Templi buddisti e chiese cristiane in Thailandia, riflettono il raffinato gusto estetico del popolo Thai.
I primi sono maestosi, ricchi di ori, di mosaici, di statue dorate rappresentanti il Buddha seduto o in piedi o addormentato (quest’ultimo veramente gigantesco), ma sempre con la stessa espressione di serena meditazione. Sono rappresentate varie altre “divinità” (non so se questo sia il termine più appropriato) femminili e maschili e le pareti sono tutte dipinte di colori molto vivaci.
Le chiese cristiane sono ovviamente molto più rare, ma anch’esse suscitano subito, al primo impatto, una sensazione di gioiosa serenità: pareti bianche su cui spiccano l’oro e il rosso degli arredi semplici, ma intonati al gusto orientale, unica navata ampia.
In Thailandia si lasciano sempre le scarpe fuori dalla porta e così si fa anche nei templi (dove ti danno un sacchetto per riporle) e nelle chiese. I pavimenti sono ovunque lucidissimi e pulitissimi. I fiori vengono disposti sempre con grande cura, badando a creare macchie di colore in armonia tra loro e a creare equilibrio di forme e volumi. Credo che questa sia un’arte innata nel DNA dei Thailandesi.
I canti nelle chiese cattoliche thailandesi sono di una dolcezza infinita, sia per la loro esecuzione delicata, sia per la morbidezza delle melodie; al confronto i nostri canti sembrano quasi un po’ rozzi. Ho assistito a qualche messa e ho notato che anche le omelie erano “sorridenti”: il celebrante infatti interponeva alla spiegazione delle Scritture, frasi che pronunciava con fare divertito e i fedeli reagivano con ampi sorrisi…