Il mistero.

“Dio accompagna soprattutto nel dolore – ha ricordato il Papa -, come un padre che fa crescere bene il figlio standogli vicino nelle difficoltà senza sostituirsi a lui. E prima che sul nostro viso spunti il pianto, la commozione ha già arrossato gli occhi di Dio Padre. Lui piange prima, mi permetto di dire…”. “Il dolore resta un mistero, ma in questo mistero possiamo scoprire in modo nuovo la paternità di Dio che ci visita nella prova”.

Queste parole, tratte da un articolo di Avvenire, possono confortare chi in questo momento sta soffrendo nel fisico o nell’anima, anche se è sempre difficile, come dice il Papa, spiegare  il perché del dolore. Quante domande vengono alla mente quando capitano lutti, malattie o quando ti senti lacerare dentro: perchè tutto questo? Perchè proprio a me? Cosa ho fatto di male per meritarmelo? ….. ma non ci sono risposte.

Chi crede può solo accettare la sofferenza propria mettendosi nelle braccia di Dio e cercare di alleviare la sofferenza altrui con la vicinanza e tanto amore.

Per chi non crede tutto deve sembrare assurdo, senza senso…

E’ una vergogna!

E’ una vergogna che resterà nella storia dell’Europa!

C’è da una parte l’intento subdolo di spaccare l’UE (Russia e Bielorussia) perchè il problema della distribuzione dei migranti è da sempre il pomo della discordia, dall’altra c’è una Polonia che vuole costringere la Comunità Europea a finanziare la costruzione di un muro sul suo confine.

Due fronti ostili e in mezzo migliaia di migranti indotti a lasciare il proprio paese con chissà quali promesse o illusioni e ora si trovano a vagare nei boschi assiderati, affamati, in preda a sofferenze e disagi di ogni genere: davanti il filo spinato e alle spalle uno stato che ti impedisce di tornare indietro.

Nella disumanità bieca della politica, brilla la solidarietà degli abitanti delle zone di confine e dei medici polacchi, che sfidano i divieti imposti dalle autorità per soccorrere quella povera gente (tra cui tanti bambini), che vaga nelle foreste senza riparo.

Chi avrà il coraggio di affrontare il problema dell’immigrazione non con provvedimenti sporadici e dettati dall’emergenza, ma con il ribaltamento delle logiche economiche e politiche seguite fino ad ora?

UTE: L’Alzheimer inietta i primi sintomi – Il male di vivere nell’individuo e nella società russa.

Con l’allungarsi delle aspettative di vita, si va sempre più diffondendo la demenza senile, incubo di molti che hanno dato l’addio da tempo alla giovinezza.

Il dr. Rigamonti oggi ci ha parlato di questa patologia e, in particolare dell’Alzheimer per dirci come si possono riconoscere i primi sintomi della malattia.

Per prima cosa bisogna sapere che esistono tanti tipi di demenza quante sono le cause che la possono provocare. Ci sono demenze provocate da: cause vascolari, Alzheimer, HIV, Parkinson, condizioni mediche generali e altre patologie. La diagnosi di Alzheimer può essere fatta da un medico esperto quando si verificano determinate disabilità, ma non esiste un test specifico per determinare la presenza della malattia, pertanto sono necessari: esame clinico della persona, esame neurologico, test cognitivi, esami di neuroimmagine.

Ci si deve allertare se persistono una serie di sintomi: l’individuo diventa più taciturno, ha lacune di memoria, difficoltà motorie, diventa iperattivo (tutto questo a volte viene attribuito a depressione).

L’Alzheimer è provocato dall’accumulo nel cervello di due proteine neurotossiche; tale accumulo può proseguire per 15/20 anni prima della manifestazione dei primi sintomi. Per questo se insorgono sospetti di malattia è utile ricorrere a ECG, Risonanza Magnetica, a PET e altri esami specifici. E’ importante la diagnosi precoce perchè oggi si dispone di farmaci in grado di ostacolare il progredire della malattia.

