Film: L’ombra del giorno.

Visto in Tv su Rai3 : è ambientato ad Ascoli Piceno nel 1938, quando furono pubblicate le leggi razziali.

Luciano è un uomo maturo, che ha combattuto nella Grande Guerra riportandone una ferita alla gamba che lo la lasciato zoppo. Ora gestisce il ristorante, lasciatogli dal padre, che si trova in una bella piazza dove vengono effettuati i saggi ginnici delle “giovani italiane”.  E’ un uomo che non vuole fastidi e ammonisce il personale alle sue dipendenze di non lasciarsi andare a commenti o frasi ironiche sul regime fascista: potrebbe essere messa a repentaglio la sua tranquillità garantita dalla sua amicizia col gerarca locale. Ma un giorno arriva Anna a chiedere lavoro: è evidentemente affamata e bisognosa di aiuto. Luciano la assume ed Anna si rivela un’ottima collaboratrice, ma un giorno scopre che Anna ha nascosto nello scantinato un uomo che cerca protezione: è il marito di Anna (che in realtà si chiama Ester ed è ebrea) che cerca di sfuggire alla deportazione. Luciano, che si è innamorato di Ester, accetta di aiutarlo, ma non deve farsi sentire da nessuno. La situazione è pericolosa e presto arrivano i guai …

IL film è interessante ricrea bene l’atmosfera in cui si viveva in quei giorni: la paura di esprimere i propri pensieri, la viltà di chi vuole farsi strada denunciando gli amici, la pubblica opinione pronta a scagliarsi contro chi fino a pochi momenti prima considerava persona stimata e rispettabile. Il regista, Giuseppe Piccioni ha saputo rendere bene il senso di oppressione, la prepotenza di chi è salito sul carro dei vincitori e pur di non perdere la sua posizione è disposto anche a rinnegare l’amicizia e ogni altro valore.

I due attori principali, Riccardo Scamarcio e Benedetta Porcaroli, hanno saputo dare verità e credibilità ai loro personaggi  e il film riesce a coinvolgere e a commuovere.

UTE: Franz Kafka – I profeti: Michea

Il prof. Porro inizia la lezione leggendo il famoso incipit del romanzo: “La metamorfosi”

Kafka  (1883 – 1924) è uno dei maggiori scrittori europei del ‘900 e quello di cui si è scritto di più ; molte delle  sue tematiche  sono state in seguito riprese dalla filosofia. Le sue opere traggono spunto dalla sua vita familiare che non fu certo facile.

Nacque a Praga, città della magia e dell’astrologia. Suo padre era un commerciante ebreo di umili origini, che era riuscito ad avere un certo successo economico grazie anche alla sua intraprendenza e al suo carattere duro. Impose a Franz di frequentare scuole tedesche, anche se lui era boemo, e di iscriversi alla facoltà di giurisprudenza. Una volta laureato lavorò prima presso un tribunale e poi nel ramo delle assicurazioni.

Nel 1912 pubblicò alcune opere tra cui “La metamorfosi” in cui racconta di un uomo che si risveglia col corpo di un insetto. La famiglia è preoccupata soltanto perchè non potrà più andare al lavoro e contribuire al benessere della famiglia. Anche nei racconti successivi (La condanna , Il fuochista e altri) il tema del rapporto conflittuale col padre e con la famiglia è sempre presente, così come è presente il desiderio di aiutare chi si trova in difficoltà.

Nel 1917 gli fu diagnosticata la tubercolosi polmonare e morì nel 1924. ___________________________________________

MICHEA – Mons. Angelo Pirovano ha ripreso oggi il discorso già iniziato gli scorsi anni sui Profeti dell’Antico Testamento e ci ha parlato di Michea, la cui “predicazione” può essere datata tra il 730 e il 700 a. C. quando regnava il re Ezechia. Suo contemporaneo fu Isaia, profeta più conosciuto di lui. In quel periodo il popolo ebraico si era lasciato andare all’idolatria e alla corruzione (facevano addirittura sacrifici umani).

Michea annuncia il giudizio di Dio, ma anche la promessa del perdono. I suoi scritti sono stati raccolti dai suoi discepoli dopo la sua morte in un unico libro comprendente sette capitoli , che possono essere raggruppati in tre sezioni in cui prima denuncia i peccati del popolo, poi annuncia la venuta del Messia e la distruzione di Samaria e di Gerusalemme.

