Priorità

Sulle pagine di “Formiche.net” è riportata un’intervista al prevosto di Lecco don Davide Milani, che intende spiegare le motivazioni della dura presa di posizione della CEI contro l’ultimo decreto del Presidente del Consiglio.  Don Milani afferma che i vescovi firmatari della protesta non perseguono altro fine se non quello di difendere un modo di concepire l’uomo, che non è solo un consumatore, ma anche un essere spirituale che “ha bisogno di sperare, di credere, di alimentare la propria anima”.

Io credo che don Milani e la CEI si facciano portavoce di un bisogno reale, ma credo che forse non abbiano ben presenti le condizioni in cui versa il nostro paese. Stamattina su “Radio24” Enrico Letta spiegava come l’Italia in questo momento si regga solo grazie agli stanziamenti della BCE, che ci impediscono di sprofondare in una crisi senza ritorno.

L’Italia è sull’orlo di un burrone, è come uno che sta per morire  di inedia e che ha bisogno di mangiare e bere; credo che il primo intervento da fare sia quello di consentirgli di continuare a vivere, poi si potrà pensare ai suoi bisogni spirituali, che nessuno sta negando o conculcando, ma che verranno ampiamente riconosciuti quando il pericolo maggiore sarà passato. La gradualità nell’allentare le restrizioni è imprescindibile per poter controllare l’andamento del contagio: una nuova ondata sarebbe il colpo di grazia per il nostro paese.

Pazientiamo tutti e continuiamo ancora per un po’  nelle piccole chiese domestiche: mai prima d’ora ci sono state tante possibilità di seguire messe feriali e festive e preghiere ad ogni ora del giorno…..

Parenti stretti.

Durante la videochiamata serale, si parla della possibilità di incontrarsi nuovamente dopo due mesi di lontananza. Sì, il decreto del Presidente del Consiglio dice che sono consentite le visite ai congiunti, quindi ai “parenti stretti”.

Giovanni (6 anni) sta ascoltando e questa espressione “parenti stretti” non gli è chiara, cosa significherà mai?  Ed esprime i suoi dubbi; allora la sua mamma gli spiega che i parenti stretti sono i familiari, i nonni, gli zii, quelli con cui si è più legati, più vicini.

La logica di Giovanni non ammette ambiguità e subito rileva la contraddizione: – Ma perché se la nonna è una parente stretta è così lontana?-

Hai ragione Giovanni, le parole a volte invece di chiarire le idee, ce le confondono.

Quando il gioco si fa duro…

Ci avete fatto caso? Sembra che il problema più lancinante di un paio di mesi fa sia scomparso dalle agende dell’opinione pubblica. Ma allora non era così tragico e determinante come tantissimi credevano?

Sto parlando dell’immigrazione.  Non so se siano finiti gli sbarchi, nessuno ne parla più perchè tutti siamo molto più presi da altri problemi: la paura del contagio, la minaccia della crisi economica, per molti la paura di perdere il lavoro, l’incubo della povertà per chi non ha più reddito, la difficile gestione della famiglia alle prese con smart-working e lezioni on line .

E così Salvini ha perso il suo cavallo di battaglia e non sa più di cosa parlare, perciò va brancolando a destra e a manca, mentre perde vistosamente consensi. Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare, dice un noto adagio, e io aggiungerei ” e i sedicenti duri si sciolgono come neve al sole…”