Poesia: Supplica a mia madre. (Pier Paolo Pasolini)

È difficile dire con parole di figlio
ciò a cui nel cuore ben poco assomiglio.
Tu sei la sola al mondo che sa, del mio cuore,
ciò che è stato sempre, prima d’ogni altro amore.
Per questo devo dirti ciò ch’è orrendo conoscere:
è dentro la tua grazia che nasce la mia angoscia.
Sei insostituibile. Per questo è dannata
alla solitudine la vita che mi hai data.
E non voglio esser solo. Ho un’infinita fame
d’amore, dell’amore di corpi senza anima.
Perché l’anima è in te, sei tu, ma tu
sei mia madre e il tuo amore è la mia schiavitù:
ho passato l’infanzia schiavo di questo senso
alto, irrimediabile, di un impegno immenso.
Era l’unico modo per sentire la vita,
l’unica tinta, l’unica forma: ora è finita.
Sopravviviamo: ed è la confusione
di una vita rinata fuori dalla ragione.
Ti supplico, ah, ti supplico: non voler morire.
Sono qui, solo, con te, in un futuro aprile…

Questa è una delle poesie che ieri Christian Poggioni ci ha letto in Sala Isacchi. Essa testimonia la convinzione di Pasolini che le sue difficoltà relazionali dovessero ricondursi a quell’amore così esclusivo che legava reciprocamente sua madre e lui. Forse oggi questa spiegazione freudiana non sarebbe più tanto condivisa e forse lo stesso Pasolini oggi non scriverebbe ” …il tuo amore è la mia schiavitù”

UTE: PIER PAOLO PASOLINI – ANIMALI IN TRIBUNALE

Ricorre quest’anno il centenario dalla nascita di Pier Paolo Pasolini, grande letterato e grande regista. Era un comunista libertario, era omosessuale e frequentava ragazzi giovanissimi; percepisce il mondo come male, ma è anche innamorato della vita. Per Pasolini la realtà è opera di un Dio maligno, da cui si deve fuggire; l’unica felicità possibile è su questa terra. Dalle sue opere traspare una profonda sacralità delle cose e della vita .  Ha il gusto della provocazione e spesso tende a fare scandalo.

Era nato a Bologna nel 1922, visse la giovinezza in Friuli, terra della madre, ma si laureò a Bologna nel 1945.

Suo padre era di origini nobili ed era un ufficiale di fanteria molto rigido col figlio; la madre invece proveniva da una famiglia contadina, ma amava molto la poesia e, non condividendo l’atteggiamento del marito, riversava tutto il suo amore sui due figli.

Nella vita di  Pier Paolo la madre fu la figura più importante e a lei dedicò toccanti poesie; nei confronti del padre ebbe grande risentimento attenuato solo negli ultimi anni di vita. Un evento segnò profondamente Pasolini: la morte del fratello Guido che si era arruolato nella Resistenza.

Al tempo delle lotte dei contadini contro i proprietari terrieri si schierò dalla loro parte ed abbracciò l’ideologia comunista, ma poi condannato per atti osceni fu espulso dal partito e dovette fuggire a Roma dove visse con la madre per alcuni anni  in estrema povertà. Cominciò a frequentare i ragazzi di borgata e a questi ambienti si ispirarono le sue opere più famose. Quando nel 1968 iniziarono gli scontri tra studenti e polizia, Pasolini si schierò a favore dei poliziotti figli di povera gente, contro gli studenti figli di benestanti.

Il racconto del prof. Porro era intervallato via via dalla lettura di scritti e poesie  del poeta friulano, interpretati con grande bravura da Poggioni, un giovane attore ben conosciuto nella nostra UTE. E’ inutile dire che è stata una bellissima lezione, molto apprezzata da tutti i presenti.

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Nella seconda ora, il prof. Sassi ci ha fatto immergere nel mondo dei suoi adorati insetti, parlandoci prima di tutto dell'”inventore” dell’entomologia forense: il milanese Emilio Cornalia. Questi fu chiamato in tribunale come esperto in una causa di omicidio per avvelenamento in cui erano imputate due donne. Nell’autopsia della vittima era stato trovato un frammento di esoscheletro di un insetto velenoso che poteva essere la cantaride. Cornalia comparò quel frammento ad alcuni insetti della stessa specie e confermò l’ipotesi iniziale. Le due donne furono condannate. In attesa di essere convocato nuovamente per il processo di appello, Cornalia ripetè i suoi studi comparativi su altri 70 esemplari diversi. Nacque così l’entomologia forense, ma molti secoli prima in Cina si scoprì il colpevole di un efferato omicidio: la vittima era stata uccisa con uno strumento agricolo; furono chiamati i contadini della zona che dovettero portare con sè i loro attrezzi. Dopo poco tempo le mosche si accalcarono su un solo attrezzo: quello dell’assassino, che recava tracce di sangue non visibili all’uomo..

