Applausi!!

Ho visto molti governi cadere, molti primi ministri lasciare Palazzo Chigi salutati dal cerimoniale previsto dal protocollo, ma non avevo mai visto i funzionari del palazzo affacciarsi alle finestre per salutare e applaudire chi se ne stava andando per fare posto al suo successore.

Invece ieri è successo! Ed è stato commovente il lungo applauso che esprimeva stima e affetto!

La popolarità di Conte è certo meritata e dovrebbe insegnare a certi politici che gli atteggiamenti provocatori, le volgarità, gli slogan gridati hanno fatto il loro tempo, non piacciono più a nessuno.

Speriamo che sia venuto il momento in cui siano la buona educazione, la competenza, la serietà e il rispetto per la gente e per le istituzioni a far salire nei sondaggi: vorrebbe dire che gli Italiani hanno acquisito una migliore capacità di giudizio.

Storie della Bibbia: Giacobbe e il senso della missione.

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Isacco supplicò il Signore per sua moglie, perché essa era sterile e il Signore lo esaudì, così che sua moglie Rebecca divenne incinta.
22 Ora i figli si urtavano nel suo seno ed essa esclamò: «Se è così, perché questo?». Andò a consultare il Signore.
23 Il Signore le rispose: ” due popoli dal tuo grembo si disperderanno; un popolo sarà più forte dell’altro e il maggiore servirà il più piccolo”.
24 Quando poi si compì per lei il tempo di partorire, ecco due gemelli erano nel suo grembo.
25 Uscì il primo, rossiccio e tutto come un mantello di pelo, e fu chiamato Esaù.
26 Subito dopo, uscì il fratello e teneva in mano il calcagno di Esaù; fu chiamato Giacobbe. Isacco aveva sessant’anni quando essi nacquero.
27 I fanciulli crebbero ed Esaù divenne abile nella caccia, un uomo della steppa, mentre Giacobbe era un uomo tranquillo, che dimorava sotto le tende.
28 Isacco prediligeva Esaù, perché la cacciagione era di suo gusto, mentre Rebecca prediligeva Giacobbe.
29 Una volta Giacobbe aveva cotto una minestra di lenticchie; Esaù arrivò dalla campagna ed era sfinito.
30 Disse a Giacobbe: «Lasciami mangiare un po’ di questa minestra rossa, perché io sono sfinito» – Per questo fu chiamato Edom -.
31 Giacobbe disse: «Vendimi subito la tua primogenitura».
32 Rispose Esaù: «Ecco sto morendo: a che mi serve allora la primogenitura?».
33 Giacobbe allora disse: «Giuramelo subito». Quegli lo giurò e vendette la primogenitura a Giacobbe.
34 Giacobbe diede ad Esaù il pane e la minestra di lenticchie; questi mangiò e bevve, poi si alzò e se ne andò. A tal punto Esaù aveva disprezzato la primogenitura. (Genesi, 25)

Verrebbe spontaneo condannare il ricatto di Giacobbe, che approfitta di un momento di crisi del fratello, ma forse Giacobbe aveva capito, più del suo gemello, il valore, e quindi la responsabilità, della primogenitura, che implicava la missione di custodire e tramandare il patrimonio di beni materiali e le tradizioni culturali e religiose della famiglia e del popolo.

Giacobbe è tantomeno condannabile ora, visto che è risaputo che il maggiore tra due gemelli è sempre quello che nasce per secondo, quindi si sarebbe impossessato solo di ciò che ora gli sarebbe riconosciuto di diritto.

Forse anche noi siamo come Esaù quando ci lasciamo traviare dalla cultura imperante che esalta il successo economico e disprezza i valori fondanti del nostro essere umani.