Foto-simbolo.

Ci sono foto che racchiudono in un’immagine il senso di una tragedia.

Quella che trovate qui sotto ricorda la guerra nel Vietnam: una bimba nuda che fugge per salvarsi dalle bombe al napalm che incendiano foreste e villaggi. Tutti, poi, ricordiamo certamente anche la foto del bimbo morto sulla battigia di un’isola greca: ci richiama alla mente il dramma dell’immigrazione che continua a coinvolgere milioni di disperati.

Ieri sono  arrivate altre immagini che non scorderemo mai più: ci richiameranno sempre alla mente ciò che sta accadendo in queste ore in Afghanistan: una folla di disperati si  aggrappa al carrello e alla carlinga  di un cargo militare americano che sta decollando e due uomini rimasti aggrappati anche durante il decollo sono inevitabilmente precipitati a terra dopo pochi istanti …. un gesto tanto disperato e folle è più eloquente di tante parole …

Foto guerra Vietnam

Agosto, mese di ricordi e di ferie.

Il mese di agosto mi ricorda sempre i miei genitori: oggi ricorre il 111° anniversario della nascita  di mia madre e due settimane fa ricorreva il 115° della nascita di mio padre. Non ci sono più da tanti anni, ma il loro ricordo è sempre così vivo in me.

In questi giorni in cui tutti corrono spasmodicamente ad affollare le località di vacanza, mi viene da pensare che loro non hanno mai fatto le ferie come si intendono oggi. Non sono mai andati al mare o in montagna, forse si concedevano qualche giorno di tranquillità in casa propria, cercando di ripararsi alla meglio dall’afa e dalle zanzare della pianura padana..

Forse dipende dalla memoria di quei giorni il fatto che nemmeno io sento il bisogno di allontanarmi da casa: per me le ferie più ambite sono quelle che trascorro qui a casa mia accogliendo figli e nipoti che, liberi da impegni di lavoro e di studio, possono ritornare alla base per un po’ e ritrovarsi insieme in famiglia anche se solo per pochi giorni o per poche ore.

E mi piace soprattutto vedere come i miei nipoti, pur vedendosi così di rado, sappiano subito entrare in sintonia tra loro, trovando il modo di mettere sottosopra i cuscini del divano e farne un campo di battaglia o innaffiandosi fino a inzupparsi  con le pistole ad acqua.

Io li sento ridere e scherzare mentre in cucina preparo per loro la merenda o una buona cenetta e mi sento pienamente in ferie.

 

Povere donne!

L’idea di “esportare la democrazia” …….. è in verità un vecchio sogno americano, che con Bush si armò e mise in campo dispendiose risorse economiche.

Queste righe sono state tratte da un articolo di Huffington Post del 16 aprile scorso, in cui si cominciava a parlare del ritiro dei soldati USA e Nato dall’Afghanistan e già si prevedeva il triste epilogo che si sta verificando in queste ore a Kabul: i soldati dell’esercito afghano, addestrati per vent’anni (anche dal nostro contingente), si stanno arrendendo senza opporre alcuna resistenza all’avanzata dei taleban.

Evidentemente l’idea occidentale di libertà non ha conquistato i cuori e le menti dei soldati afghani: mi balena l’idea che, essendo tutti uomini, possa non dispiacere loro la prospettiva di ritornare ad essere gli unici protagonisti della vita sociale e politica del paese, assoggettando le donne al loro arbitrio.

Forse però non è secondario il fatto che l’intervento occidentale, mascherato da “esportatore di democrazia”, nascondesse anche interessi economici e politici che tuttavia a me non risultano molto chiari,

Resta comunque sempre vero, e la storia lo dimostra, che ogni popolo deve conquistarsi la sua libertà, devono maturare le coscienze  e questo richiede tempi lunghi. Nel frattempo temo che per le donne afghane inizi un periodo molto buio e triste.

Grazie, Gino!

In questi ultimi mesi sono scomparse molte persone che col loro talento  hanno reso belli e particolari certi momenti della nostra vita e sono certa che tutti noi amici dell’UTE li abbiamo salutati con rammarico: il nostro mondo si è impoverito.

Gino StradaOggi tuttavia non possiamo non esprimere il profondo dolore che ci ha colpito all’annuncio della morte improvvisa e prematura di un uomo giusto, che ha dedicato la sua vita ad alleviare le sofferenze del mondo: Gino Strada.

