UTE: Le vaccinazioni – Divulgazione scientifica.

Oggi, alle 15.00, il dottor Rigamonti non tratta l’argomento da lui programmato (l’immunoterapia), ma ci parla delle “vaccinazioni”. Ha cambiato argomento sia per il periodo vaccinale che stiamo vivendo, sia per il riaccendersi del dibattito sulle vaccinazioni, che è di grande attualità.

Che cos’è il vaccino? E’ un preparato che viene somministrato per via parentale (tramite iniezione) o orale e garantisce un’immunità da una determinata malattia per un certo periodo. Questa sostanza, una volta introdotta nel sangue, determina una risposta immunitaria con la produzione di anticorpi. Questi ultimi hanno l’obiettivo di combattere la patologia per la quale si è vaccinati.

Il preparato può essere composto dal batterio o virus o da sue frazioni proteiche che vanno a provocare una reazione difensiva nella persona.

Esistono varie tipologie di vaccino:

  • vaccini vivi attenuati;
  • vaccini inattivati;
  • vaccini con antigeni sintetici (prodotti in laboratorio).

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La città che muore.

Ieri  sulla pagina Facebook de “Il Dieci”, giornale di informazione gratuito cittadino, è stata pubblicata una foto di un complesso di stabili in grave stato di abbandono a commento di un articolo che parla di Erba come città che muore . La foto ritraeva uno scorcio di un comune in provincia di Trapani, ma nessuno dei moltissimi visitatori della pagina si è chiesto  che angolo di Erba fosse ritratto in quell’immagine, nemmeno io, che la attribuivo a una viuzza vicino alla stazione.

Questo significa a mio avviso che molti erbesi vedono ogni giorno lo stato di degrado di molte aree dismesse,  anche nel centro cittadino, e  hanno dato per scontato che da qualche parte ci fosse proprio quel complesso di edifici cadenti che la foto mostrava.

Forse  ci stiamo abituando a vedere la nostra città in stato di abbandono  e non ci chiediamo nemmeno se sia possibile cambiare questo stato di cose. Erba che può vantare un passato glorioso come meta preferita dell’élite milanese, che può vantare una posizione geografica che la pone al centro di un territorio di grande bellezza, non può essere lasciata morire nell’indifferenza di tutti.

Mi chiedo: se un immobile abbandonato diventa col tempo un pericolo potenziale per la comunità, non può essere espropriato? Quali mezzi ha la collettività per tutelarsi?

Parlando di sardine….

Stamattina un pensiero  mi frulla per la testa.

Il movimento delle sardine sta riempiendo le piazze da una ventina di giorni ed è un movimento simpatico: non-violento, libertario, antirazzista, ecc.  ecc. Ma mi chiedo: al momento di votare, le sardine  andranno alle urne o si asterranno come fa ormai la maggioranza degli aventi diritto al voto italiani?

Ci tengono a non essere etichettati con simboli di partito, perchè probabilmente nessun partito li rappresenta in toto, ma se aspettano il partito perfetto, fatto su misura, continueranno a manifestare inutilmente nelle piazze senza ottenere nulla, dato che forse le “sardine” stesse al loro interno non rappresentano un mondo monolitico…. Un antico proverbio dice che “il meglio è nemico del bene”: per inseguire la perfezione non si può stare in disparte a vedere cosa succederà… pertanto, care sardine, andate a votare: è l’unico modo per rendere concreta ed efficace la vostra protesta.