In una fase avanzata di Alzheimer il paziente dimentica informazioni recenti, prende appunti per non dimenticare appuntamenti, compleanni e anniversari, mette le cose in posti inconsueti, perde spesso oggetti di uso frequente e accusa altri di averglieli rubati; può perdere l’orientamento e non trovare la strada di casa, può  dimenticare parole o non riuscire a continuare il discorso cominciato, può dimostrarsi apatico e instabile.

L’ Alzheimer  stravolge  a poco a poco non solo  la  vita dell’ammalato, ma anche quella della sua famiglia e per tutti inizia un lungo, doloroso calvario.

Nell’ultima parte della lezione una giovane tirocinante ci ha illustrato uno dei test mirante a monitorare  eventuali danni cerebrali provocati dalla malattia.

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Proseguendo nella presentazione dello scrittore Dostoevskij e delle sue opere, Don Ivano oggi ci ha presentato il romanzo “I DEMONI”, in cui è molto presente il tema del MALE, inteso non come concetto astratto che si manifesta in concrete azioni malvagie, ma come  ideologie nefaste che vengono dall’Europa occidentale e contaminano il mondo russo.  I demoni sono quindi le persone che incarnano e diffondono tali ideologie, che fanno presa sulle menti dei giovani russi e li inducono ad azioni violente. Lo stesso Dostoevskij ne era stato sedotto e per questo subì una condanna a morte poi tramutata in confino in Siberia.

Le ideologie come il nichilismo o l’anarchismo, erano state calate nel mondo russo, che invece aveva bisogno di un percorso rispettoso della cultura locale, intrisa di profonda spiritualità.

A questo punto don Ivano ci ha letto alcuni brani del romanzo, da cui risalta tutta la straordinaria abilità narrativa e descrittiva del grande scrittore russo.

Una storia da dimenticare.

La storia della bambina ( Serenella) abbandonata in Ucraina lascia esterrefatti, ma dice chiaramente quanto sia contro natura la pretesa di avere un figlio anche a costo di comprare un’altra donna che lo partorisca per te.

Nell’articolo di Avvenire si parla di 5 donne che hanno avuto parte nella vita di Serenella, 5 donne che potrebbero con qualche motivo dirsi mamma di questa bambina che ora ha un anno.

Se la povertà e il bisogno ci fanno essere più indulgenti (senza giustificare) verso chi vende i propri ovuli o il proprio utero, non è tollerabile chi approfitta di questa situazione per avere un neonato tra le braccia, come fosse una bambola senza diritti e senza anima.

Per fortuna in questa storia ci sono anche due donne con un ruolo positivo, due donne che hanno saputo amare Serenella e accoglierla: la prima è la babysitter ucraina, che, sì, era pagata per accudire la bambina, ma ne ha avuto buona cura; la seconda è la mamma che ora ha preso con sè Serenella in preaffido. L’amore e la generosità di questa donna potrà dare un po’ di normalità a questa bimba? Io lo spero veramente, ma come si sentirà Serenella il giorno in cui, malauguratamente, venisse a sapere la sua storia? Non posso nemmeno pensarlo e prego perchè nessuna traccia possa condurla a conoscere tutta la verità.

Vorrei scalare un monte. (poesia)

scalare un monteVorrei scalare un monte in solitudine
Fissare, in un cielo senza contorni,
Limpidi voli perduti nel tempo
Vorrei scalare un monte per sentire
Le mie urla che feriscono il silenzio, divino.
La verità nascosta che trema.
Vorrei scalare un monte per rinascere
Fermare le pagine dei giorni anche se per poco
Tenere con due dita la mia storia, nel vento.
Che pace  (Grazia Rapisarda)
Scalare un monte per desiderio di solitudine, per un bisogno  di infinito, per mettersi alla prova,   per allontanarsi dalla quotidianità e guardare alla propria storia con distacco e con tenerezza.
E godere infine della pace che viene dalla contemplazione della grandiosità della natura, al cui confronto ogni preoccupazione, ogni affanno si ridimensiona.
E’ una bella poesia, brava Grazia!

