Good luck!

Come un popolo può ritrovarsi nel caos!

Gli Inglesi rimpiangono certo i tempi in cui potevano decidere le sorti del mondo e convogliare nelle proprie contee le ricchezze prodotte da tanti popoli a loro soggetti e rincorrendo questi rimpianti si trovano ora nel caos più completo!

In che modo si risolverà il problema Brexit?  Vincerà  Boris che sta facendo il braccio di ferro col suo Parlamento? Si farà un nuovo referendum?

Credo che si possa solo augurare buona fortuna, ma soprattutto buon senso, a tutti gli abitanti del Regno Unito….

UTE: Il primo mestiere di Primo Levi – Chabod: storico, politico, alpinista – Studi e formazione.

Il  prof. Porro oggi ci ha intrattenuto, da par suo (e quindi con grande piacevolezza) sulla figura di Primo Levi; forse tutti conosciamo la sua opera “Se questo è un uomo” che lo ha reso famoso, ma forse non tutti conoscono a fondo le sue vicende personali e tutte le sue opere. Nel suo libro più famoso, testè citato, Levi racconta la sua terribile esperienza nel lager di Auschwitz. Ci era arrivato in treno, dopo essere partito da Fossoli (ho visto primo-leviquello che resta ancora oggi di quel campo di concentramento n.d.r.) e, fortunatamente aveva superato la selezione che decideva della vita e della morte dei prigionieri. Lui era un chimico e quindi potè lavorare nel laboratorio di una fabbrica chimica vicina al lager.

Il prof. Porro spiega il perchè della nota scritta che campeggia sui cancelli del campo: “Arbeit macht frei” (il lavoro rende liberi). Auschwitz era stato aperto subito dopo l’ascesa al potere di Hitler e ci venivano confinati i dissidenti e tutti i “non graditi” al regime per una cosiddetta rieducazione, che si fondava su attività lavorative. Più tardi ci vennero rinchiusi milioni di ebrei, zingari, religiosi, oppositori politici e la gran parte fu inviata alle camere a gas o subito al loro arrivo o dopo alcuni mesi di lavori forzati, sfiniti dalla fatica, dalla fame, dal freddo.

Levi ritornò dal lager nel 1945 e due anni dopo pubblicò il resoconto di quella terribile esperienza, ma non ebbe molto successo; solo dieci anni dopo la casa Editrice Einaudi ne fece una nuova edizione, che lo rese famoso. Nel frattempo però lui aveva trovato lavoro come chimico e divenne ben presto un dirigente della fabbrica di Settimo Torinese che lo aveva assunto.  Pur avendo avuto esperienza della degradazione  del lavoro, Levi  nelle sue opere successive esaltò il lavoro tecnico, manuale; scrisse infatti “Il sistema periodico” in cui ogni capitolo prende il nome da un elemento chimico.  Lo scrittore sostiene che l’organo principale del corpo umano è la mano, che costruendo ha contribuito all’umanizzazione e allo sviluppo intellettuale dei primitivi.

Nel 1978, pubblicò “La chiave a stella” un romanzo il cui protagonista, Libertino Faussone, è un operaio che si specializza tanto da diventare un tecnico richiesto in tutto il mondo; non conosce le lingue, ma ovunque va riesce a dialogare con i suoi collaboratori attraverso le reciproche competenze. Nel libro compare questa frase “Se si escludono istanti prodigiosi e singoli che il destino ci può donare, l’amare il proprio lavoro (che purtroppo è privilegio di pochi) costituisce la migliore approssimazione alla felicità sulla terra. Ma questa è una verità che non molti conoscono“.  Libertino è anche un costruttore di ponti e a un certo punto esprime questo pensiero che dovremmo tutti tenere a mente: “Costruire ponti è il più bel lavoro che ci sia; sono il contrario delle frontiere e sulle frontiere nascono le guerre”


chabodNella seconda ora di lezione, il prof Cossi  ci ha parlato di un personaggio che forse pochi di noi conoscono: Federico Chabod, storico di grande fama tra gli esperti del settore.

