Non c’è peggior cieco…

E’ incredibile quanto il pregiudizio possa obnubilare l’intelletto degli umani!

Ieri ho letto la notizia  secondo cui Papa Francesco ha messo all’asta una prestigiosa Lamborghini che gli era stata donata dalla casa costruttrice, ricavandone ben 900.000 euro (!!!). Naturalmente Papa Francesco ha poi destinato il ricavato totalmente in beneficienza a favore di diverse associazioni.

Mentre leggevo, immaginavo già che, almeno in questa occasione, nessuno avrebbe trovato da ridire contro questo Papa, che tanti denigrano; invece alla fine dell’articolo, comparivano commenti davvero  sorprendenti. Faccio notare che una gran parte del ricavato è stata destinata alla fondazione di Don Benzi (italianissima) che opera per il recupero delle prostitute-schiave, altri fondi sono stati elargiti a favore di altri enti e poi  l’ultima tranche è stata destinata ai terremotati di Haiti.

Questa ultima donazione ha dato la stura a una serie di invettive perchè quei soldi dovevano essere dati ai terremotati italiani!!!

Ora, con tutto il rispetto per i terremotati italiani e per le loro sofferenze, vorrei far notare che non c’è paragone tra le condizioni di vita, seppur precarie, dei terremotati del nostro centro.Italia e quelli Haitiani: sono due povertà ben diverse tra loro!!

A nessuno tra i commentatori è passato per la testa di sottolineare la generosità di questo grande Papa: non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, nè peggior cieco di chi non vuol vedere….

EMILY DICKINSON – La speranza

uccellino-speranzaLa speranza è un essere piumato
che si posa sull’anima,
canta melodie senza parole e non finisce mai.

La brezza ne diffonde l’armonia,
e solo una tempesta violentissima
potrebbe sconcertare l’uccellino
che ha consolato tanti.

L’ho ascoltato nella terra più fredda
e sui più strani mari.
Eppure neanche nella necessità
ha chiesto mai una briciola – a me.

 

La speranza si posa sull’anima e la riempie di melodia: bellissima questa metafora. E’ la speranza che ci permette di attraversare le tempeste più impetuose e  di continuare a vivere senza lasciarcene travolgere.