Quando si dice di qualcosa che è “barocca” si vuole sempre dare un significato un po’ dispregiativo, volendo indicare qualcosa di manierato, di superficiale, di ridondante.
Se però guardiamo i quadri di Rubens a me viene in mente solo un’idea di grande bellezza e grande maestria. Noi dell’ UTE oggi siamo stati a vedere la mostra del pittore fiammingo a Palazzo Reale a Milano.
E’ stata un’immersione nel colore e nella luce di opere straordinarie di un artista che ha tratto ispirazione e insegnamento dalla cultura classica e dai nostri pittori. E’ stato interessante scoprire come Rubens abbia voluto operare con trasparenza , proponendo ai suoi committenti tre diversi tipi di quadri: quelli eseguiti completamente da lui, quelli eseguiti da lui con la collaborazione di altri artisti, quelli eseguiti solo dai suoi collaboratori sotto la sua supervisione. Nella mostra si può ben cogliere la differenza fra queste diverse opzioni.
Rubens inoltre era bravissimo nel ritrarre le figure umane, ma chiedeva l’intervento dei suoi collaboratori specializzati nel ritrarre animali o strutture architettoniche. In questo si può dire che Rubens abbia intuito un’idea che poi ebbe molto successo in ogni campo: si ottengono risultati migliori con la specializzazione , restringendo il proprio campo d’azione e approfondendone lo studio.
Rubens non fu un artista dalla vita tormentata, anzi ebbe da subito molto successo ed era anche un ottimo diplomatico, ottimamente inserito tra i potenti del suo tempo.