5 Il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che ogni disegno concepito dal loro cuore non era altro che male. (Genesi 6,5-22) |
Donna è Bello
5 Il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che ogni disegno concepito dal loro cuore non era altro che male. (Genesi 6,5-22) |
Ieri sera ho visto in TV un film non recentissimo, ma che potrebbe essere stato girato anche ieri, dato che rispecchia una realtà che in America si è manifestata in tutta la sua tragica imponenza proprio pochi giorni fa e che spesso fa la sua comparsa anche sulle pagine dei giornali di casa nostra.
Il film di cui sto parlando è “America History X” la cui trama è presto detta:
Derek e Denny sono i due figli di un pompiere morto durante un incendio. I due ragazzi hanno assorbito dal padre un razzismo viscerale, che porta il maggiore dei due ragazzi, Derek, a farsi reclutare nel clan di un editore che vive stampando riviste e materiale neonazista. Il contrasto fra bianchi e neri nel quartiere è molto forte e Derek uccide un ragazzo nero che voleva rubargli l’auto. Denny invece va a scuola ed è molto bravo, ma un giorno deve presentare una relazione e lui sceglie come tema il “Mein Kampf”di Hitler. Viene segnalato e il “tutore” che segue il caso di Derek gli dice che dovrà rifare il suo lavoro raccontando la storia di suo fratello. Il tema avrà come titolo appunto”American history X”. In carcere Derek viene abusato selvaggiamente da quei neonazisti che credeva suoi amici e trova invece aiuto e protezione da un ragazzo nero. Quando esce di prigione, è cambiato e non vuole più avere a che fare coi suoi vecchi compagni skinhead pieni di odio e dediti alla violenza e non vuole nemmeno che il fratello minore continui a frequentarli, ma alla fine sarà proprio Denny a pagare il prezzo più alto dell’odio che devasta il quartiere.
Il film è molto avvincente ed è ispirato a una storia vera. I ricordi di Denny e di Derek vengono raccontati con sequenze in bianco e nero e i due attori protagonisti danno prova di grandi capacità interpretative.
Guardando questo film il mio pensiero riandava alle scene viste un paio di settimane fa durante l’assalto al Campidoglio a Washington e ho pensato che non sarà facile per il nuovo Presidente Biden neutralizzare le spinte razziste dei milioni di americani che si sono sentiti spalleggiati da Trump.
Il razzismo si nutre di ignoranza e viene fomentato da leader senza scrupoli per ragioni di potere, ma la violenza produce violenza e l’odio avvelena il cuore di chi lo nutre in sè e gli toglie il bello del vivere.
Quasi 14 milioni di anziani over 65, e di questa la metà (7 milioni, quindi) sono over 75. L’Italia ha la popolazione più vecchia d’Europa con il 22,8% del totale che ha più di 65 anni a fronte del 20,3% della media dell’ Ue
Sono dati Eurostat riferiti all’anno 2019.
Dunque: quasi un quarto della popolazione italiana è anziana e per la quasi totalità non ha accesso alle nuove tecnologie; aggiungiamo a loro anche buona parte dei 50/60enni e avremo un numero enorme di persone che si troveranno sempre più a disagio in questo mondo che sta informatizzando molti aspetti della vita civile, persone destinate a sentirsi sempre più isolate ed emarginate.
IO quasi ogni giorno vengo contattata da persone anziane afflitte da problemi facilmente risolvibili accedendo a internet, ma quasi insormontabili se non puoi accedere alle informazioni giuste.
Con l’UTE stiamo vedendo che, proponendo lezioni on line, un buon numero di soci è stato stimolato a consultare la propria mail, a installare l’app che permette il collegamento e ad attivarsi per partecipare. Col passaparola il numero di questi coraggiosi è via via aumentato ed è logico pensare che, se dovrà scaricare da internet gli esami del sangue, proverà a farlo e non dovrà più prendere il mezzo pubblico o l’automobile per andare a ritirare i referti.
Si sa che in questo campo l’ostacolo più difficile da superare è la paura di non farcela, di combinare pasticci, ma dopo i primi successi poi ogni giorno si può imparare una cosa nuova e non ci si sentirà più fuori dal mondo.
Ora mi pare ovvio chiedersi: chi si sta preoccupando di aggiornare questa parte di popolazione? Credo che ne gioverebbe tutta la società.
Oggi è la giornata della Parola, indetta per invitare tutti a conoscere meglio le Sacre Scritture, che qualcuno ha definito “una lettera d’amore di Dio per l’umanità”.
Per dare il mio piccolo contributo alla sua diffusione, ho pensato di pubblicare su questa pagina, almeno una volta alla settimana, una delle tante storie affascinanti che la Bibbia contiene. Partendo da “Genesi”, il primo dei 72 libri di cui essa si compone, non copierò qui il capitolo della Creazione, che mi pare sia arcinoto a tutti, ma riporterò la storia del primo fatto di sangue: la storia di Caino ed Abele.
