E’ una poesia di Pascoli che non conoscevo e che mi piace per l’ efficacia con cui viene resa la solitudine di un caldo giorno d’ estate su un colle distante dalla città, da cui giunge solo una lontana eco delle attività e delle passioni che travagliano la gente…
Giovanni PascoliSolitudine
Da questo greppo solitario io miro passare un nero stormo, un aureo sciame; È sul mio capo un’eco di pensiero 5 Sono città che parlano tra loro, città nell’aria cerula lontane; 10 Là, genti vanno irrequïete e stanche, Parlano dall’azzurra lontananza nei giorni afosi, nelle vitree sere; Qui quel ronzìo. Le cavallette sole
Che meraviglia le strofe che aprono e chiudono questa poesia! E’ una solitudine piena di serenità, riempita dalla contemplazione della natura |