Ute: Il giubileo nel Medioevo e nell’età moderna (Angela D’Albis) – Pietro il Grande (Diana)

Il prof. Cossi prosegue il suo ciclo di lezioni sulla storia del Giubileo. Riparte da quello del 1300, indetto dal papa Bonifacio VIII, di cui già ci aveva parlato nella scorsa lezione. Con l’istituzione di questo anno giubilare, papa Bonifacio VIII, oltre che dare importanza alla sua persona e allargare il suo potere, voleva anche dare lustro alla città di Roma. Durante il Medioevo, inoltre, come scrive Dante nella “Vita Nuova”, i pellegrini venivano chiamati in modo diverso a seconda della loro destinazione. C’erano:

  1. I “palmieri” o “palmizi” che si recavano in Terrasanta;
  2. I “pellegrini”, che si recavano a Santiago di Campostela;
  3. I “romei”, che avevano come meta del loro pellegrinaggio Roma.

In questo periodo, lucrare l’indulgenza plenaria, cioè il perdono non della colpa, ma della pena, era molto più semplice. Infatti non serviva più combattere nelle Crociate e, addirittura, morirvi, ma bastava recarsi in uno di questi luoghi in pellegrinaggio, tra cui Roma. Il gran numero di pellegrini portò grandi proventi economici ai Romani e un grande flusso di denaro. Il docente nomina alcuni cronisti dell’epoca che testimoniano nei loro scritti questo enorme flusso di pellegrini nella città di Roma e come la maggior parte degli abitanti fosse diventato albergatore o ristoratore. L’intento di Bonifacio VIII era di dare ai giubilei una cadenza ogni cento anni. Con il passare degli anni, però, furono apportate delle modifiche. Durante il periodo di cattività della Chiesa, cioè quando la sede papale fu spostata ad Avignone, una petizione da parte dei Romani indusse il Papa Clemente VI a restringere il tempo del Giubileo. Perciò, ne fu indetto uno nel 1350, solo 50 anni dopo quello del 1300. Continue reading “Ute: Il giubileo nel Medioevo e nell’età moderna (Angela D’Albis) – Pietro il Grande (Diana)”

Film: Buon compleanno, mr. Grape!

E’ un film di quasi trent’anni fa; ieri sera l’ho voluto rivedere, perché ricordavo vagamente alcune scene che mi avevano colpito e rivederle mi ha emozionato ancora come la prima volta. E’ la storia di una famiglia in cui, dopo la morte del padre, il figlio maggiore (Gilbert/Johnny Depp) mantiene la madre (grande obesa) le due sorelle e il fratello Arnie, affetto da un handicap mentale.

buon-complex-mr.grape_Quello che non riesci a dimenticare di questo film è proprio la figura di Arnie, interpretato in modo stupefacente da un giovanissimo Leonardo di Caprio.

E’ incredibile come abbia saputo trovare gesti, espressioni, modi di fare tali da rendere pienamente il ritratto di un ragazzo con deficit mentale; e devo dire che non so chi lo abbia doppiato nella versione italiana, ma certamente doveva essere un fior di attore anche lui.