Abbiamo raccolto, nei mesi scorsi, materiale relativo alle guerre di casa nostra del secolo scorso, perchè avremmo intenzione di allestire una mostra per celebrare il centenario della fine della guerra 1915-1918.
Ora sto elaborando immagini tratte da un video in cui compaiono foto scattate sul fronte in quegli anni terribili ed è forte la commozione nel pensare a quei milioni di giovani e giovanissimi che non sono più tornati a casa.
Io che tremavo di paura quando i miei figli uscivano le prime volte di sera con gli amici, non posso immaginare come dovessero sentirsi quelle madri e quei padri che si vedevano arrivare a casa la cartolina che precettava i loro figli. Quale strazio dover preparare la loro valigetta, abbracciarli e salutarli alla stazione, sapendo che andavano incontro alla possibilità non remota di essere uccisi o, se fortunati, di vivere comunque un’esperienza terrificante in condizioni disumane.
I nostri figli, per fortuna, da oltre 70 anni non vengono più mandati in guerra e questo è il più bel regalo dell’Europa Unita.