Un altro giorno di isolamento.

Incomincia un’altra giornata di isolamento: il cielo grigio lascia appena trapelare un alone di luce là dove le nuvole nascondono il sole. Il silenzio è interrotto solo dalle sirene delle ambulanze che transitano veloci.

Questa epidemia ci ha sorpreso e ci trova impreparati: la nostra routine quotidiana, che ci sembrava tanto banale, scontata, noiosa ora assume l’alone del miraggio. Quante piccole cose, piccoli gesti riempivano le nostre giornate!

Ma non è bene lamentarsi troppo: ci sono tanti modi per rendere meno pesanti questi giorni di inattività forzata, anche per persone che devono affrontarli in perfetta solitudine o quasi.

Il pensiero va però a chi sta combattendo nelle sale di rianimazione, a chi li sta assistendo con grande abnegazione e sacrifici, a chi deve continuare a gestire le attività indispensabili alla vita della collettività e per tutti sale dal cuore una preghiera.

 

 

 

 

 

 

Le donne e la tecnologia.

Pensavo che solo le persone di una certa età avessero difficoltà ad utilizzare le nuove tecnologie, ma non è così: stamattina alla radio si diceva che solo una minima percentuale di donne  è in grado di stare al passo con le innovazioni che sempre più vengono introdotte nella vita di tutti i giorni e nell’ambiente di lavoro.

Per millenni le donne non hanno avuto accesso all’istruzione e sono quindi state discriminate in famiglia e nella società, considerate sempre cittadine di serie B; ora che, almeno qui da noi, certi tabù sono caduti e le ragazze che vengono avviate agli studi dimostrano di saper battere spesso per impegno e capacità i colleghi maschi, ora, dicevo, sono le stesse donne che si ritraggono davanti alle nuove tecnologie….. ne hanno timore, credono di non riuscire a impadronirsene!!!!

Questo stato di cose non deve continuare o il gap tecnologico ricaccerà le donne in posizioni di secondo piano e questa volta l’avranno scelto loro stesse.

 

Il dilemma.

Immaginiamo di essere un medico impegnato ad affrontare questa emergenza “coronavirus” ; immaginiamo che abbia solo un posto disponibile in rianimazione e che ad attendere il ricovero ci siano una signora ultraottantenne e una giovane mamma di quarant’anni, entrambe in una fase critica.  Cosa faremmo? A chi garantire una possibilità di sopravvivenza?

Davanti a questa eventualità non così remota, giustamente i medici chiedono chiarezza.

Per parte nostra, noi che siamo nella terza (o quarta) età sarà bene che usiamo tutte le cautele suggerite ad ogni piè sospinto in questi giorni: sarà meglio non ammalarsi….

Festa a Baan Seng Arun!

suore di Ban sengOggi suor M. Giovanna Catellani compie 77 anni. e a Ban Saeng Arun si starà facendo festa!!

Voglio inviarle il mio più sentito grazie per essere stata per me sempre esempio di dedizione, di carità e di amore  disinteressato e totale.

Spero le faccia piacere se accompagno i miei più calorosi e affettuosi auguri con queste foto che la ritraggono insieme alle sue consorelle, alle quali va il mio abbraccio e il mio grato ricordo.

professe a Sampran

Poesia di primavera.

A Natale mi hanno regalato una pianta che, come da consiglio del vivaista ho piantato nell’orto. Ho cercato di ripararla al meglio nelle notti più fredde, ma sembrava non fosse riuscita a sopravvivere.  Poi ho cominciato a innaffiarla nelle ore calde del giorno fino a quando non è venuta la pioggia dei giorni scorsi e ora si stanno schiudendo le prime gemme.  In questi giorni di forzato isolamento mi dà gioia andare ogni tanto a vedere quella piantina coraggiosa e mi viene in mente questa bella poesia di Quasimodo….
“Poesia di Primavera”
Ed ecco sul tronco
si rompono gemme:
un verde più nuovo dell’erba
che il cuore riposa:
il tronco pareva già morto,
piegato sul botro.E tutto mi sa di miracolo;
e sono quell’acqua di nube
che oggi rispecchia nei fossi
più azzurro il suo pezzo di cielo,
quel verde che spacca la scorza
che pure stanotte non c’era
(Salvatore Quasimodo)

Una voce dalla zona rossa.

