Giovanni (quasi 18 mesi ) e i suoi genitori, ieri sera erano in zona per un evento organizzato poco lontano da Erba e per questo sono venuti a passare la notte qui da me. Giovanni, dopo il bagnetto si è subito addormentato e, poco dopo è stato seguito dai genitori e da me.
Naturalmente il mio risveglio è stato piuttosto mattiniero e stavo facendo alcune considerazioni in base alla luce che entrava dalle imposte, quando ho sentito una vocina proveniente dalla stanza accanto: Giovanni aveva deciso che era ora di alzarsi.
Era particolarmente loquace e frizzante e, dopo una buona bevuta di latte al biberon, ci siamo messi a giocare: di questi tempi è molto interessato ai colori e al disegno. La scatola dei colori è sempre sotto pressione: i colori entrano ed escono a ritmo continuo , salvo i casi in cui riescano a trovare un provvisorio rifugio sotto il divano o dentro un scarpa. A Giovanni piace vedere le figure che un pastello o una matita riescono a creare sul foglio di carta e gli piace giocare a individuare nei poveri schizzi che abbozzavo le cose che ormai sa riconoscere : il mare, la casa, il nonno, il sole, il bau…….
Altra grande passione di Giovanni è la musica e ogni cosa che emette un suono o una melodia attira a lungo la sua attenzione. Per questo gli ho mostrato un vecchio flauto e ci ho soffiato dentro: Giovanni ha fatto un gran sorriso e mi ha ripetutamente porto il flauto perchè ne traessi qualche suono.
Appena sente nominare la pappa va in cucina e vuole essere preso in braccio per poter vedere cosa c’è sui fornelli e stamattina c’ era , naturalmente, la caffettiera: lui ormai conosce bene quello che accade in queste circostanze e aspetta tutto concentrato il momento in cui il caffè comincia a borbottare spandendo in giro il suo aroma e qualche nuvoletta di vapore e si mostra assai soddisfatto quando il tutto si conclude secondo le sue aspettative.
Tutti questi momenti sono sempre stati accompagnati da un gioioso chiacchierio che somiglia molto al cinguettio di un uccellino: ci sono dentro certo molte parole “in germe” che a poco a poco troveranno una loro precisa identità, ma al momento io riesco a comprenderne solo alcune, senza che la reciproca empatia ne abbia a soffrire.