Nato nel 1901 da un’antica famiglia Valdostana, a diciotto anni rimane orfano di padre (morto di spagnola), ciononostante riesce a laurearsi  discutendo una tesi su Machiavelli.  Proprio questi suoi studi, fanno sì che gli venga commissionata l’introduzione a una nuova edizione de “Il Principe” di Machiavelli, lavoro che gli attirò l’attenzione e i pareri favorevoli di tanti critici, tra cui  Benedetto Croce.  Siamo agli inizi del ventennio fascista e il fratello  di Federico Chabod, Leonardo, aderisce alle squadre d’azione, diventando un fanatico picchiatore, ma poco dopo muore suicida. Federico, che già collaborava con importanti riviste storiche, all’affermarsi del fascismo interrompe quelle collaborazioni ritenute poco gradite al nuovo regime. Naturalmente aspettiamo tutti con interesse il proseguimento di questa storia….

Poesia: Ottobrata.

ottobrataRidono tutte in fila le linde casette
ne’l dolce sole ottobrino,
quale colore di rosa,
qual bianca, come tante comari vestite
de’l novo bucato a festa.
 Su le tegole brune riposano enormi
zucche gialle e verdastre,
sembianti a de’ crani spelati,
e sbadiglian da qualche fessura
 uno stupido riso a ‘l meriggio.
Seduto su un uscio
un vecchietto sonnecchia
pipando, e un gatto nero gli dorme
tra i piedi.
Galline van razzolando intorno;
si sente il rumor de la spola
e d’una culla a ‘l ritmo
di lenta canzone; poi voci
fresche di bimbi, risa di donne;
 poi brevi silenzi,
Il bel vecchietto russa,
 inclinato su l’omero il capo
bianco, ne il sole. lo guardo
 la placida scena e dipingo.  (G. D’Annunzio)

Ho trovato questa poesia, che non conoscevo, e . che viene attribuita a D’Annunzio. E’ certo un D’Annunzio minore quello che avvertiamo in questa composizione  descrittiva: accanto all’attenzione per i particolari della scena, non si avverte nessun coinvolgimento emotivo dell’autore e quindi nemmeno chi legge prova emozioni. Per me non è vera poesia.

Matteo Vs Matteo.

Ieri sera ho assistito a gran parte del duello televisivo MatteoVsMatteo.

A me non sta simpatico nessuno dei due: il loro ego è straripante, in nessuno dei due sento il carisma di chi è votato al bene comune più che all’affermazione di sè.  Ho però notato che mentre Renzi cercava di allargare il discorso ai temi più vari e pressanti, Salvini rispondeva con un solo argomento: immigrazione.

Lo capisco benissimo: è il solo argomento che gli attira i favori del pubblico perchè è riuscito a convincere gli Italiani che è l’immigrazione il problema dei problemi ….. non la ripresa economica che non c’è e non ci sarà, non la mancanza di lavoro per i giovani, non l’evasione fiscale, non la criminalità e la corruzione….

Tra i due antipatici, preferisco il fiorentino, anche se non mi convince.

Furto in Sala Isacchi.

La  Presidente  Dell’Università della Terza Età, oggi, con voce soffocata dalla commozione, ha comunicato ai numerosissimi soci presenti alle lezioni una notizia che ci ha lasciato tutti con l’amaro in bocca: venerdì scorso un malvivente si è introdotto nei locali dell’UTE ed ha sottratto parte degli incassi derivanti dalle iscrizioni dei soci.

L’UTE è un’ associazione senza fini di lucro, sostenuta dai soci che vedono in essa un validissimo punto di riferimento per il proprio aggiornamento culturale e un’opportunità per fare amicizie nuove e stare piacevolmente in compagnia.

Derubare la nostra associazione è un po’ come rubare in chiesa e questo triste episodio ci addolora tutti.

UTE: Il conte di Carmagnola – Il sistema immunitario.

Quest’anno ricorre il secondo centenario della pubblicazione della tragedia manzoniana “Il Conte di Carmagnola”  e don Ivano non poteva non cogliere l’occasione per parlarci di questa opera poco nota, ma meritevole di attenzione, dello scrittore milanese.