La strana storia del color Isabella.

Durante la lezione di ieri, il prof. Porro ha citato il “color Isabella”. Non ne avevo mai sentito parlare e oggi mi sono documentata.

Isabella d’Austria, figlia di Filippo II di Spagna e sposa di Alberto figlio di Massimiliano II, aveva seguito il marito nella guerra contro gli olandesi. Certa che la vittoria sarebbe giunta in breve tempo (…la solita stupida certezza che accompagna ogni dichiarazione di guerra),  aveva fatto il voto  di cambiare la sua biancheria intima solo  quando  Ostenda si fosse arresa.

Come accade puntualmente, le cose non andarono come Isabella aveva sperato e la città resistette tre anni!!!!  Quando Ostenda cadde, Isabella  potè finalmente togliersi la camicia, che, come possiamo immaginare, aveva decisamente perso il suo candore originario ed aveva assunto una tonalità di giallo chiaro tendente al marrone.

Un’altra versione di questa leggenda attribuisce lo stesso voto a Isabella di Spagna (quella che finanziò il viaggio di Cristoforo Colombo), durante Cavallo color Isabellal’assedio di Granada durato otto mesi.

Probabilmente nessuna delle due versioni corrisponde alla realtà storica, ma  l’idea di fare voti legati all’astenersi da pratiche igieniche era anticamente molto diffuso .

Oggi il termine “color Isabella” viene usato soprattutto per definire un certo tipo di mantello equino.

 

UTE: Non è un mondo per vecchi (sintesi di A. D’ALBIS) – Domotica (sintesi di DIANA)

Non è un mondo per vecchi”

Il professor Porro usa come titolo della sua lezione, quello di un libro scritto da un filosofo e scrittore francese e ci presenta il suo autore: Michel Serres, che ha avuto la fortuna di conoscere in varie occasioni e di tradurre alcuni suoi libri.

Michel Serres è nato nel 1930 a Agen, nel sud della Francia, nei territori catari.

I Catari erano un gruppo religioso, ritenuto eretico, che venne sterminato, ai primi del 1200, per volontà della Chiesa Cattolica.

Ciò che caratterizza questa religiosità catara è il senso acuto della presenza del male nel mondo. Questo male si esprime attraverso la forza, la violenza, la logica guerresca del potere.

Michel Serres fa presto l’esperienza della guerra con la guerra civile in Spagna che scoppia quando lui ha 6 anni e dura 3 anni. Questa guerra è atroce e cruenta. Continue reading “UTE: Non è un mondo per vecchi (sintesi di A. D’ALBIS) – Domotica (sintesi di DIANA)”

Storie della Bibbia: parole sorprendenti.

13 Mosè disse a Dio: “Ecco io arrivo dagli Israeliti e dico loro: Il Dio dei vostri padri mi ha mandato a voi. Ma mi diranno: Come si chiama? E io che cosa risponderò loro?”. [14]Dio disse a Mosè: “Io sono colui che sono!”. Poi disse: “Dirai agli Israeliti: Io-Sono mi ha mandato a voi” (Es 2, 13-14)

Mi hanno sempre impressionato profondamente le parole che la Bibbia usa per definire Dio: sono parole così essenziali e così esaustive e così sorprendenti che devono veramente essere state ispirate da Dio stesso a chi ha scritto il testo biblico (l’autore potrebbe essere Mosè stesso, secondo alcuni studiosi, o potrebbe essere una raccolta di testi orali tramandati nel tempo).

E lo stupore si rinnova quando ritroviamo  la stessa espressione   nel Vangelo di Giovanni allorché Gesù dice: “Prima che Abramo fosse IO SONO” e a pensarci su c’è da sentirsi un po’ storditi…. ma anche confortati nella fede.