La saggezza che non c’è.

C’è stato un tempo in cui nutrivo una certa simpatia per Renzi, nonostante i suoi modi da guascone: pensavo che fossero dovuti alla giovane età e che col tempo avrebbe acquisito più pacatezza e sobrietà.

Evidentemente non avevo capito nulla e me ne sono accorta molto presto. Ora lungi dal dimostrarsi più saggio, ostenta invece una buona dose di irresponsabilità e quel suo giocare a tira e molla in questo momento mi pare oltremodo rischioso.

Forse pensava, al momento della scissione dal PD, di avere un grande seguito e di attrarre a sé anche simpatizzanti del centrodestra, ma gli è andata male e ora si ritrova con un pugno di mosche. Per questo si agita, per far capire che esiste ancora; ma mentre la gente si dibatte tra enormi problemi economici e non sa come uscirà da questa crisi, mentre si continua a morire a ritmi spaventosi, mentre ci sono da prendere decisioni non più rinviabili, mi pare estremamente grave  anche solo ventilare l’ipotesi della crisi di governo.

Ho letto che sta valutando l’idea di andare a lavorare negli Stati Uniti: sarebbe un’ottima cosa ….forse guardando l’Italia da lontano potrebbe capire meglio quali siano i bisogni reali del nostro paese, che non sono tutt’uno coi suoi interessi.

 

Io e IO.

Cashback, lo chiamano così e ci consentirà di avere un piccolo rimborso sulle spese di Natale.

Ma che fatica!!! Ho passato più tempo a “smanettare” sul telefonino in questi giorni che in tutto il tempo in cui ho utilizzato il cellulare.

Prima di tutto c’è stato da scaricare IO e quindi ho dovuto cancellare un po’ di cose per farle spazio e poi prima di riuscirci, visto l’intasamento che si era creato sono passati due giorni di tentativi falliti, poi ho tentato di caricare il bancomat e lì era sembrato tutto abbastanza semplice, ma non arrivava mai l’addebito di due centesimi comprovante che l’operazione era stata completata con successo. Pensavo che si dovesse aspettare un po’ e sono passati tre giorni. Ogni volta che non riuscivo a raccapezzarmi segnalavo le mie difficoltà e subito mi arrivava un messaggio che mi invitava ad avere pazienza: La prima volta mi son detta : “Almeno sono gentili e rispondono subito” Poi però il messaggio si è ripetuto sempre uguale per giorni. E non parliamo della ridda di codici per accedere al contoe  per accedere alle varie app coinvolte nell’operazione. Ci sono stati momenti in cui  sono stata tentata di desistere, ma poi la mia testa dura ha avuto il sopravvento.

Oggi sono riuscita ad inserire l’IBAN dopo vari tentativi, ma poi non so come è uscito un messaggio che mi informava che il mio bancomat non consentiva l’accesso a IO …..potevano anche dirmelo prima.

Allora ho caricato la carta prepagata, previa installazione dell’apposita  ennesima app.  A quel punto ecco che è arrivato l’addebito di 2 centesimi e ora tutto dovrebbe essere a posto …..ma ho impiegato una settimana o quasi e mi chiedo se ne varrà la pena…

Pandemia e volontariato.

Oggi una videoconferenza organizzata dall’Università Cattolica ha messo a fuoco il mondo del volontariato in questo tempo di pandemia.

I relatori parlavano della realtà di Brescia, una delle città più duramente colpite dalla prima ondata di contagi e hanno evidenziato come tante persone, e tra queste tanti giovani, abbiano sfidato il pericolo di ammalarsi e abbiano superato le loro paure per mettersi a disposizione di chi aveva più bisogno di aiuto. In molti casi le associazioni hanno dovuto inventarsi nuovi modi di operare, perchè le situazioni erano del tutto nuove e impreviste, ma esse hanno comunque saputo dare risposte rapide ed efficaci.

