La cataratta è una patologia molto comune tra le persone “diversamente giovani” come noi soci dell’UTE e il dr. Rigamonti ha molto opportunamente scelto di parlarcene in modo approfondito e con la solita competenza.
La cataratta è data dall’opacizzazione, dovuta all’invecchiamento, del cristallino, la lente naturale contenuta nel nostro occhio. Esistono comunque anche casi di cataratta congenita.
I sintomi con cui si manifesta la cataratta sono: immagini opache e visione doppia. Diabete e ipertensione sono fattori che favoriscono l’insorgere di questa patologia.
Con le moderne tecniche chirurgiche l’intervento è molto più semplice di un tempo e anche la convalescenza è meno gravosa; è comunque consigliabile usare, almeno nei primi tempi successivi all’intervento, occhiali da sole ed evitare sforzi fisici.
Oggi l’intervento per cataratta è quello più diffuso nel mondo, ma va fatto solo in caso di deficit visivo importante e il glaucoma può essere una controindicazione.
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Il prof. Damiani ieri ha continuato a guidarci alla scoperta di un modo diverso di vedere la realtà che ci circonda e soprattutto di un modo diverso di vedere noi stessi all’interno di questa realtà: noi siamo contemporaneamente essere e non essere.
La natura della realtà è insondabile ed è il prodotto di AZIONI CAUSALI secondo le leggi del Cosmo. La nostra più intima natura di essere senzienti è liquida, mutevole
L’universo intero è il costrutto della coscienza di tutti gli osservatori che lo percepiscono come risultato dell’interazione percettiva e interpretativa. “L’intima natura delle cose ama nascondersi”(Eraclito).
Il nostro docente, scienziato e poeta, ha poi citato una poesia di Christina Georgina Rossetti, poetessa inglese dell’ 800:
“Chi ha mai visto il vento?// Né io né tu// ma quando gli alberi chinano il capo// è il vento che passa”.
E’ forse il caso qui di riportare un’altra citazione famosa: “Se una farfalla batte le ali a Pechino, a New York si scatena una tempesta.”