(Premetto che ciò che scrivo è frutto di miei appunti personali presi durante la lezione e che eventuali errori sono solo imputabili a mie difficoltà nel seguire lo sviluppo del discorso)
Il nostro benessere non dipende solo dal cervello o dalla salute del corpo, ma anche dalla nostra intelligenza emotiva, che fa da elemento equilibratore tra razionalità (cervello) e istintività (pancia).
Esistono emozioni primarie, che si manifestano anche nel bambino, ed emozioni secondarie, come la vergogna o il senso di colpa , che vengono indotte dalla ragione o dall’ ambiente culturale.
Tutte le emozioni sono funzionali, cioè hanno uno scopo. La prima tra le emozioni primarie , cioè quella che si manifesta in bambini ancora piccolissimi è la PAURA , che serve ad evitare i pericoli, ma se non sappiamo gestirla diventa causa di sofferenza. Le paure sotto forma di gioco (nascondino, montagne russe, film horror) possono essere piacevoli se sappiamo di poterle gestire, ma le paure che derivano da situazioni non controllabili possono creare problemi e degenerare in ansia o angoscia…
*La paura è legata ad un oggetto verso il quale ci si può difendere con la fuga o con l’ attacco.
* L’ansia non ha rapporto con un oggetto, è solo uno stato d’ animo non collegato a qualche cosa di concreto. Lo stato ansioso è transitorio in funzione del pericolo temuto. La personalità ansiosa è quasi sempre permanente e può essere soggetta ad angoscia e attacchi di panico. L’ ansia è contagiosa. L’ aumentare di casi di personalità ansiose al giorno d’ oggi sembrerebbe da attribuire non tanto agli avvenimenti reali, ma al modo in cui ne veniamo informati. L’ ansia può sfociare in angoscia.
La paura è un’ emozione naturale e normale e coraggioso è chi sa controllare le sue paure.
Il coraggio non è innato ( anche se c’è una predisposizione ), ma lo si costruisce via via individuando delle strategie come queste:
– Riconoscere che si ha paura permette di vincere la paura stessa.
– Riconoscere la parte del proprio corpo che reagisce all’ emozione (tensione del diaframma, adrenalina, contrazione dei muscoli dello stomaco, difficoltà di respirazione) consente di agire su quella parte del corpo che è sotto sollecitazione ( ad esempio si può cercare di regolare la respirazione).
– Camminare e muoversi nel luogo in cui si vive l’ ansia per allentare la tensione emotiva a livello muscolare e ci dà la sensazione di poter dominare l’ ansia.
– Sostituire i pensieri che ci procurano ansia con frasi o parole ripetute come un mantra , per volgere in positivo il pensiero del cervello (esempi: ripetere frasi come “ce la farò” ” andrà tutto bene” o anche , per chi è credente, dedicarsi alla preghiera).
– Respirare a fondo e parlare ad alta voce continuando a ripetere il mantra (o preghiera).
– Affrontare la propria paura se essa è rappresentata da un oggetto, un animale o una persona e accettare la sfida.
Coraggio è : superare le difficoltà e i brutti momenti; saper correre il rischio di…; saper superare se stessi; mettersi in gioco; superare il timore delle critiche; saper andare controcorrente; chiedere aiuto; non arrendersi.
Anche il coraggio, come la paura, è contagioso.
L’ esposizione chiara e affascinante della dott.ssaTodaro ha coinvolto talmente tutti, che il tempo (due ore) è volato via in un attimo. Particolarmente confortante il finale della lezione in cui si diceva che non è mai troppo tardi per imparare a vincere le proprie paure e le proprie ansie.