Forse un presagio, forse un suggerimento del mio “Angelo Custode” sempre efficientissimo, mi hanno fatto decidere di leggere un libro che avevo in mente da tempo: “Diario” di Etty Hillesum. E’ un libro di 900 pagine e quindi potrà tenermi compagnia in questi giorni di forzata inattività.
Etty (Esther) è una ventisettenne ebrea che vive in Olanda, è laureata e su suggerimento del suo psicologo scrive un diario a partire dal marzo 1941. Come in tante parti d’Europa, anche nel suo paese, invaso dai Tedeschi, si verificano arresti arbitrari di persone di cui non si sa più nulla…. Ecco cosa scrive il 14 giugno 1941:
“Di nuovo arresti, terrore, campi di concentramento, sequestri di padri, sorelle e fratelli. Ci s’interroga sul senso della vita, ci si domanda se essa abbia ancora un senso: ma per questo bisogna vedersela esclusivamente con se stessi e con Dio. Forse ogni vita ha il proprio senso, forse ci vuole una vita intera per riuscire a trovarlo …..Tutto sembra così minaccioso e sinistro, e ci si sente anche così impotenti.”
Penso che i nostri tempi sono certamente difficili, ma non c’è paragone con quello che hanno visto accadere i nostri genitori e i nostri nonni. Tuttavia siamo così bravi a “incasinarci” da soli perchè non sappiamo più tenere presente ciò che davvero conta nella vita e ci lasciamo travolgere da inutili pregiudizi e da fuorvianti pseudo-bisogni .
Anche io sono convinta che ogni vita abbia la sua ragion d’essere, anche se non sempre sappiamo capirla, ma se si pensa all’immensità dell’universo e alle meraviglie del mondo infinitamente piccolo in cui siamo immersi, mi sembra impossibile che tutto possa “funzionare”così mirabilmente e non avere un senso.