A S. Siro.

Non ero mai stata in uno stadio, ma domenica scorsa ho potuto colmare questa lacuna.

Ben 4 pullman sono partiti dal parcheggio della stazione di Erba diretti a San Siro per un incontro tra i ragazzi cresimandi e il nostro Arcivescovo. File interminabili di pullman erano parcheggiati nelle adiacenze dello stadio, mentre una marea di gente si era già accodata ai cancelli. Noi di Arcellasco seguivamo il parroco che portava un improvvisato cartello che faceva da riferimento al nostro gruppo.

Dopo il faticoso ingresso, mi ha impressionato la grandezza della struttura sportiva che tante volte avevo visto in TV; gli spalti si andavano riempiendo di una folla chiassosa di ragazzi e accompagnatori che coloravano con le loro pettorine, dei colori dell’arcobaleno, i vari settori. Un complesso musicale e molti volontari cercavano di intrattenere quelli che già avevano preso posto.

Alle quattro è stato annunciato l’arrivo dell’arcivescovo, che, accompagnato dai vicari episcopali delle sette zone della diocesi, ha fatto il giro dello stadio per salutare tutti i cresimandi.

Poi è seguito l’incontro: ragazzi e adulti hanno posto delle domande a Mons. Delpini, il quale ha risposto con la consueta profondità e saggezza, indicando ai ragazzi presenti la strada da percorrere per diventare testimoni di fede. E’ stato incredibilmente emozionante sentire migliaia (eravamo in 50mila) di voci cantare insieme, pregare insieme, promettere insieme di volersi impegnare in una vita in linea con gli insegnamenti del Cristianesimo, che deve essere gioiosa, solidale, fedele, generosa …

Spero che il ricordo di questo incontro rimanga a lungo nel cuore dei ragazzi presenti.

Ute: Chopin e il pianoforte – Deleuze legge Spinoza

Ieri il maestro Scaioli ci ha intrattenuto parlandoci di Chopin e della sua musica, intervallando note biografiche ed esecuzione al pianoforte di brani famosi composti dal musicista polacco.

Era nato vicino a Varsavia nel 1810 e a quell’epoca la Polonia era sotto il dominio russo. Sua madre fu la sua prima insegnante di musica e lui già a 7 anni compose la “Polacca” una deliziosa composizione che il maestro Scaioli ci ha fatto ascoltare; lo spartito di questo brano fu scritto dal maestro di musica, perchè Fryderyk non conosceva ancora il pentagramma. Si iscrisse al conservatorio e a 19 anni assistette a un concerto di Paganini.

A 20 anni Chopin emigrò a Parigi, dove conobbe i più grandi musicisti suoi contemporanei: Liszt, Mendelssohn, Rossini e molte cantanti italiane. Nella capitale francese si mantiene facendo concerti e dando lezioni private (era tanto apprezzato che veniva pagato molto più degli altri insegnanti). Conosce anche George Sand con cui inizia una lunga complicata relazione sentimentale, ma ben presto compaiono i sintomi della malattia che lo porterà alla morte ancora giovane: la tisi. Pur con i suoi problemi di salute, Chopin continua a comporre mazurke, valzer, notturni, polacche, preludi e la sua musica è intrisa di vera poesia perchè sa suscitare emozioni intense: dolcezza, malinconia, amore, nostalgia e anche orgoglio nelle musiche dedicate alla sua patria lontana.

Queste lezioni del M° Scaioli al pianoforte sono veramente momenti di grande emozione. Grazie!

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DELEUZE LEGGE SPINOZA – La prof. Brunella Tatafiore ha condiviso con noi ciò che il filosofo francese Deleuze ha scritto riguardo al filosofo olandese, del XVII secolo, Spinoza, al quale ha dedicato un intero corso universitario e le sue lezioni sono raccolte nel libro “Cosa può un corpo?”

Spinoza, rischiando i rigori dell’Inquisizione del tempo, aveva affermato che Dio e natura coincidono e che quindi Dio si esprime attraverso le leggi della natura e della logica. Questa idea fa di Spinoza un filosofo “maledetto” e per questo ha vissuto in modo molto appartato, ma l’originalità delle sue idee lo fa considerare tra i filosofi più importanti.

