Nel capolavoro di Dostoevskij “I fratelli Karamazov” è di grande interesse la figura del Grande Inquisitore, nel cui apologo lo scrittore tratteggia la sua religiosità, intrisa di profonda spiritualità.
Anche in questo suo ultimo romanzo Dostoevskij prende spunto da fatti di cronaca nera e giudiziaria, attorno ai quali intreccia poi una trama verosimile, seguendo i canoni del realismo di metà ‘800.
Uno dei fratelli Karamazov, Ivan, l’ateo, racconta vari apologhi e tra questi il più significativo è l’incontro tra Gesù, chiuso in un silenzio assoluto, e il Grande Inquisitore che lo accusa di aver lasciato agli uomini la libertà di seguirlo o meno, anziché dominarli col fascino dei suoi miracoli. E’ un racconto incalzante col quale lo scrittore vuole dimostrare come il male è presente nel mondo, ma l’uomo in forza della sua libertà può attraversare il male senza esserne sopraffatto, proprio come fece Gesù. Il Grande Inquisitore rappresenta la Chiesa di potere, gerarchica, giuridica, che spesso ha tradito il messaggio più autentico di Gesù. Negando Dio, non c’è più ragione di porre limiti al male.
Con questa lezione don Ivano conclude il ciclo dedicato al grande scrittore Russo.
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Il prof. Sassi parte da una doverosa premessa: in natura non si può parlare di animali buoni o cattivi perchè solo l’uomo è in grado di porsi il problema della moralità delle sue azioni.
Detto questo il nostro docente ha iniziato a proporci una bella serie di immagini, la prima delle quali ci mostrava, in tutto il suo splendore (il dr. Sassi un innamorato dei piccoli abitatori dei prati) un Cryptocephalus Renatae, da lui scoperto qualche anno fa e dedicato alla moglie Renata.
E’ stata poi la volta di una serie di immagini dedicate agli scorpioni, la cui pericolosità è più frutto di leggende metropolitane che di fatti verificati. Gli scorpioni possono rallentare tanto il loro metabolismo da riuscire a stare senza mangiare anche per mesi interi. Delle 1900 specie di scorpioni conosciute solo pochissime che vivono in paesi esotici sono pericolose.
La paura dei ragni è diffusa in ogni parte del mondo; essi sono tutti velenosi, perchè è col veleno che uccidono la preda di cui nutrirsi, ma le loro punture non sono quasi mai pericolose per l’uomo, tranne nel caso del ragno noto come “vedova nera” europea o del Latroductus-13guttatus il cui morso provoca la necrosi delle cellule circostanti con possibili danni permanenti.
Passando a parlare delle zecche, inaspettatamente il dr. Sassi esprime una certa ostilità verso questa specie che può trasmettere varie malattie, tra cui il morbo di Laim causato da un battere che subito può dare sintomi influenzali tali da non impensierire, ma se non curato con antibiotici col tempo può provocare danni anche gravi. La zecca può anche trasmettere un virus che provoca la meningite.
Molto frequente negli ultimi tempi nel nostro territorio sono gli acari autunnali, piccolissimi e rossi che possono provocare fastidiosi eritemi.
Certo questo mondo di piccoli esseri viventi suscita in molti di noi una certa repulsione, ma è innegabile che è affascinate pensare come siano così perfetti in ogni loro minuscola parte ed è sorprendente sapere che esiste una quantità enorme di speci conosciute, ma che molte di più non sono mai state scoperte e classificate.