Clamori e silenzi.

Oggi sui media nostrani si fa un gran parlare della stucchevole sconfitta dell’Italia contro la Svizzera e della conseguente fine della nostra avventura calcistica europea. Non mi sorprende questo clamore: gli italiani amano il calcio; mi sorprende invece come non si sia fatto lo stesso “rumore” per altri avvenimenti dei giorni scorsi, ad esempio questo o questo.

Ma forse siamo ancora fermi a pensare che certe vite valgano meno delle altre, proprio come si è pensato per secoli nella storia dell’umanità, quando era normale considerare gli schiavi alla pari degli animali da soma o i poveri come persone senza diritti.

Credo che l’onore nazionale sia stato compromesso molto gravemente dalla morte di un operaio abbandonato senza cure dopo aver perso un braccio e dalla morte in fondo al mare di 26 bambini.

La perdita di una partita di calcio al confronto è certamente cosa da riderci su.