Ute: I Signori di Montefeltro – Tertulliano – Cuore di tenebra

A causa dell’accavallarsi di molti impegni, non ho potuto seguire tutte le lezioni di questi ultimi giorni e non ho avuto modo di fare la solita sintesi alla fine delle lezioni. Cerco di recuperare brevemente.

Venerdì scorso ho potuto seguire on line solo la prima ora, nella quale la prof.ssa Alberta Chiesa ha concluso il suo ciclo di lezioni dedicate alle Signorie minori, parlando dei Signori di Montefeltro, il cui ducato inizia nel XII secolo, quando Federico II concesse loro il titolo di “vicari dell’imperatore”. La storia di questa dinastia (come quella di altre a quei tempi) fu segnata dalla contrapposizione tra Papato e Impero: i Signori del tempo, che erano generalmente capitani di ventura, dovevano barcamenarsi schierandosi ora con l’uno ora con l’altro a seconda della convenienza del momento.

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Giorgia e il manifesto di Ventotene.

Forse Giorgia questa volta non ha tutti i torti: quanti hanno letto il “Manifesto di Ventotene”?

Credo che molti, come me fino ad ora, si accontentino di quanto si è sentito dire in proposito, senza mai prendersi un po’ di tempo per leggere il documento originale..

E’ vero, ci sono dei passi che risentono del passare degli anni: il sogno socialista allora era ancora nelle menti di tanti, il comunismo aveva organizzato uno Stato sterminato come l’URSS che stava contribuendo in modo determinante a combattere il nazismo (siamo nel 1941, in piena guerra mondiale) e certi passaggi di quel documento non si addicono più alla realtà di oggi.

Ma questo non toglie la grandezza del sogno di un’Europa unita in stati federati che non dovranno più combattersi tra loro.

Eccone una breve sintesi dei punti più significativi:

  1. Superare il nazionalismo: L’Europa doveva abbandonare le logiche di conflitto tra nazioni e lavorare per la costruzione di una comunità politica comune.
  2. Creazione di una federazione europea: Si proponeva la formazione di un’Europa unita in una federazione, con istituzioni sovranazionali che avessero il potere di decidere su questioni economiche, politiche e di difesa.
  3. Pace e democrazia: L’idea centrale era che una federazione europea fosse l’unico modo per garantire una pace duratura, prevenendo i conflitti tra i paesi.
  4. Libertà e giustizia: La federazione avrebbe dovuto garantire i diritti umani, la libertà individuale e la giustizia sociale, promuovendo una società democratica e solidale.

In sostanza, il Manifesto di Ventotene proponeva un’Europa unita come risposta ai totalitarismi del periodo e alla violenza della guerra, con l’obiettivo di costruire un nuovo ordine politico che promuovesse la cooperazione tra i popoli e una vita libera e democratica per tutti.

Ecco, cara Giorgia, questi punti mi sembrano ancora molto validi e hanno ispirato quei grandi uomini che 80 anni fa hanno cominciato a posare le prime pietre di quella che oggi è l’Unione Europea, un’entità ancora in gestazione, ma che oggi più che mai deve diventare il fulcro principale della politica dei paesi del Vecchio Continente, se non si vuole diventare irrilevanti sulla scena del mondo.

UTE: Udito: problemi e rimedi

Udito e vista sono i nostri sensi prevalenti nello stabilire relazioni con gli altri e con l’ambiente ed è perciò importante controllare l’udito, così come si controlla la vista. E’ importante anche educare i ragazzi a un uso corretto dei moderni mezzi di ascolto della musica: sottoporsi a livelli troppo alti di rumorosità, può provocare danni all’apparato uditivo.

Molti (50%) , ad una certa età, soffrono per la comparsa di acufene (o tinnito): rumori che vengono dall’interno dell’orecchio e non dall’esterno; esso può dipendere da infiammazione, cerume o perdita di udito

Il Deficit uditivo può essere provocato da accumulo di cerume, da otite esterna, da otosclerosi ( produzione anomala di tessuto osseo nell’orecchio interno.