Dopo queste storie da romanzo poliziesco, il prof. ci ha presentato diverse diapositive di animali pericolosi se non trattati nel modo giusto, tra questi il minuscolo candirù che vive nei fiumi dell’Amazzonia e si infiltra nelle branchie dei pesci o negli apparati genitali delle persone attirato dall’ammoniaca. Anche le aguglie (nei paesi tropicali) possono costituire un pericolo coi loro musi affilati; la trombicula (che vive nei nostri prati) è un acaro che può provocare irritazioni cutanee.  E’ sbagliato dare la caccia alle scutigere che spesso troviamo nelle nostre case: sono ghiotte di zanzare!!

Sempre interessanti queste lezioni che ci fanno conoscere tanti misteriosi e affascinanti abitatori della terra, nostri coinquilini.

Poesia: Sorridi, Donna! (Alda Merini)

Sorridi donna
sorridi sempre alla vita
anche se lei non ti sorride.
Sorridi agli amori finiti
sorridi ai tuoi dolori
sorridi comunque.
Il tuo sorriso sarà
luce per il tuo cammino
faro per naviganti sperduti.
Il tuo sorriso sarà
un bacio di mamma,
un battito d’ali,
un raggio di sole per tutti.

In questa giornata della donna voglio rendere omaggio alla forza delle donne ucraine, delle donne afghane, delle donne siriane, di tutte le donne che vivono in situazioni atroci senza farsene travolgere. Anche in quelle situazioni le donne trovano le energie per proteggere i loro figli o gli anziani anche a costo di sacrifici indicibili, anche a costo della vita.
 

Buon Compleanno!

Buon Compleanno, Madre Giovanna!

Le tue consorelle ti circondano di affetto in ogni occasione e tu rispondi con il sorriso sempre pronto e con l’umile accettazione delle loro cure. Credo che anche nella condizione di precarietà in cui ti trovi ora, la tua presenza sia preziosa per tutte le tue comunità e per tutti noi che ti vogliamo bene, pertanto voglia il Cielo conservarti ancora per tanti e tanti anni ! Lunga vita, 1646632474286Madre Giovanna!1646631971756

Un grido di dolore.

Ieri con un gruppo di amici e amiche sono stata al teatro S. Babila di Milano e abbiamo potuto finalmente assistere all’operetta “La principessa della czarda”: la prenotazione risaliva a due anni fa, ma il COVID aveva sempre costretto al rinvio della rappresentazione.

All’uscita, abbiamo trovato le vie del centro di Milano rumorosamente affollate da gente che festeggiava la fine del Carnevale Ambrosiano. C’era un trambusto allegro: cantanti di strada che si esibivano nei loro cavalli di battaglia, giovani che passeggiavano chiacchierando allegramente, bambini alle prese con stelle filanti e coriandoli.

bandiera-ucrainaGiunti di fianco al Duomo, abbiamo visto una grande bandiera gialla e blu dell’Ucraina stesa sull’asfalto e attorno tanta gente che sventolava bandierine dello stesso paese. Tutti gridavano all’unisono: Libertà! Libertà! Libertà!!

Quel grido di dolore, che tanto contrastava con l’atmosfera circostante, mi ha fatto venire i brividi e mi ha fatto sentire tutta la crudeltà e l’assurdità di quanto sta accadendo in Ucraina.

E noi non possiamo fare altro che pregare…

UTE: Psicopedagogia:La speranza certa.

La situazione attuale, in cui stiamo vivendo la coda della pandemia e ci si abbatte improvvisamente sulle spalle l’incubo di una guerra che potrebbe coinvolgerci, richiede certamente dosi ingenti di speranza.

Dobbiamo ripartire per andare verso una realtà che non potrà essere la stessa di prima: è risaputo che i nostri ragazzi che ora stanno per entrare in università, tra cinque anni si troveranno ad affrontare lavori che oggi non esistono ancora.

Durante la pandemia si è parlato molto di resilienza, cioè della forza serena  che ci permette di non soccombere nelle avversità ed è stato anche ribadito più volte che la fede rafforza notevolmente la capacità di resilienza.

Come tutti gli esseri viventi, l’uomo è dotato di istinto di sopravvivenza, ma ha in più in sé il desiderio della felicità;  in questi ultimi anni purtroppo, prima la pandemia e ora la guerra, hanno minato hanno minato queste due risorse e per questo è importante potenziare la nostra capacità di SPERARE.

La SPERANZA CERTA è una speranza rafforzata dalla fede in Qualcosa o Qualcuno di soprannaturale, cui affidarsi. A questo punto la dr.ssa Todaro ci ha ricordato la favola del bruco che voleva scalare una montagna e che riuscì a realizzare il suo sogno, diventando farfalla, proprio quando tutti pensavano che fosse morto.

La speranza entra in gioco quando ci si trova in difficoltà, ci spinge ad agire ed è sempre accompagnata dal timore che l’oggetto del nostro sperare non si realizzi.

La speranza riduce lo stress, migliora l’adattamento alle malattie e la qualità di vita, mettendo in moto le life-skills.

