La guerra: negazione della civiltà e del progresso.

La guerra ha sempre scatenato la parte bestiale che c’è nell’uomo: il fatto di vedere ogni giorno la morte in faccia, di sentire che la propria vita è appesa a un filo sottile che ogni momento può spezzarsi, anestetizza l’anima di fronte al dolore e all’orrore.

Oggi accade quello che è sempre accaduto: distruzioni, torture, stupri, violenze di ogni genere anche contro gli indifesi, sciacallaggio per impossessarsi dei beni dei morti o dei profughi… Affiora dalle oscurità dell’anima e della mente la ferocia più sconvolgente.

L’uomo, che oggi può dominare lo spazio attorno al pianeta e oltre, che può scrutare l’infinità del cosmo o l’infinitamente piccolo della materia, non è molto diverso dall’uomo che accendeva il fuoco scheggiando insieme due pietre.

La guerra è sempre una regressione dell’uomo, una negazione del progresso e della civiltà.

UTE: la fragilità – Francesco e la leggenda dei tre compagni.

La fragilità non riguarda solo la vecchiaia, ma è una dimensione umana che riguarda varie categorie di persone affette o da patologie, o da disabilità o da altre criticità. La fragilità è stata studiata particolarmente in America  su mandato delle assicurazioni  private sulla salute.

La fragilità nella vecchiaia deve assicurare la maggior libertà possibile unitamente alla massima protezione, che però non deve soffocare le potenzialità ancora presenti.

La fragilità emotiva: è caratterizzata dalla tendenza a offendersi facilmente, dalla facilità di arrendersi davanti alle difficoltà, da una scarsa autostima e dall’umore instabile. Questa condizione va trattata puntando sui punti di forza della persona fragile, affidandole incarichi da portare a termine; il raggiungimento degli obiettivi rafforza l’autostima e sprona a raggiungere altri traguardi. La fragilità emotiva è una virtù che interviene dopo gravi traumi e ci fa entrare in contatto con il nostro senso della vita.

La fragilità negli anziani: con l’invecchiamento gli organi e gli apparati del nostro corpo si indeboliscono e si diventa vulnerabili e fragili, quando si è esposti a rischio di complicanze che possono portare alla perdita dell’autonomia. L’anziano fragile è spesso ultrasettantacinquenne e affetto da pluripatologie.

Data la complessità dei fattori che possono determinare lo stato di fragilità, è difficile prevenirlo e curarlo; è utile però fare attenzione ad alcuni segnali che possono preannunciarlo: perdita di peso immotivata, affaticamento, riduzione della forza muscolare, riduzione dell’ attività fisica e della velocità del cammino. Il dr. Rigamonti, concludendo la sua interessante lezione, ribadisce l’importanza del cammino per preservare la propria mobilità e propone infine gli open-day per le RSA perché la gente possa rendersi conto che non sono strutture solo per “malati terminali”, ma possono offrire la possibilità di una vita serena, piena di stimoli per varie attività in situazione di massima protezione.

__________________________________________

Il dr. Turato, che ci ha altre volte intrattenuti su argomenti riguardanti il fitness, ieri ci ha proposto la “rilettura” della vita e della figura di S. Francesco scendo la “leggenda dei tre compagni”, cioè dei tre frati che hanno accompagnato il santo di Assisi nei momenti più importanti della sua vita.

Abbiamo così potuto ripercorrere gli anni della giovinezza dediti ai piaceri della vita e alla partecipazione alle guerre contro Perugia, poi la crisi spirituale e il distacco dai beni materiali fino alla fondazione del suo ordine dei Frati Minori approvato poi dal Santo Padre.