Negli ultimi anni della sua vita, mia madre mostrava di aver assunto a poco a poco una certa “confidenza” con l’ idea della morte.
Quando stavo qualche giorno da lei (non abitavamo vicino), mi chiedeva sempre di accompagnarla al cimitero. Preparava un mazzo di fiori che raccoglieva nel suo giardino e saliva in macchina.
Il “giro” cominciava dalla tomba di papà, dove si fermava a lungo mormorando delle preghiere.
Poi andava a rendere omaggio ai parenti e ai conoscenti e davanti alle tombe di ognuno rivolgeva una frase di saluto. Quando passava davanti alla tomba di suo fratello, la sentivo dire a voce abbastanza alta: – Ciao Virginio, ti ricordi quanto abbiamo ballato e quanto abbiamo lavorato insieme?-. Passando accanto alla tomba di una vicina : – Vedrai che faremo presto delle altre belle chiacchierate!-
Era come se l’ idea di morire non la spaventasse più, ma fosse entrata naturalmente nei suoi pensieri e nella sua vita; quando poi l’ ho vista sul letto di morte ho avuto quasi una conferma a questa mia impressione: il suo volto era disteso e sereno come non lo era stato più da molto tempo per le lunghe sofferenze e sembrava dire:- Finalmente!
Spero, nel momento supremo, di poterlo affrontare anch’io come lei, con la serena consapevolezza di aver interpretato al meglio delle mie possibilita` la mia parte, pur con tutti i limiti che la condizione umana impone ad ognuno.