Leggo su Avvenire che Papa Francesco andrà in Giappone e in Thailandia il prossimo Novembre e la cosa, penso, farà molto felici i cattolici di quel paese lontano.
Durante la mia visita in Thailandia lo scorso anno, ho avuto modo di rendermi conto di quanto la comunità cattolica in quel paese sia certo piccola come numero di membri, ma forte come coesione tra gli stessi e come capacità di influire sulla società circostante.
Il vescovo cui appartiene la comunità di Baan Saeng Arun viaggia continuamente da una comunità all’altra per portare il suo sostegno e il suo incoraggiamento. E’ una persona molto affabile, che ha studiato in Italia e parla la nostra lingua. Abbiamo avuto l’onore di poter pranzare con lui in un ristorante gestito da cattolici e di conversare piacevolmente per un’intera serata. Ciò che ci ha colpito di più è lo spirito di fratellanza che unisce i cattolici tra di loro e li porta a essere solidali e premurosi gli uni verso gli altri.
Numerosi sono in Tailandia gli ordini religiosi cattolici che gestiscono le scuole; esse devono godere di un grande prestigio visto che sono frequentatissime anche dai non cristiani.
Io spero che Papa Francesco possa soffermarsi a salutare le tante monache di clausura di quel paese, che con la loro vita semplice, laboriosa e gioiosa costituiscono validi punti di riferimento per le comunità cristiane e non solo.