Con la sua organizzazione, Emergency, è accorso in ogni luogo della terra in cui la guerra e la miseria facevano sentire con più forza il loro potere distruttivo e ha soccorso chi soffriva senza distinzione di età, di etnia, di credo religioso:

Lo ricorderemo sempre con gratitudine e ammirazione, augurandoci che il suo esempio e il suo pensiero servano a far capire al mondo intero quanto sia stupida e inutile la guerra.

Ha vinto L’UE!

Le Olimpiadi si sono concluse e per alcuni atleti è cominciata una sovraesposizione mediatica che potrebbe essere molto negativa alla fine dei conti; per altri invece si tratterà di ritornare alla normalità e presto nessuno si ricorderà più di loro fino alla prossima Olimpiade, se saranno tanto bravi da mantenersi in forma per altri tre anni,

Dando un’occhiata al medagliere finale, viene da fare una considerazione: i paesi che occupano i primi posti sono formati da tanti stati federati che si presentano sotto un’unica bandiera. Se anche l’UE si fosse presentata unitariamente sotto la bandiera blu stellata, avrebbe stabilito un record insuperabile sia dalla Cina che dagli Stati Uniti sia da chiunque ….pur non contando Svezia e Norvegia i paesi europei hanno di gran lunga superato le 200 medaglie.

E’ questo uno dei tanti  indizi  di quante potenzialità abbia l’Unione Europea: speriamo che tutti  ne capiscano la portata e si impegnino  per renderla sempre più compatta e solidale.

 

Oggi avrebbe 140 anni…

Oggi avrebbe 140 anni, proprio come mia nonna Marcellina.

Questa mattina, infatti, la RAI ha ricordato il 140° anniversario della nascita di Alcide De Gasperi, avvenuta a Trento nel 1888, quando il Trentino era sotto il governo austriaco. Già negli anni dell’Università, a Vienna, partecipò a manifestazioni per chiedere il riconoscimento della cultura italiana e in difesa della sua regione e per questo subì un arresto e una breve detenzione in carcere.

Dopo la laurea, seguì le orme di don Sturzo e lo sostituì quando questi fu costretto all’esilio. Da quel momento si impegnò in  politica, intendendola come servizio alla comunità nazionale e come  la “forma più alta di carità” (Paolo VI).

Il suo modo di vivere la politica è  e sarà sempre un luminoso esempio di coerenza al proprio credo religioso, ma anche di limpida laicità, sapendo ben distinguere i suoi doveri di cristiano e quelli che gli derivavano dai ruoli politici sempre più importanti che andava via via ricoprendo.

Riuscì a meritare rispetto per l’Italia sconfitta, devastata dalla guerra, e a porre le basi per rendere realizzabile il sogno di una  nuova Europa.

I politici di oggi, spesso più interessati a conquistare visibilità a ogni costo per poter essere rieletti, dovrebbero tutti avere sulla scrivania una sua foto per non dimenticare mai quale sia il modo più autentico di fare politica.

 

Ci sono eroi più eroici.

Sono gli ultimi giorni di Olimpiadi e i nostri atleti ogni giorno continuano a regalarci emozioni e medaglie. A loro va giustamente riconosciuto un premio oltre a quello simbolico della medaglia vinta e pare che queste siano le quotazioni stabilite dal CONI.

Non credo che si possa arrivare a una finale olimpica senza sacrifici sostenibili solo da chi ha forza di volontà da vendere e un entourage di allenatori e sostenitori – collaboratori – a vario titolo, pertanto penso che ogni atleta dovrà dividere il suo premio con queste persone.

vincitore taekwondoC’è poi anche da considerare che non ogni medaglia d’oro avrà le stesse ricadute economiche: credo che Jacobs e Tamberi avranno a lungo una visibilità che garantirà loro contratti pubblicitari e sponsorizzazioni notevoli, mentre altri atleti resteranno gli eroi di un giorno e nessuno parlerà più di loro fino alla prossima olimpiade, se avranno la fortuna e la costanza di potersi mantenere in forma per altri tre anni.

Per questo mi commuove di più chi vince medaglie in specialità sconosciute o comunque poco popolari, come la marcia o il taekwondo.

Un lago in crisi.

E’ molto triste vedere la Piazza più bella di Como in questo stato pietoso!!

Certo gli eventi atmosferici di questi giorni sono stati del tutto eccezionali, ma la quantità incredibile di rami e tronchi trascinata a valle dalle piogge, fino a ricoprire buona parte del Lario, testimonia anche un’altra realtà:  i boschi e i fianchi dei rilievi costieri  versano da troppo tempo in stato di abbandono.

Ora possiamo anche piangere, ma è come piangere sul latte versato….