La riflessione pasquale del nostro docente Don Ivano, pur avendo per soggetto un argomento religioso, come esplicitato dal titolo, si sviluppa anche in un contesto culturale e di attualità.
Nella lettura dei testi evangelici della Passione, i momenti culminanti sono quelli in cui si richiama la vera natura di Colui che viene sottoposto a giudizio: la sua umanità!
I Vangeli della Passione vanno oltre il racconto della cronaca di quelle ore drammatiche, ma fanno risaltare la persona che, pur condannata, percossa, devastata, non perde la sua dignità e appare sempre nella grandezza della sua fisionomia umana.
Quando Pilato presenta alla folla Gesù torturato, con la corona di spine sul capo, dice:” Ecco l’uomo”.
Con questa dichiarazione, Pilato suo malgrado, mette al centro “un uomo”, anzi, l’”uomo” che rappresenta tutti gli uomini maltrattati, torturati, privati della loro libertà, ai quali Egli restituisce dignità e rispetto.
Gesù sulla croce ha dato tutto sé stesso, continua il docente, si è “messo a disposizione” e, nel momento della morte, si è rivelato Figlio di Dio.
Purtroppo, la Pasqua di quest’anno è segnata dai rumori di una guerra che si manifesta con gli ennesimi atti di violenza e brutalità che calpestano l’uomo e gli tolgono, insieme alla vita, la dignità e il rispetto.
Dio, invece, è venuto sulla terra per insegnarci a vedere le persone in mezzo alle brutalità; a ritrovare, nelle vicende brutte della Storia, uno spirito più umano e a rispettare sempre la dignità umana che c’è in ciascun uomo.
Don Ivano cita Primo Levi che, nel suo testo più famoso, ci ha lasciato l’impegno di ricercare, anche dentro le persone abbrutite dall’inferno dei lager nazisti, l’uomo con tutta la sua grandezza e non solo un “sopravvissuto”.
Un altro aggancio letterario è con Dostoevskij, del quale abbiamo festeggiato i 200 anni dalla nascita l’anno scorso, con il romanzo: “L’Idiota”.
Come in tutte le opere di Dostoevskij, anche questo romanzo è segnato dall’azione negativa del male e ha come protagonista un uomo semplice e buono che è definito “idiota”.
Egli è l’”idiota” per eccellenza che, nonostante si faccia apparire “menomato”, ha la sua bellezza intrinseca che salverà il mondo.
Don Ivano ci legge una piccola parte del capitolo IV de “L’Idiota”.
Il protagonista, che rappresenta l’autore, rimane “sconcertato” davanti a un dipinto che raffigura l’immagine del cadavere di Gesù di Hans Holben il giovane, che l’autore ha avuto occasione di vedere a Basilea.
In questa immagine sono evidenti i segni di disfacimento del cadavere e viene spontaneo dubitare di una sua eventuale resurrezione.
Tuttavia, esso rappresenta il venir meno dell’Umanesimo e di alcuni valori morali, soprattutto in quel mondo europeo dove regnano le ideologie che Dostoevskij giudica diaboliche.
Anche Papa Francesco richiama il dipinto e il passo del romanzo di Dostoevskij nella sua prima enciclica “Lumen Fidei”. Egli lo fa ricordando che l’immagine del Cristo nella passione è da contemplare per riconoscervi l’amore vero e, quindi, il modo con il quale l’uomo può diventare più autentico e credibile.
Il docente legge anche un breve brano tratto dalle” Lettere di Etty Hillesum al suo amato Julius Spier” (luglio 1942) e conclude la sua lezione con una nota di speranza: nonostante i dolori e le numerose vittime della Storia, la vita continua, se continua, però, ad esserci l’amore che è più potente dell’odio.
Gesù, morendo in Croce “in quel modo”, come dice il Centurione, cioè donando tutto sé stesso, ci ha indicato la strada.
Solo se riusciamo ad accompagnare le tante persone sofferenti che ci circondano, dentro le quali continua la passione di Cristo, possiamo scoprire che in esse ci sono “persone” la cui esistenza è di valore ed è tale da far crescere in umanità anche noi.
Buona Pasqua a tutti!