anno al nostro appassionato docente.

 

Le calle.

Sono fiorite le calle nel giardino del mio vicino: sono bellissime, candide, vellutate, eleganti.

Mi ricordano mia madre. Lei amava coltivarle e ne aveva grande cura.

Mia madre è morta  proprio al tempo della fioritura delle calle e ricordo che ne avevamo colte tante per adornare la camera ardente*.

Negli ultimi tempi della sua vita il suo corpo appariva devastato dai dolori artritici e il suo viso rivelava una grande sofferenza; nella bara invece appariva bella e serena come non l’avevo vista da tempo: aveva accolto con sollievo “sorella morte” e forse era anche contenta di vedersi circondata dai fiori che aveva amato.

*camera ardente: la si chiama così perché anticamente il locale dove si vegliava la salma veniva illuminato da fiaccole.

Bizzarrie del clima.

Il clima sta veramente cambiando: dopo un inverno quasi privo di precipitazioni atmosferiche, siamo stati sorpresi da una primavera insolitamente calda nei mesi di marzo e aprile, ma ora pare sia tornato l’inverno: violente bufere di vento si alternano a grandinate che portano con sé abbassamenti repentini delle temperature.

Io avevo trapiantato alcune pianticelle di pomodoro e cetrioli proprio il giorno precedente la prima grandinata, che è stata la più devastante, e le mie pianticelle si sono ritrovate spogliate delle loro foglie più belle. Ora hanno un aspetto malinconico: le foglie residue sono un po’ ingiallite e non ne compaiono di nuove. Ieri ho aggiunto un po’ di concime per incoraggiarle, ma non so se sarà sufficiente a ridare loro vigore e voglia di vivere.

Intanto in casa bisogna di nuovo riaccendere caldaie o stufette: un maggio così freddo non si era mai visto….

Festa della mamma (o festa dei figli?)

Ho rivisto una foto di tanti anni fa.

Ci sono i miei tre figli. allora piccoli, in un cortile piuttosto squallido, dove la speculazione edilizia non aveva lasciato spazio neanche per un filo d’ erba.
Paolo appare come un tenero orsacchiotto biondo, dalle guanciotte paffute; Giovanna,  coi capelli a caschetto e la frangetta, ha la solita aria scanzonata in un viso dolcissimo  e Grazia ha un sorriso appena accennato e un atteggiamento quasi materno verso Paolo, mentre i soliti riccioli ribelli le ricoprono la fronte.

Le giornate allora non erano mai abbastanza lunghe, tante erano le cose da fare. Ricordo che mi affacciavo dal balcone per controllare che fossero ancora lì tutti e tre coi loro amichetti e subito riprendevo il lavoro. Non erano momenti facili, ma li avevo tutti vicini e sapevo che avrei fatto qualunque cosa per essere loro d’ aiuto in caso ne avessero avuto bisogno.
Ora ho tanto tempo, ma loro sono lontani  e l’unico aiuto che posso dare è una parola detta al telefono e qualche visita ….

Oggi è la festa della mamma, ma credo che tutte le mamme oggi vorrebbero festeggiare  i propri figli per averle rese madri e per aver consentito loro di sperimentare l’ amore più totale che si possa provare in questa vita.

Grazie, figli miei! Ma come eravate belli in quella foto!

UTE: Le invasioni barbariche: i Normanni ( sintesi di A. D’Albis) – Editoria Ricordi,

La professoressa Chiesa conclude il suo ciclo di lezioni sulle “Invasioni Barbariche” parlandoci dei Normanni.
I Normanni si chiamavano anche Vichinghi.
Infatti, erano un popolo vichingo proveniente dal Nord (Danimarca o Norvegia).
Nonostante fossero in prevalenza contadini, si dimostrarono grandi navigatori.
Infatti, senza bussole e Carte di navigazione, essi attraversarono l’Oceano Artico e raggiunsero la Groenlandia, L’Islanda, il Labrador (nell’attuale Canada), la Gran Bretagna e, risalendo il corso di fiumi che avevano la foce nel Mar Baltico, la futura Russia e l’Ucraina.
I Normanni, soprattutto quelli Svedesi, erano dediti al saccheggio per mare. Dotati di navi leggere senza ponte e senza remi, le Drakkar, cioè “dragoni”, batterono le coste della Francia, dell’Inghilterra fino alla penisola Iberica, all’Italia e alle isole del Mediterraneo occidentale.
I Normanni erano abili e audaci guerrieri; abili artigiani nella costruzione di armi; ingegneri navali; commercianti di pellicce.
Inizialmente pagani e dediti alle razzie, in seguito allo stanziamento in Francia si convertirono al Cristianesimo e si dedicarono anche all’ agricoltura. Continue reading “UTE: Le invasioni barbariche: i Normanni ( sintesi di A. D’Albis) – Editoria Ricordi,”

Un concerto per S. Bernardino.

Nell’intento di valorizzare i tesori nascosti del nostro territorio, da alcuni anni la chiesetta di S. Bernardino di Arcellasco ospita un concerto in occasione della festa del santo patrono.  E’ una deliziosa, piccola chiesa un po’ lontana dalle vie principali e quindi forse poco conosciuta, ma vanta una lunga storia e affreschi di pregio.

chiesa-di-s-bernardinoAttualmente la chiesetta dà il nome a tutta la frazione in cui essa sorge, che una volta, era chiamata “Arcellazzo”, toponimo che poi fu utilizzato per Brugora e per tutto il territorio adiacente a S. Pietro. Continue reading “Un concerto per S. Bernardino.”

Poesia: I Profughi di F. M. Gottardi

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Il poeta erbese Francesco Maria Gottardi, in questa poesia racconta bene il dramma di chi subisce le conseguenze della guerra ed è costretto a fuggire dalla propria casa, dalla propria terra. Dovremmo ripensare a quei tempi, quando vediamo arrivare altri profughi provenienti oggi da altre terre: la loro sofferenza non può essere diversa da quella raccontata così bene dal nostro poeta.