Riporto qui un post che ho ricevuto tramite Facebook. E’ una testimonianza che viene dal cuore della zona rossa e voglio conservarle qui a ricordo (per i miei nipoti ai quali è dedicato questo blog) di questi giorni, perchè abbiano sempre a tener presente ciò che è importante nella vita…

“Non sapevo se fosse giusto scrivere pubblicamente questa mia riflessione… ma solo una cosa mi ha portato a farlo… l’aver letto in tutti questi giorni post di persone, chi lontano chi un po’ meno lontano dalla nostra zona ‘rossa’ chi addirittura della ‘zona rossa’ , dove si parla di esagerazione, di voler distruggere l’economia e quanto altro… Anche oggi un dolore , un altro lutto che ha colpito persone amiche… chi non vive questo non può capire che sforzo emotivo e psicologico sta chiedendo questa epidemia. Occorre tanta forza fisica e mentale anche solo per combattere il malessere che ha colpito tanti di noi senza distinzione d età. Giorni e giorni con febbre alta totale assenza di forze, e nessuna assistenza medica a casa, fatto salvo per casi molto gravi. Ci è stato chiesto pure di far da se, di stare chiusi in casa e l’unico supporto (per grazia ricevuta) ci viene dato da alcuni medici di base volonterosi, anche se in isolamento, via telefono.
Mi fa molto male leggere certi commenti, leggere certe insinuazioni. A sto punto mi sono resa conto che se una cosa non ci tocca da vicino, purtroppo non sempre si ha la possibilità di comprendere, ma almeno chiedo a tutti coloro che si arrabbiano per qualche giorno in più dei negozi chiusi o per le partite di calcio, abbiate almeno un briciolo di sensibilità per capire quanta sofferenza sta portando nel nostro paese questa situazione. Non poter andare a trovare i propri cari (genitori, zii, fratelli) nemmeno nei loro ultimi giorni, nelle loro ultime ore prima dal congedo da noi… ricevere la chiamata dall ospedale sentendoci dire che ‘non ce l’hanno fatta’ e non poter esser li. NON RIUSCITE O NON VOLETE CAPIRE? OK … MA FATE UN PASSO INDIETRO E RISPETTATE IL DOLORE DI CHI STA PAGANDO TUTTO QUESTO CON TANTA SOFFERENZA… e per rispetto vi chiedo ancora una cosa… non dite più è la solita influenza con tanti decessi… non avete nemmeno idea di cosa state dicendo… qui in una settimana sono venuti a mancare tante persone quante solitamente vengono a mancare nell arco di 6/7 mesi… e mai dico mai prima d’ora nessuna influenza stagionale ha portato ad una simile realtà. Risparmiate commenti superficiali e arroganti… almeno questo vi si chiede… 😓 un ultimo pensiero ai parenti che piangono i loro cari, dei quali la maggior parte, in assenza di questa epidemia, avrebbero potuto averli ancora con se..”

A Tutti coloro che stanno vivendo nelle zone rosse e a tutti coloro che in questi giorni si stanno adoperando per fronteggiare l’epidemia esprimo tutta la mia solidarietà, la mia gratitudine.

Credo che questo momento non passerà invano e non verrà dimenticato tanto presto.

E’ tempo di resistere…..

Lo so, le disposizioni di governo nazionale e regionale consigliano a quelli della mia età di stare in casa, ma certe volte non si può evitare di uscire ed è quello che ho fatto questa mattina sfidando le ordinanze e il freddo di una giornata grigia.

Per le strade poca gente, ma tra i rari passanti ecco una faccia nota: un’amica che non vedevo da tempo. Mantenendo la distanza di sicurezza consigliata, abbiamo fatto un tratto di strada  scambiando qualche considerazione sul triste momento che stiamo vivendo e ci siamo salutate augurandoci di rivederci presto a emergenza finita.

Ho poi attraversato il mercato quando già molti ambulanti, data l’ora tarda, stavano smobilitando i loro banchetti e sono arrivata nel begozio che era la meta della mia uscita. Mentre guardavo la merce in esposizione, aspettando di essere servita, non ho potuto fare a meno di ascoltare una conversazione  che mi ha un po’ rattristato: il gestore del negozio, parlando con una cliente, diceva che molto probabilmente sarà  costretto a chiudere l’attività entro breve tempo, nel migliore dei casi potrà resistere fino a fine anno.

Quanti altri commercianti saranno nelle stesse condizioni? Quante imprese dovranno arrendersi di fronte alle difficoltà di questo momento?

Gli Italiani sono un popolo strano: in tempi di ordinaria quotidianità dimostrano tutti i loro difetti (individualismo esasperato, scarsa considerazione del bene comune, idealizzazione del furbo che sa scansare le leggi…), ma sanno dare il meglio di sè nei momenti più critici, quando non c’è alternativa alla scelta di rimboccarsi le maniche e impegnarsi pancia a terra senza voltarsi indietro.

Sono certa che anche questa volta il nostro paese saprà contenere i danni e mostrare il valore e il coraggio della propria gente; alla fine  avrà la meglio su questo virus che sta destabilizzando il mondo.

 

Marzo 2020.

Quest’anno Marzo porta  con sé: una pioggia a lungo attesa, ciliegi prematuramente fioriti, un virus contagioso, piazze vuote e tanta angoscia.

Tutti i programmi sono stati sconvolti o cancellati e ci riscopriamo piccoli e indifesi.

Nel chiuso di casa mia, cerco conforto nella lettura, nelle voci delle amiche  al telefono e nella preghiera.

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