Michea dev’essere stato un uomo di grande coraggio perché non ha esitato a denunciare il degrado della società del suo tempo  e i peccati di governanti e classe dirigente.

Ecco cosa scriveva Michea 700 anni prima della nascita di Gesù:

 E tu, Betlemme di Èfrata,
così piccola per essere fra i villaggi di Giuda,
da te uscirà per me
colui che deve essere il dominatore in Israele;
le sue origini sono dall’antichità,
dai giorni più remoti     (Michea 5,1-4)

UTE: Affrontare malattia e morte (Todaro)

Oggi la dr.ssa Todaro ci ha guidato a riflettere su due temi, che normalmente cerchiamo di sfuggire: la malattia e la morte. Dobbiamo invece rifletterci, per non essere colti impreparati quando la vita ci imporrà di affrontarli in prima persona o per chi ci sta accanto.

Certamente non è il caso di essere ossessionati dal pensiero della malattia e della morte, ma è necessario riflettere .

E quando ci capita una malattia, cosa è meglio fare?

  • Accettare la diagnosi, pur cercando le opportune conferme; continuare a cercare pareri diversi può aumentare lo stress.
  • Reagire: cercare tutto ciò che si può fare per curarsi; la rassegnazione non aiuta.
  • Parlare chiaro col medico è un diritto: conoscere il piano terapeutico aiuta il malato a sentirsene partecipe e ad avere un atteggiamento collaborativo.

Ci sono poi frasi che possiamo ripeterci (o rivolgere a chi ci confida la sua malattia):

  • La fortuna aiuta gli audaci (a volte la diagnosi consente cure tempestive).
  • Tutto è possibile (anche esiti positivi)
  • Mi prendo la responsabilità: farò tutto quello che è possibile per rendere le cure più efficaci (evitare situazioni di rischio, assumere regolarmente le medicine).
  • Per tutto c’è una soluzione (godendo delle cose che ci son consentite e dei momenti piacevoli presenti anche quando si è malati).
  • Esprimere apertamente le proprie emozioni: ognuno vive la malattia in modo diverso, ma è indispensabile consentirsi momenti di sfogo con persone vicine, altrimenti lo stress può aggravare lo stato di salute.
  • Fare attività fisica, ricordando che: il momento giusto per rilassarsi è quando non hai il tempo per farlo.
  • Trovare attività rilassanti come: scrivere, meditare (ammirare qualcosa di bello: un libro, un documentario, un panorama), leggere, dedicarsi a un hobby, imparare a respirare correttamente e profondamente.

E’ poi importante stabilire nuove priorità e obiettivi di vita e concedersi una nuova percezione del tempo (ad es. accettando la propria lentezza). Inoltre è certo che chi non sa prendersi cura di sé non saprà prendersi cura di chi gli sta accanto.

Come aveva detto la dr.ssa Todaro a inizio lezione, i temi trattati oggi non sono tra quelli che ci fanno felici, ma possono però aiutarci ad affrontare i momenti bui.

 

Il coraggio di Francesco.

Purtroppo non ho seguito l’intervista di Fabio Fazio a Papa Francesco  andata in onda sul canale 9, ma ne ho letto il resoconto su “Avvenire” (che è uno dei pochi giornali che si possono leggere senza pagare) e mi ha colpito la  frase    con cui ha risposto alla domanda sulle benedizioni alle coppie gay: “C’è un prezzo di solitudine che devi pagare, a volte le decisioni non sono accettate” ma “la maggior parte delle volte non si accettano le decisioni perché non si conoscono”.

Non sono un’esperta di Vaticano, ma da quel che riesco a capire, Francesco sta facendo un lavoro immane per cambiare la Chiesa e farla diventare veramente “cattolica”, cioè universale, e veramente accogliente con tutti i suoi figli, come dev’essere una madre.

Ho notato, ad esempio, che nomina molti cardinali stranieri , per contrastare, penso, lo strapotere di quelli italiani ed europei, da secoli al timone della Chiesa. Ma oggi il mondo è cambiato e molti popoli si stanno affacciando per la prima volta alla ribalta del mondo: vogliono essere ascoltati e vogliono poter far sentire la loro voce… non credo che tutti ne siano contenti …

Per quanto riguarda poi la vergogna della pedofilia, credo che nessun altro Papa abbia fatto tanto come lui e con tanta determinazione.

