La filosofia della moquette…

La moquette è gentile, appare sempre gradevole e ordinata. Come accoglie te morbidamente, così attira ed accoglie la polvere e la incorpora amorevolmente tra le sue fibre , la protegge.

Solo quando vai a pulirla con un buon elettrodomestico ti accorgi di tutto lo schifo che vi si annida.

La moquette è molto amata dagli Inglesi, mi sto chiedendo il perché…

Io e il passaporto: un rapporto difficile,

Era da parecchio tempo che non prendevo l’aereo e avevo un po’ dimenticato le varie formalità, ma il controllo della polizia è filato liscio, anche se ovviamente i vari pezzi di titanio che mi porto addosso da tempo hanno richiesto un’ispezione particolare della poliziotta di turno.

Io, Grazia e Samu ci siamo avviati verso i gates, ma Grazia si è fermata a guardare i negozi. A un certo punti Samu ed io ci siamo fermati per aspettarla e in quel momento abbiamo sentito dall’altoparlante una voce che diceva:- La signora Wwxxyyjj Catellani è attesa all’ufficio sicurezza – Io e Samu ci siamo guardati perplessi: avevano chiamato proprio me o qualche altra persona col mio stesso cognome? Nessuno di noi due aveva capito che nome fosse stato detto.

Io ho pensato che doveva per forza esserci qualcun altro col mio cognome in quel momento a Malpensa: perchè mai avrebbero dovuto cercarmi? se proprio ero io la persona cercata, mi avrebbero richiamato …. Poi un lampo: guardai nello zaino … mancava il mio passaporto!!!! Corsi immediatamente a recuperlo e ci sedemmo in attesa di conoscere il gate del nostro volo e subito ci raggiunse la notizia che il volo sarebbe partito con quasi due ore di ritardo!!.

Mi sono messa a fare parole crociate fino al momento in cui ci siamo dovuti mettere in fila per l’imbarco e anche qui il passaporto ha voluto mettermi in difficoltà scivolandomi via dalle mani. Istintivamente mi sono piegata per raccoglierlo senza rendermi conto che avevo sulle spalle uno zaino piuttosto pesante e così per qualche attimo ho temuto di non potermi rialzare. Già mi vedevo costretta a chiedere aiuto : che situazione imbarazzante!!! ma poi, con uno sforzo non da poco, sono riuscita a recuperare la posizione eretta, con grande sollievo dei miei compagni di viaggio…

Qualcosa non va…

Non si fa che parlare del caso doping che ha visto al centro delle cronache Jannik Sinner.

Dopo aver letto tanti commenti a favore e a sfavore, mi rimane una sola domanda: ma la quantità di sostanza proibita (un miliardesimo di grammo) trovata era tale da influire sul rendimento dell’atleta?

Se la risposta è “sì” allora l’atleta e il suo staff vanno sanzionati ed esposti alla pubblica gogna; ma se la risposta è “no” allora nessuna sanzione va comminata e non deve nemmeno essere reso pubblico il risultato dell’esame.

Secondo me qualcosa va cambiato nelle regole che governano le vite degli sportivi.

Se lo dice Panetta…

Nel giornalino parrocchiale, vengono sempre riportati i morti e i nuovi nati e, da molti anni ormai, la lista dei primi è molto, molto più lunga di quella dei secondi.

Ciò conferma una previsione, che ho letto qualche tempo fa, secondo la quale alla fine di questo secolo, se non si inverte la tendenza attuale, la popolazione italiana sarà dimezzata e questo fatto certamente non sarebbe senza conseguenze sia sociali che economiche. Lo ha confermato a Rimini il governatore della Banca d’ Italia.

Stando così le cose, non si deve procedere ad occhi chiusi, facendo finta che la realtà sia diversa da quella che è: tra le soluzioni proposte dal governatore c’è anche l’agevolazione di una immigrazione regolare che possa controbilanciare il calo demografico. Ma se si accetta questa idea, di conseguenza è inevitabile il passo successivo che è il riconoscimento dello IUS SCHOLAE, cioè la concessione della cittadinanza italiana a quei giovani che, nati da famiglie immigrate, hanno frequentato le scuole italiane.

