Per il viaggio di ritorno, Elisa pareva meno in ansia che all’andata. Durante il tragitto in treno e in autobus per arrivare all’aeroporto tutto è andato liscio. A Stansted , dopo esserci liberate delle bevande rimaste, ci siamo messe in fila per il controllo di polizia e lì gli altoparlanti diffondevano le istruzioni riguardanti il trasporto di liquidi, creme, ecc.
A questo punto Elisa si è agitata: nella borsetta che portavo io aveva infilato un minuscolo smalto per unghie regalatole dalla zia e si sentiva “fuori legge” !!! Era agitatissima: cosa sarebbe potuto succedere ? Avremmo dovuto pensare a provvederci come all’andata dell’apposito sacchettino di plastica trasparente…Era nervosissima …e non riuscivo a farle capire che, al massimo, ce lo avrebbero sequestrato..(ma forse era quello che temeva).
Mentre procedevamo lentissimamente in fila, abbiamo visto un indiano col turbante tipico dei Sikh che offriva i sacchetti di plastica a chi ne faceva richiesta e ce ne ha fornito uno. Il problema era stato risolto! Potevamo accedere ai controlli tranquillamente…infatti ecco che arriva il nostro turno: abbiamo caricato le valigie, le borsette, i documenti , il computer , le giacche ecc. sul nastro trasportatore , intanto mostravo all’ operatore il sacchetto col mini-flacone di smalto che lo ha fatto sorridere bonariamente….Ero tutta presa da queste operazioni quando Elisa ha sentito un argentino tintinnio di monete (le mie orecchie ormai non badano più a certi stimoli sonori , che evidentemente ritengono non degni di nota….) . Richiama la mia attenzione e solo allora mi accorgo che dal mio borsellino sono fuoriuscite una miriade di monetine scintillanti , che si sono sparpagliate tutto intorno sul pavimento…. Imbarazzatissima, non riuscivo a trattenermi dal ridere, mentre recuperavamo le monetine aiutate da un viaggiatore vicino a noi. A questo punto anche Elisa ha cominciato a ridere senza riuscire a fermarsi ed è ridendo che è passata sotto il metal detector (si dice così?) . Dopo il controllo abbiamo dovuto sederci per un po’ e abbiamo continuato a ridere per l’ imprevisto che ci era capitato…
Sull’ aereo Elisa era seduta vicino al finestrino e ha guardato ammirata il panorama della campagna inglese e della Manica gremita di navi e traghetti; peccato che poi abbiamo trovato le nuvole e non ha così potuto vedere lo spettacolo maestoso delle Alpi….sarà per un’ altra volta…