Ieri sera al cinema Excelsior , ho assistito alla proiezione del film “La scelta” di Michele Placido.
E’ la storia di una coppia di due giovani sposi innamoratissimi, che vedono sconvolta la loro vita da uno stupro subito dalla moglie.
Da tempo avevano cercato invano di avere un figlio, ma subito dopo l’ aggressione lei si accorge di essere incinta. Se la donna sente immediatamente come sua questa vita che si sta formando in lei, il marito viene invece preso dall’ ossessione di sapere se quel bimbo sia veramente suo figlio o figlio dell’ignoto stupratore. Questo fa sì che la donna, interpretata in modo molto intenso da Ambra Angiolini, rischi di rimanere schiacciata da un’ ulteriore violenza: la pretesa del marito di farla abortire.
Alla fine la coppia si riappacificherà nella comune decisione di accettare senza riserve il figlio che nascerà.
Il film mi è piaciuto, ben raccontato e ben interpretato da Ambra e da Raul Bova, tuttavia penso che sarebbe stato meglio che Placido avesse ambientato la storia agli inizi del Novecento, come la novella di Pirandello da cui è tratta la storia stessa. Infatti vedendo certe scene veniva da chiedersi : non c’ è modo di stabilire la paternità tramite il DNA? A parte questo, il tema è sempre attuale : scegliere di diventare madre o padre anche in condizioni difficili è sempre una scelta coraggiosa.
In fondo mi pare che il messaggio sia lo stesso che avevamo trovato in “Filumena Marturano” di De Filippo : dobbiamo sentire come nostro ogni bimbo che nasce.