A Giovanni (tre anni tra poco), che pure aveva atteso con ansia la nascita del fratellino, erano bastati due giorni per capire quale pericolo rappresentasse il nuovo arrivato per la sua tranquilla, serena routine quotidiana, frutto di oltre due anni di sforzi di adattamento.
Infatti già al momento di portare a casa Gioele, il fratellino, dopo il breve ricovero ospedaliero per il parto, lui aveva espresso chiaramente il suo pensiero : Non sarebbe stato meglio lasciare quel fagottino urlante in ospedale?…. Nessuno gli aveva dato retta e così ecco che era cominciato un periodo terribile: la mamma non aveva più tempo per giocare con lui e aveva sempre tra le braccia quel fratellino che addirittura se la mangiava, la mamma !!!! Una cosa veramente scioccante! E il papà? Lui che prima immortalava con la sua bella macchina fotografica ogni gesto di Giovanni, ora faceva le foto anche al fratellino … E’ vero che si metteva spesso a giocare con Giovanni o a leggergli le storie, ma Giovanni capiva che era tutta una mossa per distrarlo, mentre la mamma accudiva Gioele.
E fu così che il povero Giovanni ( sempre ammirato da tutto il parentado per la sua parlantina sciolta e ricca di vocaboli come non è facile trovare in un bimbo maschio così piccolo) si è ritrovato a balbettare: le parole gli si inceppavano in gola e a volte non trovavano la strada per uscire .
Questo, sommato a tutto il resto, lo innervosiva parecchio e lui ha cominciato a protestare vivacemente a volte senza sapere bene il perchè…. Ora sono passati quasi sei mesi e il fratellino comincia a mangiare le pappe, non proprio come quelle di Giovanni, ma mangia dal piattino e col cucchiaio!! Poi Gioele, il fratellino, a volte si diverte a guardare Giovanni che gioca e Giovanni ci prende gusto a fargli vedere come si fanno le cose…. Giovanni ora balbetta molto meno….