Proprio di questi ultimi giorni è la decisione di concedere la benedizione alle coppie gay (che non va confusa col matrimonio) e anche questo sta provocando ripercussioni non sempre favorevoli, ma Francesco deve aver tenuto conto delle sofferenze che per secoli sono state inflitte a chi si sentiva “diverso” da quanto dichiarato all’anagrafe, negandogli anche il diritto di esistere e obbligandolo a nascondersi, a camuffarsi. L’amore sincero e disinteressato è  sempre da rispettare.

Francesco non ha , come i politici, l’assillo di dover essere rieletto, perciò decide con libertà e coraggio secondo ciò che gli ispira la carità cristiana, senza dover rendere conto a nessuno se non a se stesso e a Dio.

Tutto questo si paga con la solitudine, ma se ne ha in cambio la serenità che viene dalla coerenza con se stessi.

 

Ute: Cina: le grandi donne della storia – Lo sviluppo dell’auto elettrica.

Prima di affrontare il tema della lezione , la prof.  Alberta Chiesa ha molto opportunamente fatto una breve accenno alla lunga storia della Cina, che conta corca 5mila anni.

Infatti le origini della Cina risalgono   numerosi insediamenti umani lungo le rive del fiume Giallo e del Fiume Azzurro già presenti nel 3000 a. C..

Solo nel 221 a. C. questi  centri abitati furono riuniti sotto un unico governo per opera dell’imperatore Qin Shi Huang, da cui deriva il nome Cina. Si susseguirono diverse dinastie e  questo impero trovò la sua fine nel 1912, quando fu proclamata la Repubblica di Cina.

Uno dei simboli più presenti in Cina nelle più diverse situazioni è il DRAGO, che rappresenta la forza e la saggezza: è un segno benaugurante, che sintetizza in sé molte specie di animali terrestri.

In Cina non si segue il calendario gregoriano, quindi il Capodanno non ha una data fissa come da noi, ma cade tra il 21 gennaio e il 19 febbraio (dipende da quando la Luna entra nel segno dell’Acquario).

L’imperatore cinese poteva avere molte concubine (anche se inizialmente erano soltanto 9), che vivevano  in una zona riservata del palazzo imperiale (e poi della città proibita) insieme alle mogli del sovrano; ciò era motivato dal fatto che si doveva garantire un erede maschio all’imperatore. Le concubine vivevano segregate nei loro appartamenti dove potevano entrare solo gli eunuchi; questi erano di solito prigionieri  evirati per punizione, ma a volte riuscivano ad assumere anche incarichi molto importanti. La presenza degli eunuchi a corte continuò fino alla fine dell’impero nel 1912.

Nell’Harem esisteva una precisa gerarchia: Più in alto di tutte c’era l’imperatrice consorte (che poteva incontrare l’imperatore solo una volta l’anno), poi venivano  l’imperatrice madre e le eventuali imperatrici vedove.

Dal 221 a.C , come già accennato si susseguirono diverse dinastie: la dinastia Qin (a cui si deve la costruzione della Grande Muraglia e dell’esercito di terracotta), la dinastia HAN (206 a. C-220 d.C) che conquistò vasti territori confinanti, adottò il Confucianesimo come religione di stato, diede grande impulso all’economia (via della seta) e alle arti; seguirono circa quattro secoli definiti periodo dei Tre Regni; dal 608 al 907 regnò la dinastia Tang che riunì l’impero e assicurò un lungo periodo di pace; la dinastia Ming (1368-1644) costruì la Città Proibita che da allora fu sede dell’ imperatore; la dinastia Manciù che governò fino alla fine dell’impero.

Dopo questo breve excursus storico, la nostra docente è ritornata sul tema delle concubine, perchè è proprio tra loro che troviamo le figure femminili più importanti della storia cinese. Le concubine venivano scelte da appositi incaricati tra le ragazze più belle  (14/16 anni) a prescindere dal loro ceto sociale. E’ ad una di esse che si deve la diffusione , prima a corte e poi tra la gente del popolo, della terribile usanza del “Loto d’oro”, cioè la fasciatura dei piedi per impedirne il normale sviluppo; tale usanza perdurò fino alla rivoluzione di Mao, nonostante fosse stata dichiarata illegale già nel 1644. A questo punto abbiamo ascoltato varie storie di donne (concubine) che hanno segnato la storia della Cina per l’amore che le vide legate ad imperatori, di cui seppero influenzare le scelte politiche.

