E’ inutile….

E’ inutile! Lo sport preferito dalla sinistra, e dal PD in particolare, da sempre, è il tiro al bersaglio e il bersaglio preferito è  il “capo” di turno. Non ricordo che ci sia stato un segretario  che non sia stato impallinato senza pietà da chi avrebbe dovuto invece sostenerlo.

Zingaretti non ha brillato certo per capacità comunicativa, ma forse proprio il suo basso profilo ha garantito un periodo di tranquillità almeno apparente e, nonostante le due scissioni subite, è riuscito a mantenere e a rafforzare la posizione del PD nei sondaggi,…. fino a qualche giorno fa.

Credo che gli vada attribuito il merito di aver determinato una svolta europeista del secondo governo Conte e il conseguente cambio di atteggiamento delle istituzioni europee nei confronti dell’Italia … ha fatto da garante … e non è poco.

Ora però, dopo la formazione del governo Draghi, forse si è superato il limite della capacità di sopportazione e Zingaretti si è dimesso. Penso che il senso di responsabilità imponga di mantenere i nervi saldi: la priorità è certamente la pandemia e tutto il resto deve passare in secondo piano.

Tuttavia è vero che la linea del PD non è sempre  comprensibile: un chiarimento è necessario ed è anche necessario che quelli che contestavano il loro segretario ora dimostrino nei fatti quello che sanno fare, perché si sa che a parlare siamo tutti bravi…

UTE: Memoria selvatica: anima e animale nel giardino della psiche (prof. Marco Creuso – sintesi di A. D’Albis)

Il professor Marco Creuso ci parla oggi di un argomento abbastanza complesso ma affascinante: “Memoria selvatica. Anima e animale nel giardino della psiche”. Purtroppo, viviamo in un mondo malato, in un’epoca in cui il rapporto con la natura è conflittuale. Questo rapporto malato con la natura ha avuto come conseguenza la situazione drammatica che stiamo vivendo.

Adam_et_Ève_au_Paradis_TerrestreIl professore ci spiega che all’origine non era così. Nel Paradiso terrestre il rapporto dell’uomo con la natura era idilliaco. Così sarà alla fine, quando, come dice il profeta Isaia:” Il lupo dimorerà insieme con l’agnello, la pantera si sdraierà accanto al capretto; il vitello e il leoncello pascoleranno insieme”. Ma che cos’è il giardino e che cos’è la psiche? Il giardino è quello spazio protetto che circonda la nostra casa (il nostro nido) in cui ci incontriamo con la natura. Se il nostro giardino è ordinato, stiamo bene; se è disordinato, rischiamo di ammalarci. La “psiche”, poi, è diversa dall’anima, è uno spazio complesso dentro il quale possiamo far entrare la natura, è un luogo privilegiato dentro di noi, dove si formano i “pensieri”, dove l’”animale” va a incontrare l’”anima”. Il “giardino di psiche” è, dunque, quel luogo privilegiato dove anima e natura si incontrano. Dopo un lungo excursus sul concetto di “anima” da Omero alla filosofia greca con Socrate e Platone, dalla teoria della reincarnazione al Buddismo e al mito delle “Parche” della mitologia romana, il nostro professore ritorna ai nostri tempi imputando all’uomo moderno la convinzione che il mondo si conosce solo attraverso la tecnologia. Oggi, afferma il professore, dobbiamo salvarci dalla fine dell’umanità. Dobbiamo cominciare a occuparci delle cose invisibili, cioè l’anima, ma con essa dobbiamo occuparci anche degli animali, cioè la natura. Il 2020 si è aperto, dice il professore, con un cattivo auspicio: gli incendi del mese di gennaio in Australia hanno ucciso un miliardo di animali ed erano dolosi. Tutto questo, probabilmente, ha avuto come conseguenza la pandemia. Come continua a dirci Papa Francesco, è necessaria la conversione ecologica, perché “anima” e “animale” sono stati i primi abitanti della terra e se viene meno l’animale viene meno anche la connessione con l’anima. Per concludere il professore cita un detto spagnolo che dice che Dio è misericordioso perché perdona sempre, l’uomo, che è la sua immagine, se ne dimentica, e perdona solo qualche volta, la terra, invece, non perdona mai. A partire da questa prospettiva, possiamo provare a convertire la nostra visione del mondo, a guardare le cose e la stessa terra in maniera diversa. Così riusciremo a vedere in maniera diversa anche il Covid 19, non più come qualcosa di problematico, ma come un vaccino per la natura perché purtroppo il suo virus si è dimostrato essere l’uomo

UTE: La non-violenza e la natura (Maria Russo)

Dopo un breve richiamo ai concetti relativi alla non violenza, di cui la prof. Russo ci aveva parlato gli anni scorsi, e ai personaggi che che l’hanno professata e vissuta fino a dare la vita per le loro idee, la nostra docente ci ha portato a riflettere sulla violenza che viene operata ogni giorno sulla natura: distruzione delle foreste, inquinamento degli oceani, inquinamento del suolo e dell’aria.

