Oggi, 1° Settembre, è comparsa la nebbia, come a ricordarci che l’estate è finita e che comincia da oggi l’autunno meteorologico.
Il sole, di prima mattina, si intravvedeva appena, circondato da un alone dorato e tutto intorno le case, gli alberi e ogni cosa erano immersi in una lieve nuvola lattiginosa.
Molte poesie sono ispirate alla nebbia, che sa creare atmosfere ovattate e magiche; tra di esse ho scelto questa di Pascoli.
Nella nebbia
E guardai nella valle: era sparito
tutto! Sommerso! Era un gran mare piano
grigio, senz’onde, senza lidi, unito.
E c’era appena, qua e là, lo strano
vocio di gridi piccoli e selvaggi;
uccelli sparsi per quel mondo vano.
E alto, in cielo, scheletri di faggi,
come sospesi, e sogni di rovine
e di silenziosi eremitaggi.
E un cane uggiolava senza fine,
nè seppi donde, forse a certe peste
che sentii, né lontane né vicine. (G. Pascoli)
Forse il Pascoli osserva il panorama da un’altura e la nebbia sotto di lui forma quasi un mare grigio e immobile; il silenzio è interrotto dai brevi richiami degli uccelli, dal monotono uggiolare di un cane in un casolare lontano e dal rumore di passi provenientii da chissà dove.
Dalla nebbia più densa vicina al suolo, spuntano, come sospesi nell’aria, le cime dei faggi e i resti di casali cadenti .