Manzoni scrive questa sua opera nel periodo della Restaurazione; la polizia dell’epoca lo teneva d’occhio per le sue simpatie per i patrioti carbonari e mazziniani. Egli attribuisce alla letteratura un compito educativo  e introduce quindi nelle sue opere una visione etica.

il_conte_di_carmagnola_hayez“Il Conte di Carmagnola” è una tragedia in endecasillabi liberi e Manzoni impiega ben tre anni per scriverla; essa risulta innovativa non solo per il suo carattere etico, ma anche perchè non rispetta i canoni classici di unità di tempo e di luogo.. Il protagonista è un uomo di umili origini che si fa largo nella società per il suo valore come combattente prima e come  capitano di ventura poi. Presta i suoi servigi ai Signori di Milano e poi passa a combattere sotto le insegne della Repubblica di Venezia, ma saranno proprio i Veneziani a condannarlo a morte per tradimento, avendo il Conte liberato i prigionieri milanesi dopo aver conseguito la vittoria di Maclodio. Manzoni lo ritrae come un uomo di virtù, coerente con se stesso, vittima di un sistema malvagio.

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Il dr. Lissoni, nella seconda ora, affronta un discorso non facile: il sistema immunitario. Esso è come un esercito che deve riconoscere e contrastare tutti gli eventi e gli agenti dannosi per il nostro organismo. Questo esercito si trova nel sangue, che è costituito da globuli rossi, piastrine e globuli bianchi.

sistema-immunitarioL’immunità è la capacità di difendersi da agenti esterni pericolosi ed è demandata a un complesso di cellule, reazioni chimiche e processi biologici, che si è venuto formando nel corso della nostra evoluzione. Vi è una immunità innata e una immunità acquisita nel corso della vita di un individuo.

Le risposte immunitarie vedono impegnati diversi tipi di globuli bianchi, ognuno con un compito specifico. Vi è  una memoria immunologica attiva, che può essere stimolata da una vaccinazione, mentre la memoria immunologica passiva  è quella che consente alla mamma di trasmettere al feto e al neonato i suoi anticorpi tramite il cordone ombelicale o l’allattamento al seno.

Si possono verificare  delle situazioni di immunodeficienza, che possono portare a malattie anche molto gravi; si parla invece di autoimmunità quando le cellule difensive non riconoscono e attaccano le cellule del proprio corpo stesso.

Il sonno consente al nostro corpo di ripristinare le risorse immunitarie consumate durante il giorno. Nutrizione e dieta possono influire sul nostro sistema immunitario. E’ quindi indispensabile seguire un’ alimentazione sana ed equilibrata e dormire bene di notte.

 

UTE: Diritti di libertà – La nascita della cattedrale di Milano

Alle 15.00 il professor Spagnuolo ci introduce in un argomento molto interessante e attuale: I Rapporti Civili e i Diritti di Libertà.

Il professore parte dall’art. !3 della Costituzione, dove viene enunciato che la libertà personale è inviolabile. Il professore ci spiega che i Rapporti civili e i diritti di libertà nascono dal pensiero liberale che li ha voluti nella prima parte della Costituzione.

Freedom
Freedom

La prima parte della Costituzione comincia, infatti, con l’art. 13 e termina con l’art. 54.Nella parte iniziale ci sono I Principi Fondamentali, che hanno valore universale.Analizzeremo, quindi, alcuni di questi articoli inseriti nella Costituzione per volere del Partito Liberale di allora, partendo dall’articolo 13, che parla della libertà personale. Poi si passerà agli altri articoli (art.14: libertà di domicilio; l’art. 15: libertà di segretezza nelle comunicazioni (privacy); art. 16: libertà di circolazione; art. 17: libertà di riunione; art. 18: libertà di associazione; art. 19-20: libertà di culto; art. 21: libertà di manifestazione e di pensiero).

Questi articoli evidenziano tutti quegli aspetti e valori importantissimi che vanno a toccare ciascuno di noi e che, purtroppo, spesso si capiscono quando si perdono! Continue reading “UTE: Diritti di libertà – La nascita della cattedrale di Milano”

Ute: Estinzioni di massa – La paura del diverso: il vampiro.

Dalla formazione del nostro pianeta ad oggi, si sono susseguite molte estinzioni di massa; le più importanti sono avvenute nell’Ordoviciano, nel Devoniano, nel Permiano, nel Triassico e nel Cretaceo. La più importante avvenne nel Permiano, circa 250 milioni di anni fa.

Dalla comparsa della vita sulla Terra fino a 600mila anni fa, i batteri erano gli unici esseri viventi sul Pianeta. Poi le specie aumentarono via via sempre più rapidamente e si può dire che il mondo non è mai stato così ricco di specie diverse come oggi.

