Storie della Bibbia: Babele, o la sfida.

Turris_Babel_by_Athanasius_Kircher1 Tutta la terra aveva una sola lingua e le stesse parole.
2 Emigrando dall’oriente gli uomini capitarono in una pianura nel paese di Sennaar e vi si stabilirono.
3 Si dissero l’un l’altro: «Venite, facciamoci mattoni e cuociamoli al fuoco». Il mattone servì loro da pietra e il bitume da cemento.
4 Poi dissero: «Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra».
5 Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che gli uomini stavano costruendo.
6 Il Signore disse: «Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti una lingua sola; questo è l’inizio della loro opera e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile.
7 Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l’uno la lingua dell’altro».
8 Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città.
9 Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra. (Genesi cap. XII)

La sfida alle leggi della natura, la tentazione di sentirsi onnipotente: questo è il tema di questo brano, che dovrebbe indurci a riflettere. Anche oggi l’uomo, avvalendosi anche delle conquiste tecnologiche, è spesso tentato di credere che tutto ciò che la tecnica consente si possa realizzare senza tenere conto dell’eticità di quanto si sta compiendo. Il mito della torre ci ammonisce: tutto questo potrebbe portare al caos, alla babele appunto.

UTE: Nanotecnologie e Nanomedicine (dr. Filippi)

Il dr. Filippi riesce spesso a farci entrare in un presente che sa di futuro e che spesso non conosciamo.

E’ stato così anche per la sua interessantissima lezione sulle nanomedicine (che purtroppo non ho potuto seguire negli ultimi minuti).Il prefisso NANO significa piccolissimo.

Prima di entrare nello specifico delle nanomedicine, è necessario parlare delle nanotecnologie da cui hanno origine. Già nel 1859 Richard Feynman aveva studiato l’interno degli atomi, scoprendovi spazi “infiniti”. Le nanotecnologie dunque si interessano di ciò che è infinitamente piccolo e nel 1985 un ricercatore riuscì a scrivere l’intera Enciclopedia Britannica in uno spazio simile a una capocchia di spillo. Le nanotecnologie  si occupano di manipolazioni di elementi nell’ordine di un miliardesimo di metro (un milione di volte più piccolo di un millimetro).

Esistono molti esempi di nanotecnologia applicata nel mondo della natura: il geco può arrampicarsi anche sui vetri grazie a fili sottilissimi di cui sono dotati i suoi polpastrelli; il bisso  (un tempo usato come fibra pregiatissima) consente alle cozze di attaccarsi agli scogli; la ragnatela è composta da fili sottilissimi che le conferiscono una resistenza elevatissima; le foglie di loto non si bagnano grazie alle minuscole increspature cosparse di cera sulla loro superficie: esse sono talmente piccole che le gocce d’acqua non possono penetrarvi e scivolano via.

Imitando la natura, già ora si producono bicchieri, tessuti e vetri autopulenti, lenti antigraffio.

Molto importante nel campo delle nanotecnologie è l’atomo di carbonio. Dalla grafite infatti si è ottenuto il grafene: è più leggero dell’aria, più resistente dell’acciaio e ha lo spessore di un atomo.

Sono le nanotecnologie a consentire di ridurre sempre più le dimensioni di tanti apparecchi di uso comune. Esse trovano applicazione in tutti i campi delle attività umane: informatica, scienza dei materiali, comunicazioni, chimica, medicina, alimentazione, cosmesi, biologia.

La nanomedicina si esplica soprattutto in campo diagnostico, ma non solo. Vengono prodotti farmaci che presentano enormi vantaggi per la loro multifunzionalità, per le loro proprietà elettromagnetiche, per la solubilità e perchè sono facilmente degradabili dal metabolismo. Si ottengono farmaci che grazie alla nanomedicina possono nascondersi (e quindi non essere attaccati dai succhi gastrici ad es.) fino al raggiungimento della parte del corpo da trattare. Con queste tecniche vengono prodotti anche i mezzi di contrasto utilizzati per particolari esami.

A questo punto ho dovuto abbandonare la videoconferenza e non ho potuto seguire  gli ultimi minuti, che saranno certamente stati estremamente interessanti.

Grazie, dr. Filippi, per questa immersione nel mondo meraviglioso dell’infinitamente piccolo che ci lascia sempre stupiti e attoniti come quando ci immergiamo nell’infinitamente grande.