Sto leggendo un libro di piccole dimensioni, ma interessante per il tema che in esso viene trattato: l’ Europa, le tappe della costruzione della UE, gli errori commessi in questo cammino, le potenzialità di una unione che sola può strappare ad un destino di insignificanaza i vari paesi del vecchio continente.
L’autore, Gianni Borsa, prende il via da una analisi molto approfondita della parabola evangelica della casa costruita sulla roccia, che resiste alle intemperie e di quella invece costruita sulla sabbia, destinata a crollare al primo soffio di vento.
Il parallelismo è evidente: la casa della parabola è come l’Europa, la nostra “casa comune”, la cui costruzione ha preso il via all’indomani di una guerra che ha fatto sessanta milioni di morti e lascia dietro di sè i lager, le bombe su Hiroshima e Nagasaki e distruzioni infinite. A quel punto il mondo è diviso in blocchi contrapposti che si minacciano reciprocamente puntandosi addosso un numero sempre crescente di testate nucleari, ma nessuno può assumersi la responsabilità di un nuovo conflitto che potrebbe essere fatale per la sopravvivenza stessa dell’uomo sulla Terra.
Ecco allora che alcuni grandi uomini concepiscono un’idea coraggiosa: mettere le basi per costruire un’Europa unita, che avrà “ la pace come obiettivo assoluto, la solidarietà come stile e metro, la cooperazione economica come mezzo per giungere a una collaborazione – e in prospettiva a un’unità – politica” . Queste parole sono tratte dalla DICHIARAZIONE di SCHUMANN, che ottiene l’appoggio di De Gasperi, Adenauer e Spaak. Ancora di Schumann sono queste parole profetiche: L’Europa non si farà in un giorno, nè senza urti, Nulla di duraturo si realizza con facilità. Tuttavia essa è già in cammino. Alla Comunità del Carbone e dell’Acciaio (CECA) si sono aggiunti il Mercato Comune (MEC) e l’EURATOM, ma soprattutto…… si sono radicati (nei popoli) l’idea europea e lo spirito di solidarietà comunitaria. Questa idea – Europa – rivelerà a tutti le basi comuni della nostra civiltà …”
Queste basi comuni sono forse la roccia su cui sono state poste le fondamenta della “casa comune” e questo deve darci fiducia per il futuro di questa UE che oggi pare traballare.