Ieri sera su Rai1 ho potuto vedere un bel film : The Help.
E’ ambientato nel Mississipi negli anni sessanta, quando Martin Luther King ancora lottava per i diritti della gente di colore e quando John Kennedy sembrava portare aria nuova in America e nel mondo.
Una ragazza ottiene il suo primo lavoro in un giornale locale: deve rispondere alle lettere delle lettrici e per svolgere al meglio il suo incarico, chiede aiuto alla cameriera nera di una sua amica, visto che non c’è più in casa sua la donna di servizio (anche lei di colore) che l’ha cresciuta. Man mano che la collaborazione tra le due donne procede, nella giornalista si affaccia un’idea: perchè non raccontare il mondo dei bianchi visto dalla parte delle donne di servizio? Ci sono storie avvincenti da scrivere, episodi che mettono in evidenza l’ipocrisia dei ricchi bianchi benpensanti, ma crudeli oltre ogni dire nel loro ottuso razzismo. Naturalmente la cosa implica notevoli rischi per chi si espone e solo un ultimo episodio di ingiustizia verso un’amica convince la cameriera ad accettare di collaborare al progetto della giornalista. A poco a poco però anche altre domestiche di colore vincono la paura e collaborano alla scrittura del libro che otterrà un notevole successo editoriale e metterà in ridicolo il perbenismo e l’ipocrisia imperante.
Il film è interpretato in maniera egregia da tutti gli interpreti, quasi tutte donne e fa riflettere sul problema certamente non ancora risolto della convivenza tra le diverse etnie, in America e nel mondo. Soprattutto evidenzia l’assurda pretesa di sentirsi superiore da parte di chi non sa educare i propri figli o organizzare la propria vita senza l’aiuto di coloro che ritiene esseri inferiori.