Il Deficit neurosensoriale può derivare dal danneggiamento delle cellule ciliate per invecchiamento, traumi o esposizione a rumori; anche l’abuso di farmaci e fattori genetici possono portare a un deficit neurosensoriale, i cui sintomi sono: difficoltà graduali a capire il parlato in ambienti rumorosi o al telefono o nell’ascolto della TV..

In caso di necessità rivolgersi all’otorinolaringoiatra e all’audioprotesista.

Dopo questa prima lezione, tenuta con la solita chiarezza e semplicità dal dr. Lissoni, è iniziato l’intervento del dr. Antonelli di Amplifon, che ci ha spiegato cosa fare quando pensiamo che il nostro udito abbia bisogno di attenzione.

Per prima cosa è sempre bene fare una visita otorinolaringoiatrica, e un test uditivo.

Se viene accertato un deficit neurosensoriale si può oggi intervenire adottando o un semplice amplificatore o un apparecchio acustico: il primo però ha l’inconveniente che amplifica tutti i rumori ambientali, che disturbano la percezione del parlato; il secondo invece, frutto di tecnologia sofisticata, filtra i rumori di fondo rendendo più nitido il suono delle parole.

Dopo averci illustrato i vari tipi di apparecchi oggi in uso, il dr. Antonelli ha proposto di effettuare in Sala Isacchi il test gratuito per rilevare il deficit auditivo a tutti coloro che ne facciano richiesta.

UTE: Sull’identità umana – Storia della matematica

Nella tradizione biblica Dio plasma l’uomo dalla terra e gli inala il suo Spirito che lo anima. L’uomo è quindi strettamente legato alla Terra, è fragile, è limitato, ma fa parte di un progetto amorevole di Dio: l’uomo fa parte del creato e ha il compito di custodire tutte le altre creature, ne ha la responsabilità. Nel libro di Giacobbe e nel Qoelet l’uomo prende coscienza della propria caducità e debolezza, ma anche se deve morire verrà poi custodito nelle mani di Dio.

Nell’antica Grecia, Platone nel dialogo dedicato a Protagora, uno dei principali sofisti, l’uomo è definito: misura di tutte le cose. L’uomo si differenzia dalle altre creature perchè, pur non essendo dotato naturalmente di armi di difesa, ha la ragione e il sapere tecnico (capacità di costruire strumenti) che Prometeo ha rubato ad Efesto e ad Atena insieme con il fuoco.

Oggi certe caratteristiche da sempre attribuite solo all’uomo, sono invece riconosciute anche agli animali: anche gli animali sanno comunicare tra di loro e trasmettere ai figli il loro “sapere”. E’ però vero che il linguaggio a doppia articolazione è solo dell’uomo che sa utilizzare dei segni senza senso per formare frasi che hanno senso..

Questa lezione del prof. Porro è stata molto piacevole e interessante.

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STORIA DELLA MATEMATICA – Il nostro cervello ha un’area specifica dedicata alla matematica e tutti sono in grado di cogliere la “numerosità”.

Nel paleolitico si contava intagliando sugli ossi degli animali uccisi delle tacche raggruppate a cinque a cinque (come le dita delle mani).

In una tavoletta mesopotamica è riportato un preventivo per la ristrutturazione di un edificio e vi sono elencati il numero dei mattoni da utilizzare, il numero di operai, i giorni di lavoro necessari e quanto cibo si dovrà provvedere.

I Sumeri avevano adottato un sistema numerico posizionale a base 60 che ancora oggi noi utilizziamo per misurare gli angoli e negli orologi; questo popolo diede un grande sviluppo alla matematica per ragioni commerciali.

In Grecia si usavano le 27 lettere dell’alfabeto per scrivere i numeri e si sono dedicati molto alla ricerca matematica; i Romani, che non se ne curavano molto, adottarono un sistema addizionale.

E’ arabo il primo libro di matematica e risale all’843 d. C. ; in esso tra l’altro vengo riportati i numeri che utilizziamo ancora oggi e che gli Arabi avevano appreso dagli Indiani.

E’ del 1202 il “Liber Abaci”, un libro per fare i conti. Leonardo Pisano viene mandato dal padre, mercante, in Algeria per studiare la matematica e porta in Europa i numeri arabo-indiani che contemplavano anche lo zero. Dalla storpiatura delle parole “liber abaci” è derivato il nome Fibonacci.