Si è detto anche che i giovani, che non amano essere inquadrati in organizzazioni ufficiali, sanno però farsi avanti nelle situazioni di emergenza e alcuni giovani che partecipavano alla videoconferenza hanno testimoniato quanto sia stata preziosa per loro stessi questa esperienza.

Una relatrice, la responsabile del CSV di Brescia  ha affermato che nel volontariato i giovani hanno modo di sperimentare ed acquisire capacità che potranno arricchire il loro curriculum e facilitare quindi il loro ingresso nel mondo del lavoro e ha concluso esortando i giovani a fare qualche Master in meno e un po’ di volontariato in più.

Sapere che tra noi esiste un vero silenzioso esercito di persone generose e coraggiose non può che confortarci e riempirci il cuore di speranza.

“A riveder le stelle”

Sono giornate buie, malinconiche, piene di solitudine…. e anche questo 7 dicembre, festa di Sant’Ambrogio e quindi festa del patrono a Milano, era destinata a una conclusione piuttosto triste.

…. Ma non è stato così: il pomeriggio si è illuminato con le luci della Scala, si è riempito delle note sublimi dei maggiori musicisti italiani e stranieri, nel mio soggiorno  sono risuonate voci stupende impegnate in virtuosismi memorabili, si sono visti volteggiare come piume senza peso danzatori e danzatrici  di grande valore, si sono potute ammirare scenografie sorprendenti.

Sono state tre ore di full immersion nella bellezza  e alla fine, quando sono state trasmesse le romanze più famose, mi sono ritrovata, come sempre,con gli occhi umidi per le tragedie di Cavaradossi e di Butterfly.

Riempie il cuore di speranza la consapevolezza che ci sono persone che sanno creare tanta bellezza e che sanno regalare agli altri il frutto del loro duro, ma affascinante, lavoro  quotidiano per rivolgere a tutti un’esortazione a resistere alle difficoltà del presente nella prospettiva di una rinascita che non tarderà a venire, che presto ritorneremo “A riveder le stelle”.

UN sentito grazie a tutti gli artisti che hanno collaborato a questo spettacolo e alla RAI che ci ha permesso di seguirlo: il ricordo di quanto ho visto oggi, mi accompagnerà in questi giorni e li renderà più sopportabili.

Tra libro e TV.

In questi giorni ho letto per la prima  volta (e un po’ mi vergogno di non averlo fatto prima) il romanzo di Grazia Deledda “Canne al vento”. Una videoconferenza sulla resilienza che ci viene richiesta dalla pandemia, mi ha fatto venire in mente che non potevo più ignorare questo libro, scritto dall’unica donna italiana che abbia ricevuto un premio Nobel per la letteratura.

Efix_(Carlo_D'Angelo)_e_Giacinto_(Franco_Interlenghi)_nello_sceneggiato_TV_Canne_al_vento,_1858Conoscevo già la storia di Efix, il servo fedele, e delle sue padrone grazie a uno sceneggiato televisivo del 1958 (avevo 12 anni!!!). La trama è presto detta: Ruth, Ester e Noemi sono tre sorelle, ultime di una famiglia un tempo ricca e potente, che  vivono tra gli stenti, sorrette soltanto dal loro fedelissimo servo, che le sostenta coltivando l’ultimo podere rimasto alla famiglia.  Efix si dedica con tanta abnegazione alle sue padrone per espiare una colpa segreta: è stato lui a provocare accidentalmente la morte del padre delle tre donne il giorno in cui Lia, una loro sorella, è fuggita dal paese per cercare una vita diversa da quella cui era costretta.

Un giorno arriva una lettera: Giacinto, figlio di Lia, sta arrivando al paese e chiede ospitalità alle zie. E’ un ragazzo bello e affascinante, reduce da vicende burrascose; le donne del paese se lo mangiano con gli occhi e lui, per fare bella figura, prende soldi a prestito dall’usuraia  falsificando la firma di una zia e di don Predu, il ricco cugino che vorrebbe sposare Noemi.

