Facebook, come ho già detto altre volte, non va demonizzato: come tutte le cose può essere usato correttamente e perciò svolgere un ruolo di comunicazione importante, o può essere usato come piazza di pettegolezzi o di sbraitamenti scomposti e volgari.
Ieri sera sono stata invitata a partecipare a un cineforum da un amico virtuale che non perde occasione per proporre post di interesse culturale e artistico. La cosa mi ha incuriosito e, seguendo il link proposto, ho potuto visionare il film: TRENO DI NOTTE PER LISBONA – regista Bille August, interprete principale Jeremy Irons.
Ne ho letto una stroncatura incredibile su “My Movies”, che mi pare eccessivamente severa, visto che propone comunque dei temi sempre validi: l’imprevedibilità dei casi della vita, la difesa della libertà contro la violenza della dittatura, il valore dei ricordi e la constatazione che solo la generazione che ha vissuto la Resistenza, ne comprende il valore, mentre per le giovani generazioni tutto quel periodo eroico fa parte di un mondo lontano.
Il tranquillo professore svizzero, abbandonato dalla moglie perchè troppo noioso, si ritrova a mettere a repentaglio la sua tranquilla routine quotidiana per conoscere meglio l’autore di un libro capitatogli tra le mani e per questo arriva a Lisbona, dove scopre la vicenda di un gruppo di amici che erano entrati nella Resistenza ai tempi della dittatura di Salazar. Dopo aver ricostruito attraverso le testimonianza dei superstiti le vicende di quei giovani, è portato a confrontare la sua vita grigia e senza scossoni con la loro e, forse (il film non lo dice), pensa di voltare pagina accogliendo l’invito di una donna conosciuta durante il soggiorno a Lisbona.
Non mi intendo di tecniche cinematografiche e non sono riuscita a cogliere le incongruenze evidenziate dal critico di My Movies, ma posso dire di aver seguito con interesse il film e di essermi sentita coinvolta.