UTE: medicina ed economia

Ieri il dr. Lissoni ha sostituito il prof. Damiani impossibilitato a svolgere la sua lezione e ci ha parlato dell’evoluzione della medicina.

Per milllenni la malattia è stata messa in relazione con la magia e pertanto le persone malate potevano rivolgersi solo a sciamani e stregoni. Il primo passo verso un approccio scientifico della malattia è da far risalire ad Ippocrate, il medico greco che ha studiato i sintomi delle malattie per poterle diagnosticare e che ha fatto i primi studi di anatomia, ma è tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800 che vede nascere la medicina occidentale. Nel XX secolo nascono le specializzazioni e solo recentemente ci si è resi conto che bisogna arrivare a un approccio complessivo verso il malato e non solo verso un suo specifico organo. Tale approccio implica PRUDENZA nelle convinzioni e nei comportamenti e CONSAPEVOLEZZA di limiti e rischi.

Attualmente però la medicina sta degenerando: il suo compito è salvaguardare la salute e il benessere delle persone e non dovrebbe occuparsi di bellezza, di gioventù, di desideri da appagare: in questo modo la si trasforma spesso in un businness.

Per quanto riguarda il rapporto medico-paziente si è passati da un approccio paternalistico al coivolgimento del paziente nell’ accettazione della terapia consigliata dal medico; ora invece quest’ultimo si vede spesso costretto a trincerarsi dietro la burocrazia, che tende a limitare il costo sempre più imponente del sistema sanitario.

La crisi economica, l’aumento delle aspettative di vita e quindi delle prestazioni sanitarie impongono di stabilire delle priorità, visto che si è giunti all’ipermedicalizzazionee al consumo eccessivo di prestazioni e di farmaci, tanto che sono molte migliaia  i decessi attribuibili a uso indebito di farmaci o ad azioni mediche inappropriate.

Tra le cause dell’aumento dei costi del sistema sanitario bisogna ricordare anche le conseguenze della medicina difensiva, che costringe i medici e gli ospedali a stipulare onerosi contratti assicurativi e a prescrivere terapie ed esami diagnostici anche superflui per prevenire citazioni in giudizio.

A conclusione della lezione il docente ci ha raccontato la storia a tutti noi sconosciuta di Hamilton Naki, l’assistente del dr. Barnard durante i trapianti di organo, la cui presenza in sala operatoria fu giustificata come addetto alle pulizie, perchè un nero non doveva poter toccare il sangue di un bianco in regime di apartheid. Hamilton Naki

Interessantissima e seguitissima la lezione del dr. Lissoni, come lo sono sempre tutti i suoi interventi come docente nella ns. UTE.

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Il dr. Benedetti ci ha invece illustrato l’economia dei territori che si affacciano sul Verbano o Lago Maggiore.

Vi è una zona montana poco popolata e molto depressa, mentre la zona del Varesotto è una delle più vivaci e più produttive, con un tasso di imprenditorialità molto più elevato della media nazionale e regionale. Molto presenti sono  anche le imprese più innovative che possono contare sull’ apporto  di due Università: l’Insubria e la LIUC (in quest’ultima è possibile visitare la cineteca dei filmati industriali).

Altrettanto vivace è l’economia del Locarnese e del Ticino che, pur facendo parte della confederazione svizzera hanno da sempre strettissimi rapporti con le attività produttive del Piemonte e, soprattutto, della Lombradia.

Mi ha incuriosito la storia di  Balmanolesca, la storia di un paese fantasma che potrete leggere QUI se sono riuscita a incuriosirvi.

La lezione, necessariamente piena di dati statistici e di grafici, è risultata molto interessante e accessibile da parte di tutti.