E’ nota la successione di Fibonacci che è una serie di numeri interi positivi in cui ogni numero è la somma dei due precedenti. Questa sequenza ha molte applicazioni pratiche: viene utilizzata nel calcolo delle probabilità, nella definizione della sezione aurea e nel triangolo aureo.

Il prof. Galoppo ha concluso la sua interessantissima lezione con la poesia di Trilussa: NUMMERI

“Conterò poco, è vero”.

Disse l’Uno ar Zero.

“Ma tu che vali? Gnente, propio gnente.

Sia ne l’azzione come ner penziero,

rimani un coso vòto e inconcrudente.

Io, invece, si me metto a capofila

de cinque zeri tali e quali a te,

lo sai quanto divento? Centomila.

E’ questione de nummeri. A un dipresso

è quello che succede ar dittatore,

che cresce de potenza e de valore,

più sò li zeri che je vanno appresso.

UTE: Produzione mineraria dell’Africa e relativi problemi – L’udito

Mariella Russo, nostra apprezzata docente, continuando il discorso sull’Africa dal punto di vista economico-sociale, ha iniziato la sua lezione con un’affermazione piuttosto sconcertante: l’Africa è il continente più ricco di materie primo di ogni genere ed è da questo che derivano le sue disgrazie.

I 3/4 della produzione mondiale di oro e di diamanti arrivano proprio dall’Africa ed è per impossessarsi di queste ricchezze che multinazionali senza scrupoli corrompono politici e governanti perchè chiudano gli occhi sulle conseguenze del mancato rispetto di norme di sicurezza per lavoratori e ambiente circostante le miniere.

Lo stesso vale per le terre rare, per l’uranio, per il petrolio o per il coltan. Per contendersi la possibilità di accedere allo sfruttamento di queste materie prime fondamentali per la moderna economia e per lo sviluppo della tecnologia, vengono assoldati mercenari che fomentano guerre ferocissime in cui vengono utilizzati anche i bambini-soldato.

E’ stato così distrutto l’ecosistema del delta del Niger, che a causa dell’inquinamento ha visto tramutarsi quello che prima si poteva considerare un vero paradiso terrestre in una landa desolata. Chi si ribella viene preso a fucilate e nascono così gruppi di ribelli che si contrappongono ai governi corrotti; facilmente tali gruppi vengono poi adescati dai terroristi.

Fanno affari in questo contesto le grandi multinazionali mondiali, ma ben poco resta per gli Africani. Ora tuttavia ci sono investimenti cinesi per costruire fonderie e raffinerie per lavorare sul posto le materie prime e per l’assemblaggio di automobili. E’ però da rilevare che è ormai diffusa l’ostilità verso investitori e paesi occidentali, mentre cresce la tendenza a ricercare l’appoggio di Cina e Russia. L’Italia sta intensificando i rapporti con l’Algeria per l’approvvigionamento di gas e ha deliberato un piano di collaborazione con 9 stati africani: il piano Mattei

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UDITO – Siamo immersi in un mondo di suoni, piacevoli o spiacevoli che si diffondono attraverso mezzi gassosi (aria), liquidi (acqua) solidi (legno, muri…), ma non si diffonde nel vuoto.

Dopo questa premessa il dr. Lissoni, con la solita chiarezza e competenza ci ha illustrato le caratteristiche dei suoni: velocità (250 km/h), la frequenza, l’altezza e il volume.

Da qui poi il nostro docente è passato ad illustrare l’anatomia dell’orecchio umano, che per questione di tempo riassumo qui con questa immagine:

Starlink o non Starlink?

Questo è il problema: siamo sicuri che accettando la proposta di Musk non dovremo poi sottostare ai suoi dictat come sta accadendo all’Ucraina?

Chi non ha paura di Elon Musk? Troppo ricco, troppo potente, troppo poco affidabile, troppo pericoloso con quel suo sostegno alle frange più estremiste delle destre europee.

Chi si sentirebbe al sicuro dopo avergli affidato la sicurezza del nostro paese? Siamo all’inizio della Quaresima e mi viene spontaneo parafrasare la frase del Vangelo della domenica scorsa: Vade retro, Elon Musk!!!!