Quando mi sono sposata, non avevo mai cucinato prima e quindi mi ero comprata un libro di ricette dell’Artusi e ho cominciato a fare i primi esperimenti.
Poi quel libro, consumato dall’uso, è finito tra i rifiuti, ma ho conservato alcune pagine con le ricette che avevo apprezzato maggiormente e, tra queste, la più preziosa è quella delle chiacchiere di Carnevale, che l’Artusi chiama “cenci”.
Ogni anno almeno una volta nel periodo di carnevale ho sempre fatto un po’ chiecchiere, tranne l’anno scorso, quando avevo da poco tolto il gesso alla gamba e non riuscivo a stare in piedi troppo a lungo.
Oggi, anche se è un sabato grasso sottotono per via del coronavirus, ho ripescato quella vecchia pagina ingiallita con la ricetta e, visto che è ormai quasi illeggibile, la riporto qui. Eccola:
Farina grammi 240 – burro grammi 20 – zucchero in polvere grammi 20 – uova 2 – acquavite (io avevo solo cognac) una cucchiaiata – sale un pizzico.
Dopo aver impastato il tutto, ho tirato la sfoglia, aiutandomi anche con la macchinetta ; ho tagliato le chiacchiere incidendo alcuni tagli al centro e le ho fritte velocissimamente in olio di arachide.
Sono una delizia!