LA CONTESA EGEMONICA NEL CONTINENTE ASIATICO.

PER MILLE ANNI LA CINA E’ SEMPRE STATA UNA SUPERPOTENZA EGEMONICA NEL CONTINENTE ASIATICO, GRAZIE ALLA SUA CULTURA FORTEMENTE INFLUENTE.

IL SUO IMPERO RAGGIUNSE LA SUA MASSIMA ESTENSIONE SOTTO I QING (SEBBENE QUESTI FOSSERO DI ETNIA NON HAN, E QUINDI DEGLI STRANIERI) E ALCUNI REGNI FURONO SOTTOMESSI AL VINCOLO DI VASSALLAGGIO, COME COREA, VIETNAM, SIAM, NEPAL, BIRMANIA E LE ISOLE RYUKU.

TUTTAVIA IL CRESCENTE SCAMBIO COMMERCIALE CON LE POTENZE EUROPEE STAVA COMINCIANDO AD ESSERE VISTO COME UNA MINACCIA PER I CINESI, SOPRATTUTTO CON IL COMMERCIO DELL’OPPIO AGLI INGLESI CHE ERA UN FIORE ILLEGALE IN CINA.

COSI’ UNA VOLTA CHIUSI GLI SCAMBI COMMERCIALI, GLI EUROPEI AGIRONO E SCATENARONO LE DUE GUERRE DELL’OPPIO CHE VIDERO SCONFITTA LA CINA SCONFITTA E DI CONSEGUENZA VENNERO INSEDIATE DIVERSE CONCESSIONI TERRITORIALI SUL TERRITORIO CINESE E ANCHE DELLE PICCOLE COLONIE (COME HONG KONG AGLI INGLESI E MACAO AI PORTOGHESI).

LE CONCESSIONI EUROPEE COMINCIARONO ANCHE AD AVERE INFLUENZA SULLA POLITICA AMMINISTRATIVA E SOCIALE DELLA CINA, CHE PORTO’ A CREARE UN FORTE MOVIMENTO XENOFOBO COMPOSTO DA GUERRIERI DI ARTI MARZIALI: I BOXER.

I BOXER ATTACCARONO LE AMBASCIATE DI DIVERSE NAZIONI, PORTANDO QUESTE ULTIME AD UNIRSI E A FORMARE L’ALLEANZA DELLE 8 NAZIONI, COMPOSTA DA: GRAN BRETAGNA, FRANCIA, STATI UNITI, RUSSIA, GIAPPONE, ITALIA, GERMANIA E AUSTRIA-UNGHERIA.

L’ALLEANZA REPRESSE CON FACILITA’ LA RIBELLIONE, SOPRATTUTTO A CAUSA DEL FATTO CHE I BOXER NON POSSEDEVANO ARMI DA FUOCO.

MENTRE LA CINA ERA DIVENUTA UNA “TERRA DI CONQUISTA” DELLE POTENZE OCCIDENTALI, UN ALTRO PAESE L’AVREBBE SOSTITUITA COME POTENZA EGEMONICA, OSSIA IL GIAPPONE.

IL GIAPPONE PER DIVERSI ANNI FU DIVISO IN DIVERSI REGNI CHE ERANO SPESSO IN LOTTA FRA LORO FINO ALLA LORO UNIONE AVVENUTA NEL PERIODO SENGOKU.

A DIFFERENZA DELLA CINA, L’IMPERATORE NON SVOLGEVA ALCUN RUOLO POLITICO E LA SUA FIGURA ERA SOLO FORMALE.

IL POTERE ERA AFFIDATO ALLO SHOGUN, IL CAPO DELL’ESERCITO.

CON L’ESPANSIONE EUROPEA IN ASIA, IL GIAPPONE (PER EVITARE LA COLONIZZAZIONE) DECISE DI DIVENTARE UNA POTENZA IMPERIALISTICA LUI STESSO, APRENDO L’ECONOMIA ALL’INDUSTRIA, MODERNIZZANDO L’ESERCITO E DANDO PIENO POTERE ALL’IMPERATORE E, COL PASSARE DEGLI ANNI, I GIAPPONESI ESTESERO IL LORO DOMINIO SU GRAN PARTE DELL’ASIA.

TALE ESPANSIONE CULMINO’ NELLA SECONDA GUERRA MONDIALE, QUANDO OCCUPARONO LA COREA, LA MANCIURIA, L’INDOCINA, IL SUD-EST ASIATICO E INVADENDO LA CINA. NEL CORSO DI QUESTA ESPANSIONE, PERO’, NON MANCARONO CRIMINI DI GUERRA E ATROCITA’ DISUMANE, COME PER ESEMPIO IL MASSACRO DI NANCHINO DOVE LE TRUPPE GIAPPONESI UCCISERO 500.000 CINESI. DOPO LA FINE DELLA GUERRA E I BOMBARDAMENTI SU HIROSHIMA E NAGASAKI, IL GIAPPONE SI ARRESE AGLI ALLEATI E SUBI’ DEI CAMBIAMENTI COSTITUZIONALI FORZATI COME L’AZZERAMENTO DELL’ESERCITO E LA PERDITA DELLA FIGURA DIVINA DELL’IMPERATORE.

AL GIORNO D’OGGI, LA CINA, ORA SOTTO IL REGIME COMUNISTA, NON SOLO E’ RITORNATA A RIAVERE IL SUO STATUS DI SUPERPOTENZA ASIATICA, MA ANCHE GLOBALE, DIVENENDO LA SECONDA ECONOMIA PIU’ POTENTE AL MONDO E UNA POTENZA MILITARE CHE PIU’ VOLTE HA MINACCIATO DI INVADERE L’ISOLA DEL TAIWAN.

Oggi …. 100 anni fa.

Il 3 gennaio 1925 Mussolini pronunciò un discorso che, leggendolo oggi, fa venire i brividi. Avrebbe dovuto sancire, a rigor di logica, la fine di Mussolini e invece segnò l’inizio della sua dittatura in un mondo che doveva essere molto confuso, se aveva potuto vedere in un’ammissione di responsabilità per un omicidio (quello di Matteotti) una garanzia di affidabilità.

Ecco una parte di quel discorso che potrete rileggere integralmente QUI

 ” … Ebbene, io dichiaro qui al cospetto di questa assemblea ed al cospetto di tutto il popolo italiano che assumo, io solo, la responsabilità politica, morale, storica di tutto quanto è avvenuto. Se le frasi più o meno storpiate bastano per impiccare un uomo, fuori il palo e fuori la corda! Se il Fascismo non è stato che olio di ricino e manganello e non invece una superba passione della migliore gioventù italiana, a me la colpa! Se il Fascismo è stato un’associazione a delinquere, se tutte le violenze sono state il risultato di un determinato clima storico, politico, morale, a me la responsabilità di questo, perché questo clima storico, politico e morale io l’ho creato con una propaganda che va dall’intervento fino ad oggi”

Ecco, io vorrei che oggi la nostra Presidente del Consiglio dei Ministri, ricordasse questo discorso, fatto esattamente cento anni fa, ed esprimesse con chiarezza una volta per tutte la sua valutazione politica e morale su quei fatti, che sono da addebitare a idee politiche di cui il suo partito è chiaramente erede.