Nelle persone gravemente malate la speranza dipende da:

  • aspettative positive;
  • qualità personali;
  • spiritualità (fede)
  • obiettivi da raggiungere a breve termine;
  • assistenza fisica ed affettiva;
  • relazioni personali;
  • confort: essere liberi dal dolore.

Davanti a difficoltà gravi si può decidere di abbandonarsi alla disperazione o sperare: questo secondo modo di operare, ci spingerà a fare qualcosa, magari anche solo a fare un piccolo gesto o a elevare una preghiera e questo ci farà sentire meno impotenti.

Fa bene, la sera prima di dormire, pensare a qualcosa di positivo, secondo l’antico adagio che recita “Domani è un altro giorno”. Fa bene la mattina, quando ci si alza pensare al privilegio di essere vivi, di respirare senza fatica, di provare gioia e di avere persone da amare.

Chi è capace di speranza trova forza nell’affrontare un presente difficile,  ripensando alle cose belle della sua vita, inoltre ognuno di noi può dare affetto e  speranza agli altri.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito la salute come benessere fisico, sociale, mentale e ha incluso l’importanza della spiritualità. La felicità non dipende da ciò che si ha, ma da come valuto ciò che ho e ho avuto.

Papa Francesco ha più volte parlato della speranza come capacità di STARE NELL’ ATTESA,  sapendo che anche i momenti difficili sono destinati a finire.

Può aiutare anche ricordare una massima di Madre Teresa di Calcutta: “Ieri non è più, domani non è ancora. Non abbiamo che il giorno d’oggi. Cominciamo!”

Anche chi non ha capacità di sperare può imparare a farlo, focalizzando la propria attenzione alle cose belle che sempre abbiamo attorno a noi.

 

All we are sayng

Ore 8:45 di venerdì 4 Marzo 2022 : tutte le radio italiane trasmettevano la stessa canzone di Jhon Lennon che dice : TUTTO QUELLO CHE STIAMO DICENDO E’ DAI UNA CHANCE  (OPPORTUNITà) ALLA PACE.
Certo non sarà questo a fermare Putin, ma è un segnale: nessuno in Italia vuole questa guerra che rischia di sprofondarci in un abisso senza fine.
Noi privati cittadini possiamo fare ben poco e ci sentiamo in balia della mania di grandezza di pochi uomini troppo potenti. Davanti a questa minaccia angosciosa l’Europa dovrà rendersi conto di aver perso tempo inutilmente dando ascolto ai piccoli egoismi nazionali dei suoi membri e dovrà accelerare sull’unione politica e non solo commerciale dei suoi membri.
In attesa di passi decisi in questa direzione non possiamo fare altro che cantare insieme
Two, one-two-three-four!
Ev’rybody’s talking ’bout
Bagism, Shagism, Dragism, Madism, Ragism, Tagism
This-ism, that-ism, is-m, is-m, is-m
All we are saying is give peace a chance
All we are saying is give peace a chance
Hit it
C’mon, ev’rybody’s talking about
Ministers, sinisters, banisters and canisters
Bishops and Fishops and Rabbis and Popeyes and bye-bye, bye-byes
All we are saying is give peace a chance
All we are saying is give peace a chance
Let me tell you now
Ev’rybody’s talking ’bout
Revolution, evolution, masturbation, flagellation, regulation, integrations
Meditations, United Nations, congratulations
All we are saying is give peace a chance
All we are saying is give peace a chance
Ev’rybody’s talking ’bout
John and Yoko, Timmy Leary, Rosemary, Tommy Smothers, Bobby Dylan, Tommy Cooper
Derek Taylor, Norman Mailer, Alan Ginsberg, Hare Krishna, Hare, Hare Krishna
All we are saying is give peace a chance
All we are saying is give peace a chance (ripetere tante volte)

Al link qui sotto potete ascoltare la canzone cantata da Jhon Lennon

Con l’Ucraina nel cuore.

Ho appena portato un po’ di generi di prima necessità al punto di raccolta in via Lecco, presso il negozio della mia parrucchiera, Franca di Blustyle.

Non sono entrata, ma dalla porta ho potuto vedere che buona parte del locale è piena di scatoloni, pacchi e  buste. La gente ha capito la tragedia che si sta consumando alle porte dell’Europa e ha capito quanto sia critico questo momento, perciò cerca di dare una mano nel solo modo che è consentito a noi gente comune: donare alimenti, articoli per l’igiene personale, pannolini per bambini … e pregare.

Ogni giorno arrivano, tramite i social, tanti inviti alla preghiera e, aderendo a queste iniziative, ci si sente almeno meno impotenti. Ho incontrato ieri una mia amica che viene dall’Ucraina e aveva addirittura i lineamenti alterati dalla tensione e dal dolore di sapere i propri cari in pericolo.

Qualcuno dice che il governo non avrebbe dovuto inviare armi, ma pur essendo convintamente pacifista, penso che in questo caso l’invio delle armi equivalga a un atto di soccorso per chi non vuole soccombere nonostante lo strapotere dell’aggressore.

Stanno per iniziare delle trattative per risolvere la crisi, speriamo che prevalga il buonsenso e la buona volontà.