Il segreto della felicità.

Sono tempi duri per tutti e la mamma dice a Davide (14 anni):

-Forse la prossima estate non potremo andare in vacanza…  sono più povera! –

E Davide:- Non fa nulla, staremo a casa. Non è vero che siamo poveri: facciamo con quello che abbiamo e tutto andrà bene….

Bravissimo, Davide! Hai capito una cosa molto importante : il segreto della felicità…

UTE: La dinamica della litosfera e la formazione delle montagne. (D. Sassi)

La litosfera, o crosta terrestre, non è così fissa e statica come si è pensato per moltissimo tempo. La Terra ha circa 4miliardi e mezzo di anni, ma gli oceani non hanno più di 200milioni di anni …è logico chiedersi se è esistito un periodo (lunghissimo per la verità) in cui non esistevano gli oceani…

La conoscenza e la rappresentazione del mondo  è stata molto approssimativa fino a pochi secoli fa e la teoria creazionista contribuiva a rafforzare l’idea che il mondo fosse immutabile: se Dio lo aveva creato così, era certamente il migliore dei mondi possibili e non poteva certo cambiare..

Nell’800 però gli scienziati, constatando come molte rocce fossero il risultato del raffreddamento di una massa magmatica, arrivarono a formulare l’ipotesi che inizialmente la Terra fosse un’enorme palla di fuoco, poi raffreddatasi via via. Le montagne perciò vennero spiegate come le “grinze” che si erano formate in superficie durante il raffreddamento.

Nel 1912 il climatologo e geologo tedesco Wegener, si applicò nell’approfondimento di una teoria già formulata da alcuni studiosi nel ‘600: le terre emerse, un tempo, dovevano essere tutte unite tra loro; lo avevano dedotto dalla forma dei continenti, che erano complementari, ma questo non era una prova sufficiente a confermare la loro teoria. Wegener attraverso lunghe ricerche constatò  che sulle opposte rive dell’Oceano Atlantico si trovavano gli stessi tipi di fossili, risalenti a più di 200milioni di anni fa, mentre la fauna attuale era totalmente diversa. Come spiegarlo? Continue reading “UTE: La dinamica della litosfera e la formazione delle montagne. (D. Sassi)”

Politica, preziosa forma di carità.

Nella “Fratelli tutti”, ultima enciclica di Papa Francesco , al paragrafo 180 si legge: ” … la (buona)  politica ….è una forma preziosa di carità, perchè cerca il bene comune”.

Credo che un dei tanti modi  per esercitare la buona politica, intesa nel senso indicato da Francesco,  sia quello di riconoscere alle persone la loro dignità e per questo credo che la proposta dello “ius soli (diritto di suolo)” o “ius culturae” sia da appoggiare.

Cosa c’è di strano a riconoscere a chi è nato in Italia, ha frequentato le scuole italiane e parla l’italiano meglio della media dei cittadini autoctoni il diritto di cittadinanza? Una legge in tal senso non toglie nulla a nessuno, ma può cambiare in meglio la vita di tanti giovani e assicurare loro la dignità di persone che hanno il diritto di esistere alla luce del sole.

Solo per donne.

Siamo ancora a questo punto?

Siamo davvero nel 2021 o una bizzarra macchina del tempo ci ha riportato indietro di qualche secolo? Riporto dall’articolo linkato qui sopra:

Sul questionario della Asst Rhodense ci sono voci riservate “solo alle donne”: ‘preparazione del cibo’, ‘governo della casa’ e ‘biancheria’. (ANSA- Cronaca)

E’ triste constatare che anche nelle istituzioni amministrative del nostro paese resiste una mentalità che vede la donna come la serva-cameriera-governante-sguattera-guardarobiera- vivandiera da relegare alle mansioni più umili in casa.

Certamente chi ha concepito quel questionario ha la stessa mentalità di tanti uomini che ancor oggi ritengono  un loro preciso diritto  essere “accuditi” e che considerano la moglie come la propria personale domestica e, se questa si stufa di quel ruolo, nemmeno capiscono come sia possibile che  possa non essere soddisfatta dell’onore di poterli  servire scodinzolando.

Siamo stanchi, siamo tristi (P. B.)

Dopo tanto tempo, ecco che la magia della tecnologia ha permesso alla mia amica Piera di riprendere quel dialogo a distanza con questo blog che durava da parecchio tempo. Ecco i PENSIERI che mi ha inviato via mail:

Siamo stanchi, siamo tristi.
Ogni volta che nasce qualche curiosità o qualche voglia di fare si smorza nell’appiattimento generale. Ci stringe il cuore conoscere ogni giorno il numero dei morti che permane alto.
Ci sentiamo costretti dentro regole ed attenzioni di cui non scopriamo la fine.
Ci mancano i baci ed anche gli abbracci, sentiamo la vicinanza dei nostri cari, ma qui non ci basta ed alimenta la nostra malinconia.

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L’unico sollievo che riceviamo è guardarci intorno: gli uccelli focalizzano l’aria che noi desideriamo liberamente respirare. Le primule che si aprono al sole e gli alberi che gemmano nonostante tutto sono fonte di piacere.
Il cielo ci sorride quando sorride come le nuvole portate dal vento.
La natura si sta rinnovando ed allora? Rinasciamo anche noi o cerchiamo di farlo.
Vogliamo tanta gioia che per Pasqua è promessa  che dopo verrà.
Gioia per tutti.

Piera

Sì, è vero, siamo tutti stanchi  e tristi, tutti costretti alla solitudine, all’isolamento, ma siamo certi che anche questa pandemia finirà prima o poi e allora lasciamoci andare alla speranza, contemplando la natura che si rinnova.

Grazie Piera!!!

Vicini al popolo birmano

https://youtu.be/EmdsZmJScDQ

https://youtu.be/jVUI1DGO3nE

https://youtu.be/FcPK92Dnca4

suora birmanaCollegandosi a questi video su you tube si può ascoltare la testimonianza diretta di due suore del Myanmar sulle violenze contro i dimostranti. La seconda testimonianza in particolare è di quella suora che ha fermato da sola i soldati, mettendosi in ginocchio davanti a loro, come si vede nella foto che ha fatto il giro del mondo.

Il terzo link è la registrazione di una canzone, cantata in inglese, per ricordare al mondo le sofferenze del popolo birmano.

Sono tre momenti molto intensi, con cui si chiede una preghiera per il Myanmar schiacciato dalla violenza: ricordiamoci di questo popolo coraggioso che lotta per il rispetto dei diritti e della democrazia.

 

 

UTE: I profeti nella Bibbia: Geremia. (Mons. Pirovano)

ACER
ACER

Un secolo dopo Isaia (di cui mons. Pirovano ci aveva parlato in una lezione di qualche tempo fa), arriva il profeta Geremia, che vive in un periodo particolarmente tormentato della storia del Regno di Giuda (con capitale Gerusalemme; da distinguersi dal regno di Israele con capitale Samaria, annientato dagli Assiri).

Geremia nacque presumibilmente intorno al 650 a.C. ad Anatot (a nord di Gerusalemme). Continue reading “UTE: I profeti nella Bibbia: Geremia. (Mons. Pirovano)”