E’ stata una lezione interessante e piacevole, che ci ha (finalmente!!) tratteggiato a grandi linee la lunghissima storia della Cina.

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EVOLUZIONE DELL’AUTO ELETTRICA – Lo sapevate che l’auto elettrica, che consideriamo una novità dei nostri giorni, è stata invece l’antenata delle automobili? E’ quello che ci ha detto oggi il prof. Rizzi, documentandoci come la prima automobile del 1888 fosse proprio elettrica e come agli inizi del ‘900 fossero in circolazione più auto elettriche che a motore a scoppio. La loro velocità era però molto modesta (32km/h) e questo fece preferire le auto con carburante.

Ora si stanno diffondendo le auto elettriche considerate meno inquinanti, ma il loro punto dolente è la batteria, che può essere di vari tipi , ma è sempre molto pesante e necessita di ricariche frequenti, la cui durata varia a seconda del modo in cui si effettua la ricarica.

Un problema molto dibattuto è anche quello dello smaltimento delle batterie, ma pare che, quando non sono più efficienti per il buon funzionamento dell’auto, possano essere riciclate per usi diversi (ad es. impianti fotovoltaici).

La lezione del prof Rizzi è stata densa di dati tecnici e informazioni molto specifiche, ma io non oso riferirle : potrei incorrere in errori troppo grossolani :(.

UTE: S. Francesco Saverio e i gesuiti in Cina – Resistenza: 1943/44

Dopo averci parlato nelle lezioni precedenti di Matteo Ricci e del suo approccio alla cultura cinese (approccio che non era condiviso dalla gerarchia ecclesiastica che intendeva processarlo, se non fosse sopravvenuta la sua morte),  Don Ivano ci ha oggi parlato di S. Francesco Saverio, che aveva preceduto il Ricci in terra di Cina, precisamente a Macao, colonia portoghese.

S. Francesco Saverio è stato insieme a sant’Ignazio di Loyola e a san Pietro Favre il fondatore dell’ordine dei Gesuiti. Mentre i primi due conobbero ben presto gli onori degli altari, Favre è stato canonizzato pochi anni fa da Papa Francesco, dopo quasi cinque secoli dalla sua morte: il motivo è da ricercare nel fatto che in piena Controriforma, Favre aveva sostenuto la necessità del dialogo con i protestanti.

Saverio andò missionario prima a Goa poi a Macao, ma non potè mai entrare in territorio, ma non ottenne mai il permesso di entrare in territorio cinese.

I missionari partivano a quel tempo al seguito delle navi mercantili, per lo più spagnole e portoghesi, senza una strategia, con un approccio molto “ingenuo” e improvvisato. Non capivano l’importanza di conoscere lingua, cultura, usi e costumi dei popoli da evangelizzare e questo fu motivo di insuccessi e di contrasti violenti.

Solo Ricci, dopo qualche decennio comprese che l’evangelizzazione doveva essere preceduta da un lungo studio dell’ambiente in cui si andava ad operare.

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La Resistenza: anni ’43/44.

Dopo la pausa natalizia, il prof. Cossi ha proseguito il discorso sull’analisi degli anni della Resistenza in Italia.

Dopo il 25 luglio 1943, Mussolini era stato arrestato e poi liberato dai Tedeschi che lo posero a capo della Repubblica di Salò. Da quel momento fu necessario scegliere: o continuare la guerra accanto ai Tedeschi o cercare di riscattare l’onore del popolo italiano dandosi alla clandestinità per contribuire alla guerra di Liberazione.

I partiti, durante gli anni del fascismo, erano stati banditi dalla vita politica italiana e avevano continuato ad operare in clandestinità; c’erano: il Partito d’Azione che contava dirigenti illustri, come Parri e Foa, ma aveva scarso seguito tra la gente; il PSIUP con Nenni, Pertini e altri, ma aveva scarsa organizzazione; la DC nata nel ’42 che restava un po’ defilata, in posizione di attesa; il PC  che confidava nella rivoluzione..