Dieci anni non sono forse troppo pochi per tenere tra le mani tutto un mondo sconosciuto e apparentemente tanto allettante?
Da molto tempo si moltiplicano gli appelli a non lasciare libero accesso a internet ai bambini troppo piccoli e il caso di Palermo non fa che confermare quali pericoli nasconda la rete.
Ascoltiamo perciò gli appelli di educatori e pedagogisti: nessuno di noi metterebbe un’automobile a disposizione di un bambino, che non è in grado di controllarla e guidarla; così non dobbiamo mettere i bambini in condizione di farsi sopraffare dalle insidie velenose della rete: anche se sanno navigare e interagire con disinvoltura maggiore di noi adulti, non hanno gli strumenti per discernere ciò che può essere utile o anche solo divertente da ciò che può essere dannoso e addirittura letale.
Se proprio per necessità logistiche si dovesse dotarli di un cellulare, optiamo per quelli che non hanno accesso alla rete e se gli passiamo il nostro dispositivo, stiamo accanto a loro mentre ne fanno uso.
L’economia è una disciplina giovane: è nata in Inghilterra a metà del secolo 18°, a seguito della prima rivoluzione industriale, che, cambiando il modo di produrre, ha cambiato anche la vita della gente e della società.
Il lavoro si specializza, sorgono enormi fabbriche alle periferie della città, si impongono regole per poter lavorare insieme in modo ottimale.
Prima del ‘700 l’economia veniva chiamata “arte di far di conto” e veniva praticata da chi si occupava di amministrazione in vari settori. Con la rivoluzione si sente il bisogno invece di studi più specifici e approfonditi che danno luogo alla nascita di ciò che ora chiamiamo “ECONOMIA” ed ha acquisito nel tempo sempre maggior importanza.
Qual è il significato di “economia politica”?
Economia deriva dal greco economos = risparmiatore // Politica deriva da politikes= ciò che riguarda la vita del cittadino.
L’economia politica è ancorata strettamente alla realtà concreta del momento (la Borsa infatti è il termometro dell’economia ed è molto sensibile ai fatti politici e spesso li anticipa).
Fino al 1929, l’economia era esclusivamente in mano ai privati, ma quando scoppiò la terribile crisi americana, con conseguenze in tutto il mondo, il presidente Roosvelt intervenne con massicci investimenti statali che portarono alla risoluzione della crisi. Da quel momento l’economia cambiò e gli stati cominciarono ad occuparsene.
L’economia parte dai bisogni dell’uomo: bisogni primari (quelli legati alla sopravvivenza) e bisogni secondari (quelli che migliorano la qualità della vita).
Per rinforzare l’economia bisogna investire , ma per farlo bisogna poter contare su risorse accumulate in precedenza (risparmi) o investire a debito.
Il risparmio può essere: precauzionale (in vista di spese impreviste), previdenziale (accantonamento regolare di una parte di reddito) o accumulazione di ricchezza (ad es. investimenti in fondi vari). Nei momenti di economia florida e di situazione politica tranquilla, la gente risparmia di meno perchè non è preoccupata per il futuro, mentre risparmia di più nei momenti di crisi.
L’economia non è una scienza esatta e nelle sue analisi si avvale del metodo deduttivo e di quello induttivo: essa, nelle nostre economie occidentali, ha un andamento ciclico.
La dr.ssa Allegra, nuova docente per noi dell’UTE, ha concluso la sua bella e interessante lezione rispondendo alle domande dei soci che hanno mostrato di aver gradito e seguito con attenzione.
L’economia oggi influisce sempre di più sulle nostre vite, mi sembra perciò buona cosa cercare di capirla per saperci meglio orientare nelle nostre scelte.
Oggi parlano tutti di resilienza e per essere resilienti dobbiamo essere capaci di resistere nelle difficoltà e adeguare i nostri comportamenti alla nuova situazione: non subirla, ma sfruttarla.
Siamo in una fase buia e dobbiamo, proprio come quando ci troviamo al buio, spalancare gli occhi per individuare le opportunità che il buio nasconde.
Tutti in questo momento siamo portati a ricordare la nostra vita prima della pandemia e ora ci sembra bellissima, ma, se siamo obiettivi, dobbiamo ammettere che non ci piaceva e ce ne lamentavamo spesso. Rimpiangiamo il passato perché il presente è faticoso, ma esso può essere più tollerabile se, invece di limitarci a subirlo, consideriamo le opportunità che proprio questa situazione ci offre. (L’Arcivescovo dice: La situazione è occasione)
Che cosa accadrà domani? Nessuno lo sa e questo può darci angoscia, ma le profezie si autoavverano, perciò se “pensiamo negativo” saremo meno attivi, meno creativi e non avremo possibilità di migliorare la nostra situazione.
