Alle ore 15.00 il prof. Benedetti ci propone una lezione sulla Siria, molto interessante e molto gradita.
Il professore sottolinea che la Siria si trova nel cuore del medio-oriente e che è uno dei paesi di quella zona nel quale ci sono state le più atroci tragedie umanitarie. Due terzi della sua popolazione si è dovuta spostare: un terzo non è più residente in Siria e l’altro terzo si è trasferito all’interno del paese.
La Siria, ci dice il professore, è uno dei pochi paesi del medio-oriente dove c’è convivenza pacifica di religioni ed etnie diverse. In un paese prevalentemente mussulmano, infatti, ci sono anche realtà cristiane e cattoliche che in altri paesi non ci sono. [74% della popolazione mussulmana (Sunniti); 11% cristiani (maroniti, ortodossi, cattolici); 10% Alawiti (Sciiti); 5% altre religioni].
La capitale della Siria è Damasco; altre città importanti: Aleppo (città commerciale molto avanzata fino a 10 anni fa), Palmira e Homs. In Siria il reddito pro- capite è bassissimo: 2.058 dollari all’anno contro una media mondiale di 10.600 dollari pro- capite e del reddito del Lussemburgo (la prima delle 3 nazioni più ricche del mondo) di 105.803 dollari pro-capite.
La lingua parlata in Siria è l’Arabo; tuttavia, essa è l’unica nazione dove alcuni ancora parlano l’antica lingua parlata da Gesù, l’”aramaico” (neo-aramaico). Parlando della storia di questa martoriata nazione, il professore ci dice che essa è appartenuta all’Impero Ottomano dal 1516 al 1918; dal 1919 al 1946 fa parte di un protettorato francese. Durante la Seconda Guerra Mondiale, nasce il partito Ba’th, fondato da un cristiano ortodosso. A guerra finita, la Siria ottiene l’indipendenza che viene riconosciuta il 1° Gennaio 1946.
In questo periodo, la politica siriana è molto instabile. Dopo la sconfitta nella Guerra dei sei giorni, nel 1970, prende la guida del paese il generale Hafiz al Assad, con il partito Ba’th. Da questo momento la storia della Siria si affianca a quella della famiglia Assad. Nel 1973 nasce la prima Costituzione siriana. Hafiz al Assad resta in carica fino al 2000, anno della sua morte. Gli succede il figlio secondogenito (il fratello maggiore era già scomparso), l’attuale presidente Bashar al Assad.
Bashar al Assad è medico e studia all’estero. Egli attua una politica di sviluppo e riforme sia in campo sociale sia in campo economico; approva una nuova costituzione in seguito a referendum popolare (febbraio 2012) che elimina il partito unico e pone seri limiti alla carica di presidente. Continue reading “UTE: Siria: fulcro delle tensioni internazionali. (sintesi di A. D’Albis)”