UTE: La rivoluzione del filo di paglia- l’età degli imperi (storia dell’Africa)

Il prof. Creuso, che ha sostituito all’ultimo momento la prof. Beretta, ci ha parlato, come spesso accade, di un argomento insolito.

Oggi ha parlato di un filosofo-botanico giapponese: Masanobu Fukuoka (1913/2008).

Cominciò a lavorare in un ufficio della dogana e, nel tempo libero, frequentava un laboratorio di chimica. Dopo una malattia, ebbe una crisi depressiva che lo portò a licenziarsi e a vagabondare senza meta, poi tornò a casa del padre che gli affidò un podere. Masanobu lo lasciò andare in malora. Per evitare l’arruolamento durante la guerra, si mise a lavorare come biologo e cominciò a pensare a un tipo di agricoltura diversa, basata sul “non-fare”. Secondo Fukuoka non è necessario arare la terra: radici e lombrichi bastano a rendere soffice il terreno; non si devono usare pesticidi, ma esseri viventi antagonisti dei parassiti (carpe e oche nelle risaie). Non servono fertilizzanti: la natura provvede da sè a rifornire di nutrimenti le piante, se si lasciano sul terreno foglie e paglia per il tempo sufficiente (questo ridurrà anche il fabbisogno di acqua). Semina il riso quando ancora non è stato mietuto, inserendo i semi in piccole capsule di argilla aiutandosi con un bastoncino. Con queste sue tecniche, sono necessarie poche ore di lavoro con la conseguente diminuzione dei costi di produzione del cibo a vantaggio delle classi meno fortunate; i prodotti forse non sono così belli da vedere, ma sono ottimi per sapore e salubrità. Così come in agricoltura Fukuoka sosteneva un’agricoltura rispettosa della natura e del pianeta Terra, così er contrario agli allevamenti intensivi, che nulla hanno di naturale.

E’ facile capire che le sue teorie non siano state accolte con grande favore dalle grandi multinazionali che producono fertilizzanti e pesticidi.

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Storia dell’Africa: LA FASE DEI GRANDI IMPERI – Don Ivano ha ribadito il concetto che non si è avuto per molto tempo uno studio della storia africana, perchè eventi e notizie erano sempre stati tramandati per via orale di generazione in generazione. L’Africa era comunque un continente di cui era nota l’esistenza fin dai tempi più antichi (nelle carte dei Romani apparivano le coste settentrionali del continente e più a sud compariva solo la scritta “hic sunt leones”).

Per molto tempo si è fatta cominciare la storia dell’Africa con le conquiste coloniali, ma, anche se non esistono documenti scritti, non vuol dire che non si possano ricostruire gli eventi più salienti, col limite però che è difficile parlare di “storia africana” visto il numero notevole di stati diversi tra loro che la compongono. Storici africani recentemente hanno messo in luce la ricchezza delle soluzioni politiche messe in atto in diverse zone dell’Africa in epoche precoloniali; è una storia poco conosciuta anche dagli stessi africani, ma che potrebbe essere fonte di ispirazione anche per i nostri legislatori, visto che è intrisa di valori umanistici e spirito di convivenza fra diverse culture e religioni.

Strategia di vendita o truffa mascherata? …

Spesso mi capita di avere fretta quando vado al supermercato, quindi, se trovo ciò che mi serve già pesato e impacchettato, afferro al volo una confezione e la metto nel carrello.

Da un po’ di tempo però mi sto accorgendo che qualche supermercato nelle confezioni già pre-pesate mischia sempre alla merce fresca qualche “pezzo” già deteriorato o quasi marcio. Il risultato è che arrivata a casa metti tutto nel frigo e il giorno dopo apri la confezione e sei costretta a buttare nella spazzatura una mela su quattro o due pesche su otto.

Capisco che in questo modo il supermercato contiene i suoi costi, ma non mi sembra corretto pagare per merce buona anche quella che il supermercato dovrebbe scartare.

Visto che la cosa si sta ripetendo da parecchio tempo non so se definire questa pratica strategia di contenimento dei costi o truffa mascherata…