Circa trent’anni fa, quando i nostri figli erano piccoli, andavamo in campeggio: era impensabile fare le vacanze in albergo o affittare un appartemento per cinque. E, sempre per ragioni economiche, andavamo sulla Costa Azzurra, dove i campeggi erano meno costosi di quelli italiani.
Eravamo sulle spiagge di Saint Raphael, spiagge libere, ma ben attrezzate con docce e servizi igienici gratuiti. Anche allora le spiagge erano percorse da venditori ambulanti, ma, mentre sulle spiagge italiane i vu’ cumpra’ erano ancora nostrani, in Costa Azzurra c’erano molti venditori di colore.
Ricordo con quali maniere sgarbate i francesi trattavano quei giovani africani (certo provenienti dalle loro ex-colonie) e ricordo anche come tutti in famiglia restavamo sorpresi e amareggiati da quelle swcene incresciose….. E fu proprio per reazione che invitammo un giovane senegalese a mostrarci la sua merce e facemmo acquisti: qualche braccialetto, una cintura…. e scattammo una foto in sua compagnia.
Ci sorprendeva l’atteggiamento razzista dei bagnanti francesi e ora non mi so arrendere all’idea che oggi possano succedere cose così.