Riconoscendo a tanti giovani questo diritto, si pongono le basi per una integrazione più serena e una convivenza sociale pacifica: qualcuno riuscirà a farlo capire all’attuale governo?

Affitti brevi con sorpresa…

Metti che hai voglia di tornare a Roma per qualche giorno; metti che trovi su internet una sistemazione accreditata come prestigiosa vicino a Piazza di Spagna; metti che accetti di pagare 155 euro a notte, ma non c’è colazione o altro… metti poi che ti ritrovi a dormire in compagnia di simpatiche formiche in vena di condividere la tua stanza…

Non ti viene da chiedere se nessuno ha mai controllato i gestori di queste attività di locazione ad affitti brevi? se nessuno ha mai ispezionato i locali offerti sul mercato?

L’ultima volta che sono stata a Roma, un paio di mesi fa, una tassista raccontava che molti romani vanno ad abitare in appartamenti fuori città, per dare in affitto la propria abitazione ai turisti che normalmente affollano la Città Eterna, sia, e soprattutto, a quelli che arriveranno con il giubileo del prossimo anno. Questo comporta un innalzamento esorbitante degli affitti a discapito di studenti e giovani coppie.

Certamente però questo tipo di accoglienza può risentire di un certo dilettantismo e di una esagerata voglia di speculare sulla situazione, col risultato che ti ritrovi le formiche nel letto.

Qualche controllo in più salverebbe il prestigio della nostra offerta turistica a vantaggio di tutto il settore.

Ancora cantieri sul lungolago….

Come compito per le vacanze Samuele deve parlare di un monumento significativo di una città visitata durante l’estate. Per questo stamattina la sveglia è suonata più presto del solito per lui e per Davide (i miei nipoti di quasi 17 anni e 18 anni appena compiuti).

Fortunatamente era una mattina bellissima: c’era il sole, sì, ma spirava una piacevolissima brezza; il traffico poi è stato quasi inesistente fino al centro di Como, dove abbiamo trovato parcheggio appena entrati nell’autosilo. Samuele aveva scelto come meta della sua visita il Duomo di Como (anche perchè glielo avevo suggerito io perchè è proprio lì, vicino all’autosilo).

Era da un po’ che non andavo a Como e mi ha piacevolmente sorpreso vedere l’esterno della cattedrale perfettamente ripulito: la nitidezza delle pietre dava grande risalto alle sue linee semplici ed eleganti.

All’interno del duomo ci siamo soffermati sugli scorci più suggestivi e sui pannelli che ricostruiscono la storia di questo antico luogo di culto, poi , dopo esserci soffermati qualche momento in preghiera, ci siamo incamminati verso il lago. C’erano tantissimi stranieri per le strade e una lunga fila di turisti attendeva all’imbarcadero il proprio turno per accedere ai battelli che compiono il giro del lago.

Come ho già detto, la giornata era stupenda e il paesaggio incantevole, ma ho visto con grande rammarico che gran parte del lungolago è occupata dai cantieri, che da oltre 16 anni impediscono di godere appieno della bellezza del Lario e che sono costati più di 30 milioni di denaro pubblico!!

Convivere.

L’immigrazione in Inghilterra è cominciata molto tempo fa : “L’immediato primo dopoguerra vide l’istituzione del Welfare State britannico, tra cui uno dei primi e più completi sistemi sanitari pubblici, mentre l’economia della ricostruzione richiamò persone da tutto il Commonwealth delle nazioni, che contribuì a creare una società multietnica” (da Wikipedia). 

Prima il colonialismo inglese ha indotto, direi quasi naturalmente, un afflusso di cittadini dai paesi che sottostavano al controllo britannico, poi lo sviluppo economico attirò cittadini anche da paesi europei e da altri non appartenenti Commonwealth. Anche la diffusione dell’inglese come lingua franca ha attirato in UK molti studenti da aogni angolo del mondo, i quali, terminati gli studi, spesso non tornavano nei paesi di origine.