Se invece “pensiamo positivo” (ce lo insegna anche Giovanotti), apprenderemo nuovi comportamenti e godremo delle piccole cose belle che anche la pandemia ci regala.
Non possiamo cambiare la nostra realtà di questo momento, ma possiamo fare in modo di non aggravare i danni che essa può provocare.
Dobbiamo assumere un atteggiamento di pazienza cognitiva, cioè saper aspettare in serenità che passi la buriana. (Mia madre diceva: non può andare sempre bene, ma non può andare sempre male).
Proprio l’incertezza del domani deve indurci a vivere intensamente e con positività il presente, perciò è consigliabile non farsi ossessionare dalle notizie negative, fare con passione cose che ci piacciono , chi crede può pregare di più e chi non crede può imparare ad “affidarsi” sperando che la situazione si risolva.
E’ stata la videoconferenza che ha segnato il record di ascolti registrati fino ad ora per le nostre lezioni.
Il dr. Rigamonti ha iniziato la sua relazione con una necessaria premessa sui coronavirus e sul COVID19 in particolare. Di quest’ultimo ha ricordato il periodo di incubazione (da 4 a 7 giorni: inutile fare il tampone prima di questo intervallo di tempo se si è rimasti a contatto con un contagiato), le misure di prevenzione, i sintomi, il ruolo della genetica nella possibilità di sviluppare la malattia. I polmoni sono l’organo che più viene colpito dal COV2.
L’unica via d’uscita è rappresentata dai vaccini che stimolano la produzione di anticorpi in grado di contrastare l’azione del virus, ma essi devono essere il più possibile innocui ed essere efficaci almeno al 90-95%.
La gravità della pandemia in atto ha indotto le case farmaceutiche e la comunità internazionale a produrre uno sforzo immane nella ricerca, che ha percorso una via del tutto nuova per arrivare a ottenere risultati in tempi rapidi. Fino ad ora si erano prodotti i seguenti tipi di vaccini:
-Vaccini vivi attenuati contengono microbi (virus o batteri) ancora vivi ma resi innocui, e quindi non più in grado di provocare la malattia (ad esempio il vaccino contro il morbillo);
– Vaccini inattivati, nei quali i virus o i batteri sono stati uccisi tramite esposizione al calore oppure con sostanze chimiche (ad esempio il vaccino antipolio);
– Vaccini ad antigeni purificati, ossia vaccini che contengono solo alcuni frammenti (antigeni) del battere o del virus (ad esempio il vaccino contro la pertosse);
– Vaccini ad anatossine che contengono sostanze tossiche prodotte dai batteri – le tossine – che sono state neutralizzate trasformandole, appunto, in anatossine che non sono più in grado di provocare la malattia, ma sono capaci di attivare le difese immunitarie dell’organismo (ad esempio il vaccino contenente la tossina del tetano);
– Vaccini a DNA ricombinante, prodotti copiando informazioni genetiche del virus o del batterio e sfruttandole per produrre una grande quantità di proteina virale o batterica (ad esempio il vaccino per l’Ebola). (dal sito dell’osp. Bambin Gesù)
I nuovi vaccini prodotti da Pfizer e Moderna, sono stati prodotti partendo da RNAmessaggero (o mRNA) e proprio per questo la loro costruzione e sperimentazione hanno richiesto tempi più brevi . Ci sono allo studio altri 156 tipi di vaccino che richiedono però tempi di sperimentazione più lunghi.
Il vaccino Pfizer, che viene iniettato in questi giorni, richiede particolarissime attrezzature perchè deve essere conservato a -70° e non è pensabile che possa essere somministrato in un normale studio medico. Il vaccino Pfizer viene invece conservato a -4°.
Concludendo il nostro docente ci ha rassicurato dicendo che la situazione attuale è diversa da quella che si era creata nella primavera scorsa: allora Cina e OMS non avevano fornito indicazioni valide su come intervenire sul COVID19 e i medici non sapevano come comportarsi; ora hanno imparato a curare i contagiati intervenendo prima che la malattia si aggravi.
I presenti alla conferenza sono intervenuti con diverse domande e il dr. Rigamonti ha assicurato anche che i vaccini in uso sono stati sperimentati anche su persone particolarmente fragili senza provocare danni e che è necessaria cautela solo in persone che hanno avuto in passato episodi di choc anafilattico. Ha poi informato che sarà l’ATS o il medico di base ad avvisarci quando potremo ricevere anche noi il vaccino.
Gli psicologi denunciano gravi danni derivanti dall’isolamento, soprattutto nel personale sanitario (forse perchè si è trovato a dover affrontare situazioni terribili)
Un grazie sentito al nostro bravo relatore che ha saputo informare e rassicurare.