Una bella lezione di storia

Oggi nella trasmissione “Tante Storie” su Rai3 è intervenuto il prof. Barbero per parlare delle cause della “Guerra di Secessione” americana. Ha puntualizzato in modo molto chiaro e preciso che il problema dell’abolizione della schiavitù non sia stata la sola causa del conflitto e come l’abolizionismo dei nordisti avesse ben poco di etico.

I contrasti tra nord e sud erano cominciati relativamente alle tasse doganali: il nord industriale voleva imporre delle imposte sulle merci di importazione per difendere i propri prodotti, il sud agricolo si opponeva a queste misure perché aveva bisogno di rendere  facili e snelli gli scambi commerciali con l’Inghilterra e l’Europa; il sud poi teneva bassi i prezzi dei propri prodotti utilizzando gli schiavi, invece al nord quelli che lavoravano nelle fabbriche non potevano accettare che gli schiavi li sostituissero, precipitandoli nella miseria.

L’imposizione  dell’abolizione della schiavitù fu quindi mal accettata dal sud e al nord i neri liberati venivano comunque visti come scomodi concorrenti e la situazione si trascina anche ai giorni nostri; le leggi infatti sono cambiate, ma il modo di pensare della gente stenta a cambiare.

Solstizio.

Oggi è giorno di solstizio d’inverno: il giorno con meno ore di luce e con la notte più lunga.

Prima dell’introduzione del calendario gregoriano il solstizio cadeva il 13 dicembre, giorno in cui si festeggiava Santa Lucia per questo è rimasto il detto popolare: Santa Lucia il giorno più corto che ci sia.

Il solstizio è sempre stato salutato con grande gioia  fin dall’antichità, perchè segnava il “ritorno del sole”.

Nell’antichità

I popoli germanici e scandinavi festeggiavano Jul, dal nordico hiól, jól “ruota” con allusione al sole. Per gli antichi romani era il Sol Invictus e Angeronalia. Ovvero il Dies Natalis Solis Invicti (Giorno di nascita del Sole Invitto) istituito dall’imperatore Aureliano. Per i cristiani invece divenne, traslato di qualche giorno, il Natale. Queste le ricorrenze storiche legate al solstizio d’inverno.

Queste righe sono tratte da un articolo del Messaggero, che può interessare i più curiosi.