Quando l’usuraia pretende la restituzione del suo denaro, Giacinto rischia di finire in prigione e fugge a Nuoro, lasciando nella disperazione le zie, costrette a vendere l’ultimo pezzo di terra, Grixenda, la fidanzata e Efix che sentendosi responsabile per non averlo sorvegliato, lo va a cercare e per espiare finalmente tutti i suoi sensi di  colpa che lo divorano si mette a mendicare. Poi, sentendosi ormai vicino alla fine, ritorna al paese dalle sue padrone, che non ha mai dimenticato.  Di lì a poco morirà, contento di sapere che Giacinto si è messo sulla buona strada, lavora e sta per sposare Grixenda e che anche Noemi finalmente accetta di sposare il ricco cugino.

La Deledda ha descritto con grande maestria tutto un mondo che ormai è scomparso, dove realtà, superstizione, sentimento religioso, tradizioni, leggende, sogni si mescolano in continuazione. Sono inoltre bellissime le sue descrizioni del paesaggio sardo.

Mentre leggevo, immaginavo Efix con le sembianze di Carlo D’Angelo, Giacinto con quelle di Franco Interlenghi e Cosetta Greco nei panni di Noemi. Erano attori che venivano dalle vecchie scuole di recitazione in cui si imparava a declamare ogni battuta con una pronuncia perfetta.

Ora dicono che non sia più richiesto lo studio della dizione e gli attori, che possono contare sull’apporto  dei microfoni ,  spesso sussurrano le loro battute complicando la vita a chi come me non ha più orecchie  nuove di zecca.

Ho  richiesto il libro alla biblioteca comunale di Erba che in questo periodo assicura la consegna dei libri a domicilio: un servizio prezioso!!

 

L’acqua alta che non c’è.

Ecco come funziona l’informazione: questa mattina avremmo potuto sentire alla radio o in TV dell’ennesima invasione dell’acqua alta a Venezia, avremmo rivisto piazza S. Marco allagata, la gente camminare sulle passerelle, i negozi devastati ….. invece a Venezia stamattina è tutto tranquillo: il MOSE si è alzato di notte e ha fermato le acque del mare!!!

un'immagine che forse non rivedremo più...
un’immagine che forse non rivedremo più…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nessuno ne sta parlando, la cosa non fa rumore, così come non fanno rumore le cose buone che accadono nel mondo.

Forse è per questo che dedichiamo così poca attenzione e così poche risorse alla difesa del suolo e dell’ambiente: se la montagna non frana e non travolge case, ponti, strade, nessuno ci farà caso; ma se la frana costringerà a opere di soccorso imponenti e costose e mobiliterà l’opinione pubblica per giorni, allora i soccorritori e le autorità che li gestiscono avranno grande visibilità, saranno elogiati per l’efficienza e la tempestività dei loro interventi e tutto ciò significherà consenso politico, cioè voti…..

Gli organi di stampa hanno in questo una grande responsabilità, ma essi non fanno che assecondare i “gusti” del pubblico.

Noi cittadini dovremmo cambiare il nostro modo di guardare alla realtà che ci circonda e sottolineare le cose positive, oltre che denunciare quelle negative.

Per questo oggi io voglio dire: viva il Mose! Viva Venezia!

2 dicembre: Santa Bibiana

La mia amica d’infanzia N. mi ha ricordato un vecchio proverbio dialettale di cui riporto la traduzione: Per Santa Bibiana quaranta dì e una settimana …

Così dicevano i nostri vecchi e se il proverbio profetizzasse il vero avremmo brutto tempo fino a metà gennaio.  Ma ecco che, documentandomi, ho trovato che questo detto riporta un equivoco nato da una errata interpretazione della frase latina “ut Sanctae Bibianae dies, sic quadraginta dies”, la quale non alludeva alle condizioni atmosferiche ma alle ore di luce, che sono le stesse il 2 dicembre come a circa metà gennaio.

Questo mi conforta, sia perchè oggi il tempo è veramente pessimo, sia perchè mi ricorda che presto le giornate cominceranno ad allungarsi….