Ispirandosi alle idee di questi partiti, nell’ottobre del ’43 si formarono le prime bande partigiane, che raccoglievano quelli che non volevano sottostare ai fascisti della Repubblica di Salò. Si formò così il CLNAI (Comitato di liberazione Alta Italia) con il centro di coordinamento a Milano (da ricordare che in quel momento nell’Italia del Sud erano già arrivati gli alleati). Inizialmente i partigiani apparivano un po’ come gruppi disorganizzati adatti soltanto ad azioni di guerriglia e di disturbo, poi via via migliorarono la loro organizzazione e riuscirono a meritarsi la considerazione degli Americani. Essi infatti avevano capito che, nonostante le loro diversità, avevano in comune  un punto importante: la lotta contro il nazifascismo.

La Repubblica di Salò ordinò il reclutamento di nuove leve, ma questa operazione fallì perché molti giovani andavano ad ingrossare le file dei partigiani. Cominciarono allora i rastrellamenti dei Tedeschi che intendevano sradicare la Resistenza, terrorizzando la popolazione che sosteneva i partigiani, ma questi resistettero valorosamente.

Nel marzo del ’44 ci fu un grande sciopero generale, che mise in luce la debolezza dei fascisti; molti degli scioperanti furono arrestati e deportati nei campi di concentramento in Germania.

Una svolta importante si ebbe con la liberazione di Firenze da parte dei partigiani: gli Americani si convinsero che potevano dare un valido contributo all’esito della guerra.

 

Caro Herpes Zoster, …

Caro Herpes Zoster,

so che ti annidi da qualche parte nel mio corpo e che stai lì in letargo da molti decenni e avendo constatato i danni e le sofferenze  che hai procurato a persone a me vicine, perdonami, ma avevo deciso di ricorrere alla vaccinazione: non volevo distruggerti, ma solo assicurarmi di renderti innocuo. Per questo mi sono rivolta al mio medico curante, che però aveva avuto solo poche dosi per i malati più fragili e quindi dovevo rivolgermi al centro vaccinazioni dell’ASL.

Ed eccomi al telefono:- Pronto? chiederei, se possibile, di  fare il vaccino contro il “fuoco di S. Antonio” (ho usato questa terminologia perchè temevo di usare a sproposito quella scientifica) –

  • Bene, signora! Come si chiama e quando è nata?- Chiede la signora al telefono. Io rispondo a queste domande e a quelle che seguono: no, non sono cardiopatica; no, non ho patologie autoimmuni, no, non ho patologie polmonari …  Dopo questo breve dialogo, la signora mi dice che non essendo nata tra il 1952 e il 1958 e non avendo patologie particolari (sono soltanto vecchia!!!) la Regione Lombardia non mi riconosce il diritto alla vaccinazione gratuita.

– Però – aggiunge la gentile impiegata – può fare la vaccinazione a pagamento!!!-

– Bene! – dico io – e quanto costa? –

– Ci vogliono due dosi a 197 euro l’una! -Io rimango basita e chiedo: – Ma perchè quelli del ’46 sono stati esclusi? –

– Non glielo so spiegare , signora, ma queste sono le disposizioni della Regione.-

Per questo, Herpes Zoster, ti prego resta tranquillo lì dove sei visto che sei caro, molto caro …

P.S. Ringrazio la mia regione che ritiene che quelli nati negli anni 40 non meritino più le sue attenzioni.

 

I Magi a S. Bernardino.

Ieri nella parrocchia di Arcellasco si è rinnovata un rito che ha le sue radici nel presepe vivente di alcuni anni fa: la processione che porta i Magi e i personaggi del presepe nelle chiesette delle frazioni di Bindella e  Campolongo per arrivare a S. Bernardino.

Aprivano il corteo i Magi, seguiti da Giuseppe e Maria col Bambino (che era in realtà una bambina appena battezzata) da due angioletti e da alcuni pastorelli; seguivano i fedeli. Il corteo si è ingrossato via via lungo il cammino.

La bimba che impersonava Gesù Bambino è stata bravissima lungo tutto il percorso, ma una volta arrivata alla meta ha fatto sentire energicamente esigenze.

Ecco nella foto i personaggi del corteo sullo sfondo prestigioso degli affreschi dell’ antica chiesetta.

presepe 2024