Sono tante le zone sulla Terra che portano i segni più dolorosi dello sfruttamento insensato delle risorse di madre natura e siamo arrivati ormai al punto di non ritorno, dobbiamo renderci conto che le nostre abitudini, il nostro modo di vivere improntato al consumismo non è più sostenibile e  ora ci tocca scegliere tra inseguire la ricchezza ad ogni costo  o proteggere la nostra salute.

Il mito di Re Mida ancora oggi ci diffida dall’essere avidi: trasformava ogni cosa che toccava in oro e questo in un primo momento lo entusiasmò, ma poi abbracciò suo figlio che divenne una statua dorata e oro diventò anche il cibo che portava alla bocca e morì di fame.

Un monito di grande suggestione ci viene anche dal lontano 1856: il capo indiano Capriolo Zoppo scrisse una lettera al Presidente degli Stati Uniti che ha il sapore della profezia e la bellezza sublime della poesia.

Oggi, c’è un altro grande paladino del rispetto per Madre Natura: è Papa Francesco che nelle sue ultime encicliche affronta il tema dell’ecologia integrale, che comporta il rispetto per la natura e il rispetto per i diritti di ogni uomo.

Lo dobbiamo ai nostri nipoti: dobbiamo poter consegnare loro una Terra in cui sia ancora possibile vivere, ma perchè questo possa avvenire dobbiamo ridurre le nostre esigenze e  ricorrere sempre più al riciclo e al riuso.

Ringraziamo la prof. Russo, perchè ci ha fatto ancora una volta riflettere su temi che ormai devono accompagnarci in ogni momento della nostra vita e perchè ci ha richiamato alla mente la “Lettera al Presidente USA” di Capriolo Zoppo: chi volesse rileggerla (cosa che consiglio vivamente), può trovarla cliccando QUI

Il Casalino che non ti aspetti.

Giudizio temerario, conseguenza di pregiudizi. E’ così facile emettere sentenze di condanna non ponderate.

Non seguo i reality, ma mi è capitato in passato di vederne qualche stralcio e tanto mi è bastato per  giudicarli programmi-spazzatura….e fin qui forse non ho sbagliato. Ma se trasferisco il giudizio negativo sul genere di programma a chi ne è protagonista, corro il rischio di formulare un giudizio temerario… E’ quello che mi son detta l’altra sera seguendo in seconda serata la trasmissione “Ciao maschio” condotta da Nunzia De Girolamo.

Era ospite Rocco Casalino che parlava del suo libro e della sua esperienza come portavoce di Giuseppe Conte.

Non nascondo che quando si è saputo che il portavoce del primo ministro era Rocco Casalino, mi son detta: -Siamo proprio messi male!  E questo mio giudizio veniva rafforzato da quanto scrivevano anche i giornalisti.

Dall’intervista dell’altra sera, invece, è venuto fuori il ritratto di una persona  sensibile, che ha avuto un’infanzia difficile e che ha dovuto superare certamente molti problemi per la sua omosessualità; ora però vive la sua condizione con serenità e senza ostentazioni e dev’essere anche bravo nel suo ruolo se è riuscito a conservarlo per la durata dei due governi- Conte.

 

Ai giovani d’oggi. (D.B)

GiovaniOggi i giovani e  i giovanissimi/ manifestano blasfemia e volgarità,/sui social insultano anche gli sconosciuti.

Penso che la gioventù/ debba essere educata e rispettosa;/ penso che debba dedicarsi allo studio/ e  liberarsi dalla volgarità.

 

La nostra Africa.

Riporto qui sotto la conclusione di un articolo che compare sul sito di Romano Prodi.  Lui conosce bene i problemi dell’Africa. Credo anch’io che impegnarsi a fondo per stabilizzare quel continente sia un primario interesse di tutti noi Europei e la lettura dell’articolo citato ne dice bene le motivazioni.

L’Africa ha bisogno di noi, ma noi abbiamo e avremo sempre più bisogno di un’ Africa stabile e democratica: per questo si impegnavano l’ambasciatore Attanasio e il suo collaboratore Iacovacci e continuare la loro opera sarà il modo migliore per onorarli.

L’unica strada percorribile per salvare l’Africa è infatti quella di aiutarla a salvare se stessa, non solo con gli aiuti economici, ma con una vicinanza attiva, indirizzata a favorire lo sviluppo di un continente che, già ora, conta un miliardo e trecento milioni di abitanti, ma che nel 2050 arriverà a oltre due miliardi per raggiungere, a fine secolo, l’incredibile cifra di quattro miliardi: il 40% dei cittadini di tutto il pianeta.

Il nostro futuro dipende quindi totalmente dal livello di sviluppo, di equilibrio interno e di stabilità di questi miliardi di nostri vicini di casa.

Credo che aiutare l’avvicinamento a questi obiettivi sia il modo migliore per tenere viva la memoria di Luca Attanasio. Il nostro ambasciatore ha infatti sempre affiancato alla sua opera di raffinato diplomatico, una  personale passione per aiutare gli africani a costruire un loro migliore futuro al nostro fianco. Ed è morto proprio mentre stava concretamente portando avanti questo disegno. (http://www.romanoprodi.it/strillo/luca-attanasio-morto-mentre-aiutava-gli-africani-a-costruire-un-futuro-migliore-al-nostro-fianco_17441.html)