“Chi ha fame non si ferma con gli eserciti ma con lo sviluppo”.
Con questa frase che condivido pienamente si conclude un articolo, che si può trovare sul sito di Mosaico di Pace.
Vi si parla dell’invio di militari e di mezzi in Niger da parte dell’Italia; il pretesto ufficiale è la lotta contro i trafficanti di uomini, ma è fondato il sospetto che si voglia invece non lasciare sola la Francia ad affiancare il governo di quel paese, così ricco di uranio… E’ facile capire che non è con qualche centinaio di soldati in più o in meno che si fermerà la migrazione di chi vuole sfuggire alla fame e a condizioni di vita non degne di esseri umani.
Creiamo in Africa occasioni di lavoro dignitoso e certamente vedremo diminuire l’arrivo dei barconi…