E tutto filava liscio, almeno apparentemente. Era infatti evidente la divisione tra zone residenziali abitate da inglesi e da benestanti e i grandi quartieri segnati dal disagio. Poi qualcuno ha cominciato a soffiare sulle differenze, su chi portava via il lavoro ai residenti, su quelli che venivano considerati “parassiti” del sistema e si è arrivati alla Brexit e alla politica delle deportazioni dei clandestini senza però che l’economia del paese ne beneficiasse, anzi la fuga degli stranieri dal Regno Unito ha determinato una pesante crisi di tutto il sistema economico e il governo attuale pare intenzionato a rivedere i rapporti con l’UE.

Forse è proprio questo che ha messo in allarme gli estremisti di destra inglesi. Bisognava trovare un pretesto per dare sfogo al loro odio, pretesto che puntualmente un ragazzino, probabilmente con disturbi mentali, di origini ruandesi ha offerto uccidendo brutalmente tre bambine.

La colpa individuale è stata trasformata in colpa collettiva ed è cominciata la rivolta in diverse città: distruggendo negozi gestiti da cittadini di origine straniera, assediando moschee e scontrandosi violentemente con la polizia. E’ l’espressione di un disagio creato dalle presenti difficoltà economiche, ma anche da un sistema sociale, che tende in modo esasperato, già a cominciare dalle scuole, non all’inclusione ma alla distinzione.

Ci sono stati alcuni giorni di gravi fisordini in diverse città, ma a far desistere i facinorosi dal continuare con le loro divastazioni sono scese in piazza migliaia di cittadini a dire “BASTA” . Alla testa di queste persone erano spesso le nonne, che ricordano bene a quali disastri portino l’odio e la discriminazione…

In un mondo sempre più connesso, l’unica possibilità di sopravvivenza è la pacifica convivenza, ma quando lo capiremo?

Bella, difficile giovinezza…

Credo che tutti noi, a qualunque età, riandiamo con la memoria agli anni della giovinezza sempre con nostalgia, con rimpianto … Eravamo belli (tutti), agili (nessuno scricchiolio al mattino alzandosi dal letto), spensierati … (???!!!??).

Ma è proprio vero che eravamo spensierati? Se provo a ricordare senza stereotipi i miei anni giovanili, ricordo quante notti, riuscivo a stento a prendere sonno al pensiero di come sarebbe stato il mio futuro: sarei riuscita a trovare un lavoro tale da permettermi di essere indipendente dalla mia famiglia? Sarei stata in grado di svolgere la mia attività con successo o sarei naufragata da un fallimento all’altro? Sarei riuscita a formarmi una famiglia e a prendermene cura? In quale contesto storico mi sarei trovata, visto la “guerra fredda” in atto, con la costante minaccia di un conflitto nucleare?

Quanti dubbi, quante insicurezze, quante paure …

E i giovani d’oggi? Non credo siano più fortunati di quanto lo siamo stati noi nati nel primo dopoguerra.

Oggi, il mondo cambia vertiginosamente: il futuro appare denso di incertezze e il presente è pieno di nubi minacciose, di tragiche incongruenze, di disuguaglianze e ingiustizie così marcate, di guerre assurde e sanguinose!! E se noi avevamo almeno dei punti di riferimento nella solidità delle nostre famiglie, nella validità di valori condivisi dalla maggioranza nel nostro ambiente sociale, oggi è tutto molto fluido, sfumato, incerto. I giovani hanno ben pochi pilastri a cui agganciare le proprie esistenze … anche per colpa delle generazioni che li hanno preceduti: nell’ansia di rinnovare ciò che non andava bene nel passato, hanno smantellato anche ciò che pure c’era di positivo.

Ai giovani che oggi vivono con ansia la propria età, dobbiamo cercare di trasmettere la fiducia che viene dalla consapevolezza che i periodi bui prima o poi finiscono (mia madre diceva che le cose non possono andare sempre bene, ma nemmeno sempre male), che da ogni crisi può scaturire qualcosa di buono, se si sa coglierne il senso, che fortunatamente la maggior parte delle persone è buona e desidera vivere la propria vita in uno spirito di solidarietà e perseguendo il bene per sé e per gli altri.