Per sterminare una specie (per provocare cioè un’estinzione di massa)è necessario determinare un’enorme strage di individui appartenenti a quella specie. Ma come è possibile affermare che milioni di anni fa si è verificata un’estinzione di massa? I paleontologi studiano le rocce sedimentarie, che conservano le tracce fossili degli esseri viventi che esistevano allora e che oggi non esistono più.

Le cause di quelle estinzioni furono indagate per la prima volta da Georges Cuvier nei primi anni dell’800. Egli affermò che esse erano state causate da grandi catastrofi che avevano modificato le condizioni di vita sul nostro pianeta (teoria del catastrofismo). Charles Lyell pensava invece che le forme di vita si fossero evolute lentissimamente nel tempo, teoria sviluppata poi da Darwin.

Questa teoria fu messa in discussione dagli Alvarez (padre e figlio) che nei pressi di Gubbio trovarono nelle rocce una concentrazione insolita  di iridio,  metallo nobile presente nei meteoriti. Da questo essi dedussero che molti milioni di anni fa la Terra fu colpita da un meteorite di 10 Km. di diametro, il quale provocò il sollevamento di enormi quantità di polveri che si sparsero nella stratosfera impedendo ai raggi del sole di riscaldare la Terra : le temperature si abbassarono notevolmente e scomparvero i dinosauri; da quel momento ebbero un enorme sviluppo i mammiferi.

nemesis2Nel 1980 lo studioso Richard Muller formulò un’ipotesi (oggi non più ritenuta valida) denominata Nemesis, dal nome di un’ipotetica stella-compagna (stella-nana) del Sole che periodicamente provocherebbe una “pioggia di comete” sulla Terra e ciò spiegherebbe la periodicità delle estinzioni di massa verificatesi sul nostro pianeta. (Resoconto di Diana)

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Alle 16.00 il professor Galli inizia una serie di lezioni su un argomento molto interessante e originale: La paura del “diverso”: il personaggio letterario del “vampiro”.

Il professore fa un paragone tra i “diversi” (cioè le persone che hanno paradigmi e morale diversi dalle nostre) e la superstizione del “vampiro”. Sottolinea che la paura è la stessa. Noi abbiamo paura del “diverso” perché mette in crisi le nostre certezze, ci crea insicurezza, ci fa sentire fragili e, di conseguenza, o lo rifiutiamo o lo sacrifichiamo. E’ così che nasce il mito del “capro espiatorio”: cioè dell’essere che prende su di sé tutte le colpe della comunità e le espia.

E’ questo il meccanismo che sta alla base di tutti i rifiuti delle “diversità”, ci spiega il professore. Poi, continua parlandoci di quando e come è nata la leggenda dei “vampiri”.

vampiro-disegnoL’origine della leggenda dei vampiri è molto antica.

Nasce già con i Babilonesi, i Greci e i Romani, sotto forma di mostri e demoni. Essa è diffusa anche nei paesi dell’est e nei Balcani, dove nasce l’idea del vampiro che succhia il sangue. In effetti la parola “vampiro”, in slavo, significa “demone che beve” sangue.

Queste leggende diventano famose agli inizi del XVIII secolo, proprio grazie ad alcuni scritti apparsi nel mondo slavo sui vampiri. Tuttavia, queste non sono ancora tradizioni letterarie. Solo nell’800, le superstizioni sul vampiro vanno scemando per far posto al personaggio letterario.

Nel “vampiro letterario” si fondono le due tradizioni: quella dei demoni greco-romana e quella dei vari testi balcanici sui vampiri. Nel 1797, il grande poeta tedesco Goethe, dopo aver trascorso tre anni in Italia, compone la ballata “La sposa di Corinto”, che il professore ci legge.

Poi elenca altri scrittori che trattano, nelle loro opere, questo argomento, come Byron, Polidori, Shelley. E’ molto famosa l’opera della moglie di Shelley “Frankenstein”; ha anche un notevole successo il romanzo di Bram Stoker “Dracula”, che rappresenta lo straniero che vuole colonizzare il mondo civilizzato inglese. Il professore, però, rimanda tutto alla prossima lezione.

Grazie professor Galli, lezione veramente interessante! (Resoconto di Angela D’Albis)