Quand’ero piccola, sentivo a volte mio padre raccontare di essere andato nei paesi vicini con la sua bicicletta; allora parlava dello stradone di Reggiolo o di quello di Carpi e io, che non li conoscevo, me li figuravo nella mente come luoghi lontani e anche un po’ pericolosi.
Bisogna dire che a quel tempo ogni paese era una piccola comunità che poteva soddisfare tutte le proprie semplici esigenze entro i confini del luogo di appartenenza. In centro, un buon numero di negozietti offriva quanto poteva servire per ogni necessità che non fosse già soddisfatta attingendo all’orto, alla campagna, al pollaio….
Solo pochi possedevano un’automobile, ma erano anche rare le occasioni in cui si aveva bisogno di andare fuori paese.
Ora tutto è cambiato: in centro restano solo pochi esercizi commerciali e la gente con le auto raggiunge i supermercati e i negozi dei paesi vicini con grande facilità anche più volte al giorno. Ho come l’impressione che le persone si considerino ormai come appartenenti a un’unica grande comunità distribuita in più centri (sobborghi) abitati.