Stamattina si è celebrata una messa molto solenne in Prepositura: si ricordava la figura di Monsignor Aristide Pirovano nel 25° della morte.
La celebrazione è stata presieduta dal card. Pietro Parolin, segretario di Stato del Vaticano e per l’occasione il prevosto di Erba mons. Angelo Pirovano ha certamente messo a frutto la sua lunga esperienza nella Curia Vaticana per mettere insieme una cerimonia davvero perfetta.
Erano presenti tanti sacerdoti, autorità civili e militari, rappresentanti delle confraternite cittadine e ben due corali: quella dei bambini e quella degli adulti. Quest’ultima ha accompagnato il rito religioso con canti gregoriani, sempre molto suggestivi, eseguiti con grande cura e sensibilità.
All’omelia il cardinale ha ricordato la figura di mons. Aristide, la sua giovinezza, la partecipazione alla Resistenza, la scelta missionaria fin da subito e la sua collaborazione con Marcello Candia per la costruzione del lebbrosario di Marituba. S.E. Parolin ha parlato in modo semplice, ma dalle sue parole traspariva una fede profonda e una grande umanità.
La chiesa era al completo e tutti erano molto attenti e impegnati a seguire con devozione la cerimonia; qualche bambino tuttavia ogni tanto si lasciava prendere dal sonno e si abbandonava nelle braccia della mamma.
Alla fine del rito religioso (durato ben due ore!) il cardinale ha benedetto il grande calice posto nel giardino della prepositura, costruito, per hobby, in venti anni di lavoro da un parrocchiano pieno di fede e abilissimo nella lavorazione del ferro. Con questa benedizione, si pone definitivamente fine a una lunga diatriba tra coloro che volevano che il grande calice fosse situato sulla piazza prepositurale e chi invece si opponeva a questa idea ritenuta troppo escludente